Milan-Spezia, turno unico di coppa Italia per l’accesso ai quarti. Una partita sulle prime che non sembrerebbe dire granché, forse una sorta di fastidio per le grandi squadre abituate a palcoscenici ben più prestigiosi. Poteva essere così anche ieri sera, se non fosse stato per la cacciata di Allegri lunedì scorso. La squadra è in crisi sotto ogni punto di vista, con evidenti spaccature sia a livello di dirigenza sia nello spogliatoio (si parla di tre giocatori che avrebbero gioito per l’addio ad Acciuga). Tassotti, in attesa di Clarence Seedorf, si prende l’onore (e l’onere) di traghettare la squadra per questo match. Gli avversari sono una squadra di metà classifica in serie B che, come tante squadre di categorie inferiori in partite come queste, se la gioca, supportata anche da una tifoseria presente in maniera massiccia (si parla di circa 7000 tifosi al sèguito, non solo nel settore ospiti ma anche in altre parti dello stadio come al primo anello rosso, dove mi trovavo io)…
Già, i tifosi ospiti: casinisti e passionari fino al midollo, cantano e sbandierano senza un istante di pausa. Si demoralizzano un po’ in occasione delle nostre tre marcature ma non per questo fanno venire meno il proprio attaccamento ai giocatori. Intonano cori di ogni tipo, si meriterebbero una denuncia per discriminazione territoriale con il coro “solo la nebbia, avete solo la nebbia” ma sanno riscattarsi alla grande nel momento in cui intonano “chi non salta è un genoano” (lo voglio ammettere, ho pensato con una sorta di retrogusto a Betis)…
Mio malgrado – perché non è una cosa voluta – mi capita di assistere a partite allo stadio quando le cose vanno male (un po’ come nel cartone animato Ken il Guerriero, quanto Nanto è in crisi ecco che appare Hokuto); poco male, si può percepire al meglio l’atmosfera e gli umori dei tifosi. La partita è comunque sentita, vuoi perché si vuole capire come sta reagendo la squadra vuoi perché, ormai compromessi in campionato, la coppa Italia è forse l’unica possibilità per centrare una qualche forma di Europa. L’occasione è però ghiotta anche per capire come i tifosi intendano supportare i nostri colori; purtroppo, complice uno sciopero del tifo organizzato sul quale si potrebbe discutere a lungo, la partita sembrava giocata in trasferta da noi e non dagli avversari…
Arrivo allo stadio intorno alle 17:20 e ci metto più tempo del preciso per acquistare il mio biglietto presso la biglietteria nord; attimi di panico per via della chiusura del cancello 7 (quello dal quale sarei dovuto entrare stando a quanto stampato sul mio biglietto); mi sposto verso il cancello 8 e m tocca fare una fila grazie a Dio meno lunga di quel che sembrava. Non ci metto molto a raggiungere il mio posto; diciamoci la verità, la voce dello speaker Germano Lanzoni (conosciuto di persona allo scorso JSF Day) ti scalda sempre il cuore e ti fa capire che il Milan e San Siro non sono cose qualunque…
Sulla partita: non mi voglio dilungare troppo, la squadra gioca nel complesso bene; non mancano momenti di défaillance come negli ultimi 5′, quelli in cui lo Spezia riduce le distanze con il gol della bandiera. Lo Spezia cerca di impensierirci ma il divario tecnico fa la differenza. Robinho ancora in gol, Pazzini ritorna al gol e Honda per la prima volta in gol in rossonero. Non che la retroguardia non faccia puttanate (tra Abbiati e Mexes apriti cielo), tenendo conto anche di altri svarioni qua e là (Montolivo in almeno un paio di circostanze). Gli arrivi di Galliani e Seedorf distraggono tutti i seduti al primo anello (il pelato me lo becco a fine gara a fare foto con alcuni supporters)…
Al triplice fischio ci sono applausi da parte dei milanisti rivolti a squadra e tifosi ospiti. Nel complesso è stato un bel tardo pomeriggio, durante il quale mi sono divertito mentre sentivo un signore spiegare alla figlioletta tutto quello che la piccola non capiva della partita. Ho provato una sensazione di onnipotenza nello scendere le scale avvolte da un tappeto rosso; invidia nel non poter entrare nella zona buffet (ma mi rifarò al prossimo evento JSF), poi si esce…
Partita strana per via del contesto in cui si è giocata; non so se possa esserci una ripresa, ma l’entusiasmo mostrato dai tifosi per Seedorf sembra veramente contagioso. Speriamo in bene per l’attuale presente…
17 commenti su “Ritorno a San Siro – Sensazioni”
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come giustamente facevano notare nel post precedente,quell’ebete di abbiati era dentro la porta.
spero che seedorf cacci questo idiota e i suoi preparatori.
non so quanto sia buona l’idea della lega “partite così servono x far coronare ai giocatori (e aggiungerei ai tifosi) il sogno di essere stati almeno una volta in uno stadio mitico”..
io continuo a preferire l’idea del “meglio pieno a Spezia, che semi-deserto a Milano”..poi magari lo diciamo perchè con san siro risalta di più..a torino,dove i posti sono 40.000, ieri sarebbe stato pieno per un terzo almeno..
Honda è uscito tra i fischi, per dire. A questo punto, si poteva benissimo giocare a La Spezia, in casa della peggio piazzata come si fa sempre in FA Cup, ad esempio.
Che la Coppa Italia vada riformata mi sembra evidente. E va riformata in maniera drastica. Va resa più attraente. Bisogna aumentare i premi in denaro, sponsor inventarsi qualcosa che possa dare al vincitore dei privelegi.. Perchè purtroppo ormai sembra più una seccatura che un trofeo.
La Coppa va giocata in date ben definite: secondo me la prima parte ad agosto-settembre, poi final fou o final eight da metà maggio alla fine.
Lo stile va benissimo quello della FA con partita secca su campo della più debole.
Della Coppa Italia come seccatura sento parlare da venti anni. La formula attuale va bene, basta mettere la partita in casa della più debole, per attrarre pubblico negli stadi. Rimanendo a scontri diretti, più di così non si può fare – ma se fosse a gironi aumenterebbe l’effetto seccatura delle società.
diventa una seccatura quando non la si vince, altro che balle.
Ma infatti. Ai quarti, ci sono Roma-Juve e Napoli-Lazio, due partite che saranno giocate senza distrazioni, noi senza altri obiettivi che abbiamo l’Udinese da non sottovalutare, Fiorentina-Siena è scontata ma è un derby.
Alla fine, per quel che riguarda le grandi, solo il primo turno è un po’ poco motivante, per il resto chi va avanti se la gioca sempre, altroché.
Che poi la Coppa Italia vale più del 4° o del 5° posto a campionato, visto che qualifica direttamente alla fase a gironi dell’Europa League.
Poi, se arrivi nono in campionato, cavoli tuoi se devi giocare con Cittadella e Trapani. :suca:
Matri ha dichiarato che se non ha funzionato è colpa sua. Finalmente una persona corretta. Altro che la famigliuola Antonini. Signora Antonini, suo marito non giocava perché è più scarso degli scarsi che giocavano.
Clarenzio non ha la bacchetta magica, ma sta dando una scossa all’ambiente. Lo si percepisce.
P.s: figuriamoci se Kalu non metteva gli occhi sul buffet…
lei ti risponderebbe (come ha fatto,non invento): “adesso chi lo decide che mio marito è scarso?non certo tu!”
io ti direi: non so se + scarso di un costant o del primo tentativo di emanuelson terzino. però credo che perfino l’ignoto didac vila andava meglio..
:rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl:
Matri è un po’ furbetto dato che è a firenze in prestito secco e a giugno tornerà qua.
Speriamo faccia tanti gol sennò chi se lo piglia questo??? ce l’avremo sulla groppa per aaaaaannnni!
Nel calcio tutto è opinabile in effetti…
però esiste qualche eccezione: il talento dei Pelè, Maradona, Zico, Platini, Van Basten, Cristiano Ronaldo, Messi e altri, la pippaggine di Antonini.
per rendere interessante la coppa italia basterebbe mandare in champions direttamente e senza preliminari chi la vince.
Io rimetterei la coppa delle coppe… a me piaceva un sacco…
Anche a me non dispiacerebbe vedere un torneino tra i vincitori di tutte le coppe nazionali, però visto che capita spesso che la vinca la squadra che poi va in Champions ci sarebbero enormi problemi di tempistica e logistica.
La butto li, e se, onde evitare stadi come san siro con 10 mila persone si giocassero le partite in stadi più piccoli tranne semifinali e finali?
straquoto zio
Il vincitore della Coppitalia va in Champions
E vediamo se qualcuno la snobba
La vecchia formula dei tornei non era affatto male, anzi: la Coppa dei Campioni per chi vince il campionato nazionale, la Coppa delle Coppe per chi vince la Coppa nazionale e la Coppa Uefa in base ai piazzamenti in campionato.
Da quando ci sono le pay tv e i diritti televisivi, che tengpono in piedi una buona parte del carrozzone, difficilmente si farà dietrofront.
Mandare in CL chi vince la Coppa Italia mi pare troppo. L’accesso all’Europa League mi pare già abbastanza premiante.