SALA D’ATTESA – Gioca la Nazionale. Quindi niente di nuovo sul fronte pallonaro

Eccoci qua, anche ad ottobre, a pagare il “pegno Nazionali“, con domeniche tristi senza nessun passatempo sportivo alternativo (in TV ho fatto zapping tra repliche e repliche di partite di calcio, basket o volley) che, se sommiamo al tempo merdoso (12° e nuvoloni fissi dal mattino), mi fa giocoforza rimpiangere dov’ero un anno fa, cioè al caldo mite di Las Palmas, senza problemi su cosa accadesse in serie A, distratto da una cervezita o un roncola di tanto in tanto alternati ai montaditos, [ps: consiglio agli amici romani di screw (semmai ce ne fossero) di andare a provarlo a Ponte Milvio, dove ne hanno appena aperto uno]. Malinconia portami via insomma, ma vabbè, torniamo all’argomento pallonaro causa di tutto ciò: Brasile 2014, mondiale nella terra del fùtbol dove milioni di invasati brasiliani (e altrettanti dal mondo) arriveranno a tifare per le proprie nazionali. Già. ma chi è andato in Brasile?

32 SQUADRE TOTALI, così suddivise, di cui 21 già qualificate:
– 9 europee su 13: oltre alle quotate Italia, Olanda, Germania, Russia, Inghilterra e Spagna, troviamo la Svizzera, che nella sua mediocrità ha trovato un ottimo girone di qualificazione, Belgio, con una squadra che -pococimanca- potrebbe quasi giocare l’olimpiade come Under 23, e Bosnia, guidata da un certo Pjanic alla storica qualificazione mondiale. Le altre 4 usciranno dagli spareggi tra Croazia, Svezia, Romania, Islanda, Portogallo, Grecia, Ucraina e Francia)
– 0 africane su 5: sono in corso gli spareggi, in cui solo Ghana e Costa d’Avorio hanno messo una seria ipoteca al loro viaggio in Brasile
– 4 sudamericane (più il Brasile) (su 5?): Argentina, Colombia, Ecuador, Cile si aggiungono al Brasile padrone di casa
– 4 Asiatiche (su 5?): Australia, ormai da anni nel girone Asiatico, Giappone, Iran, Sud Corea.
Il 9° posto se lo giocheranno nello spareggio Giordania (per l’Asia) e Uruguay, nettamente favorito (per il Sud America)
– 3 nordamericane (su 4?): Usa, Costarica, Honduras relegano il Messico allo spareggio (impari è il minimo) contro la Nuova Zelanda, vincitrice del girone oceanico.
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TWITTER – Per fare audience potremmo parlare di Balotelli, del suo infortunio in nazionale (#colpadiallegri) dei suoi tweet polemici o di quelli amorosi, di Fra Prandelli che li vuole vietare (ma dipenderà da chi li scrive?), ma non lo faremo, vi ho già tirato un bel flame un paio di nottate fa. Potremmo parlare di qualche altro tweet, sicuramente meno famoso, ma divertente.
Premetto che io utilizzo pochissimo Twitter (ma sarà il social di moda del futuro, IMHO), e per quel poco che lo faccio, è sempre con l’account di Screw (questo, se volete followarci), quando c’è da dare una mano con la diretta LIVE oppure per qualche notizia interessante ma di solito, se ne occupano altri. Il sabato sera di Inter-Roma ero a casa a vedere il match in streaming e allora ci ho smanettato un po’. Credo che questo social network, con pensieri espressi in spazi condensati, frasi buttate li in 140 caratteri o anche meno, sia quello che più di tutti permetta la libera espressione, forse anche più di facebook, a chiunque, troll, emeritiimbecilli e leoni da tastiera compresi (che pontifica su diete, donne, politica, sport, vestiti, viaggi…hai voglia)
Tralasciando quest’ultima digressione personale, arriviamo al punto. In contemporanea a Inter-Roma c’era Levante-Real Madrid. Piccoli e grandi rancorosi (che lasceremo nell’anonimato), affetti da nostalgia canaglia o risentimento o malcelata antipatia personale/professionale, stavano seguendo come me la partita, commentando però le gesta dei blancos, concentrandosi sul loro allenatore attuale, nostro passato ex, Carletto Ancelotti. Inutile che stia a dirvi quante coppe ha vinto, quanti scudetti, quale ciclo meraviglioso ha fatto fino al 2007, anno a cui è seguito, dopo Atene, un lento e inesorabile declino, lo sapete già. Il malcontento che serpeggia tra questi milanisti però, non ha fine, ed anzichè augurare il bene ad un grande ex-rossonero, sperano sempre in una sua caduta professionale.
La speranza è l’ultima a morire, si sa, e sabato la cosa pareva fatta: Real già dietro 5 punti a Barça e Atletico, si trova sotto 2-1 all’89° contro il Levante. Via, si comincia il circo: dalla regia di qua, un “come Allegri” di là, certificato di garanzia…La memoria selettiva sembra colpire molte persone, alle quali pare che Istanbul non abbia insegnato niente, nemmeno il “finchè ci sono 6 minuti c’è speranza”. Se poi anzichè un Liverpool di onesti pedatori sotto di 3 gol, i ritrovi tra le mani una rosa di campioni sotto di 1 solo, si capisce come possano bastarne anche meno: infatti, tempo 4 minuti e il Real pareggia e si ritrova sopra, con buona pace dei gufi e dei contabili senza l’oste. Credo che una fetta di Pata Negra se la sia mangiata (..il maiale che non può allenare) alla faccia vostra. BUUUURP

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Vabbè, meno male che già da stasera si riprende, e con una partitona, il calcio giocato seriamente, quello fatto di sfide con gli amici, gli sfottò, il fantacalcio, le scommesse e quant’altro, che ci fanno appassionare a questo sport.
Perchè c’è chi lo vede in maniera diversa dagli altri, infatti mentre Allegri (o chi per lui) decide di fare il ritiro a Milanello, il presidente del Pontedera preferisce altri posti (e magari qualcuno lo copierà); brasiliani devoti al loro dio$, che riescono a sfangarla per cavilli giudiziari, che il nostro Camisa potrebbe commentare, oppure bergamaschi che nei piedi hanno il cervello e nel cervello le scimmie urlatrici, ma di quelle balorde… Chi invece nel cervello deve avere qualche neurone tarlato, scommette che il proprio nipote, quando il pargolo ha due anni, arrivi in nazionale. La scommessa, bancata 2.500 a 1, ha fruttato al cuoredinonno qualcosa come 125.000 sterline, a fronte delle 50 giocate 16 anni fa. Potrebbe essere un buon motivo per vedere la nazionale gallese, pur se fa cagare…

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