Mi sono trovato dopo tanto, troppo tempo a cercare qualcosa di interessante in libreria. Lo so, è qualcosa di cui vergognarsi (il troppo tempo trascorso dico), ma purtroppo le cose stanno così: più invecchio meno leggo. Attribuisco la colpa alla presbiopia incipiente, ma so benissimo che ci sono anche altre ragioni, tipo la mancanza di tempo, il computer, la TV, il running ed altri cazzi. Ad ogni modo, dicevo che l’altro giorno sono entrato in libreria e ne sono uscito con una ventina di euro in meno nel portafoglio; in cambio mi sono portato via questo libretto di 192 pagine.
“Io Sono Il Calciatore Misterioso” non è altro che la raccolta, in parte rielaborata, di alcuni articoli usciti dal 2011 sul Guardian. Una raccolta che non può non piacere ad un appassionato di calcio, a maggior ragione se l’ultimo libro sportivo letto dall’appassionato è quell’orrendo ammasso di leccate di fondoschiena contenute nel libro di Andrea Pirlo.
Perché il libro è interessante?
Prima di tutto perché è scritto – peraltro molto bene – di proprio pugno da un calciatore professionista che milita nel più importante campionato del mondo. Poi perché non si conosce l’identità dell’autore, particolare che stuzzica la curiosità del lettore dalla prima all’ultima riga. Dalla lettura si evince che lo scrittore-giocatore è un veterano della Premier League, che è di origini abbastanza umili e che possiede una discreta cultura; si suppone abbia giocato in due squadre inglesi, forse tre, e che sia un elemento di talento ma che, per una ragione o per un’altra, non sia mai riuscito ad assurgere al livello di top player. Altro non si capisce, oppure può essermi sfuggito. Il libro non è mai banale, e l’impressione netta è che vi sia totale sincerità da parte dell’autore, il che evita che il lettore possa venire colto dalla sgradevole sensazione che lo si stia prendendo in giro. Inoltre retroscena, considerazioni personali e avvenimenti vengono affrontati e narrati in modo schietto, chiaro e soprattutto privo d’ipocrisia. Viene raccontato senza mezze parole quanta importanza attribuisca un calciatore professionista al denaro (tanta), quanta alla gnocca (tanta) e quanta la gnocca ne attribuisca al denaro dei calciatori (tanta pure in questo caso). E quanto siano importanti i procuratori per il loro assistiti nel calcio moderno (c’è anche un capitolo scritto anonimamente da uno di essi in persona).
Naturalmente si affrontano tanti altri argomenti. Nulla di nuovo, intendiamoci, nulla che non immaginavamo già; tuttavia, giacché chi scrive il libro è un addetto ai lavori, per cui uno che in un certo qual modo rompe il muro d’omertà che abitualmente circonda la sua categoria, la lettura crea un’atmosfera particolare e non perde mai d’interesse. Ma non aspettatevi nomi e cognomi nei retroscena piccanti o sgradevoli: lo scrittore-calciatore non ne fa.
Questo libro presenta anche un effetto collaterale – e non mi sto riferendo alla prefazione di Gianluca Vialli: alla fine ci si lambicca dolorosamente il cervello per giorni per capire chi sia questo calciatore-scrittore. Una controindicazione accettabile, tutto sommato.
7 commenti su “Io Sono Il Calciatore Misterioso”
I commenti sono chiusi.
Buongiorno e prima di tutto un abbraccio a Betis ed ai suoi corregionali per le brutte notizie che ho sentito questa mattina
Purtroppo anch’io ho questo maledetto vizio di leggere poco al contrario di mia moglie e mia figlia che invece divorano libri come io divoro salsicce e “pappatoia” in genere. L’ultimo che ho letto, ma c’è, voluto oltre un mese, “Le ombre del silenzio” su Luigi Tenco.
Proverò a chiedere ad una libreria del mio paese che vale la pena di visitare solo per la “libraria”…
Mi sono trovato dopo tanto, troppo tempo a cercare qualcosa di interessante in libreria(…) e ne sono uscito con una ventina di euro in meno nel portafoglio; in cambio mi sono portato via questo libretto di 192 pagine.
che ladri. facile comunque rivelare i retroscena restando anonimi.
buongiorno…
sarà qualche ex compagno di Vialli o qualcuno allenato da lui.
Jody Morris? Graeme Le Saux? Chris Sutton? Dennis Wise? O più semplicemente John Terry?
boh, Vialli sostiene di non conoscere l’identità dello scrittore. In teoria dovrebbero conoscerla soltanto i capoccioni del Guardian e, ovviamente, i familiari del giocatore.
Mi associo all’abbraccio al maestro, sperando che non sia successo nulla di grave ai suoi cari
A quelli del Guardian piace giocare con le robe segrete.
Comunque c’è un sito dedicato a scoprire chi è sto calciatore: http://www.whoisthesecretfootballer.co.uk/.
Ogni tanto leggo articoli sull’identità di sto calciatore e la cosa che sembra piuttosto assodata è che qualche dettaglio sia volutamente camuffato per non risalire all’identità del calciatore stesso.
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