Questo post doveva riguardare la partita di stasera tra Italia e Brasile a Belo Horizonte, incontro valevole per la terza giornata del girone A della Confederations Cup. Entrambe le squadre sono già qualificate alle semifinali e si giocano il primo posto (principalmente per evitare la fortissima Spagna nel prossimo turno), avrei potuto parlare del possibile turnover degli azzurri, dell’infortunio (così pare) di Pirlo, delle panchine di El Shaarawy e così via. Questo torneo, purtroppo, ha preso una piega drammatica, nel senso che le proteste che da giorni hanno luogo in Brasile, con notizie di feriti e due morti, mettono purtroppo in disparte il lato ludico del calcio. Ciò non significa che di calcio e Brasile non si possa parlare, magari si può con un po’ più di serietà, magari con un occhio al futuro (cercando di evitare il pippone).
Ricordiamo che il Brasile ospiterà il prossimo anno i Mondiali di calcio e nel 2016, a Rio de Janeiro, le Olimpiadi. Sono attesi numerosissimi visitatori da tutto il mondo e ingenti investimenti sono stati effettuati e programmati. Le manifestazioni di questi giorni riguardano molto da vicino queste manifestazioni: l’innesco è stato l’aumento delle tariffe dei trasporti pubblici all’avvio della Confederations Cup, ma il disappunto di chi scende in strada riguarda in generale la corruzione e il malfunzionamento del sistema politico, in particolare l’aumento sproporzionato dei costi per l’organizzazione del Mondiale e del costo della vita generato o atteso da questo. Per giunta – molti sostengono – perché spendere soldi in stadi e quant’altro invece di dedicare risorse a scuole, università, ospedali, stato sociale in un paese dalle diseguaglianze sociali ancora oggi gravissime?
Ora io non mi voglio fingere del tuttologo e so del Brasile – come tanti – quello che leggo generalmente su giornali e riviste a proposito dei cosiddetti BRICS, di questi grandi paesi in via di sviluppo che a tassi di crescita esorbitanti stanno uscendo dalla povertà ma che allo stesso tempo incontrano grandi cambiamenti e sommovimenti di carattere politico, sociale, ambientale – in particolare in una fase come questa di frenata dell’economia, per il Brasile ben maggiore delle attese. Non voglio nemmeno non essere solidale con i manifestanti. Capisco le loro ragioni. Allo stesso tempo però, alcuni problemi me li pongo, in particolare mi sorge una domanda: perché tenere il Mondiale in Brasile il prossimo anno?
E’ ampiamente noto da due o tre decenni che l’organizzazione dei grandi eventi sportivi sono ormai diventati ad alto rischio per quel che riguarda l’aumento imprevisto dei costi, la corruzione e l’effettiva possibilità di creare – tutto sommato – benefici positivi sull’economia e sulla collettività in generale. Questo non significa, però, che l’organizzazione di eventi sportivi non possa avere, se gestita appropriatamente, delle conseguenze tutto sommato positive: se abbiamo in mente organizzazioni fallimentari o discutibili (i Mondiali del 1990 in Italia o le Olimpiadi del 2004 ad Atene, ad esempio), ce ne sono altre che, a livelli diversi, sono stati degli affari vantaggiosi per i paesi o le comunità che se ne sono occupati (le Olimpiadi del 1992 a Barcellona, i Mondiali del 2006 in Germania). E’ altresì noto da sei anni (non da ieri l’altro) che il Brasile avrebbe ospitato ora la Confederations Cup e il prossimo anno il Mondiale, e che il Sudamerica in generale (e, suppongo, anche il Brasile) non è proprio il paradiso della trasparenza nella gestione di fondi e lavori pubblici. Mi chiedo se i brasiliani di tutto ciò se ne siano accorti ora. Mi chiedo dove hanno vissuto finora.
Detto ciò, se dobbiamo vedere feriti e morti, proteste e disordini, insicurezza per chi decide di andare in Brasile, allora tanto vale spostare l’evento. Mi ha molto colpito ciò che Cesare Prandelli ha detto oggi nella conferenza stampa: agli azzurri è stato proibito di uscire dal loro albergo, escluso Mario Balotelli per via del suo colore della pelle (poi s’è anche scoperto che Balotelli è impegnato in attività benefiche a Bahia). Un appassionato di calcio europeo, asiatico, nordamericano, vedendo ciò che accade questi giorni, potrebbe farsi l’idea che questi fatti (ripeto: un po’ a scoppio ritardato, a mio modesto avviso) potrebbero ripetersi tra un anno e, perciò, abbandonare l’idea di visitare il Brasile per seguire la propria nazionale di calcio. Ciò sarebbe senza alcun dubbio un danno economico, se vogliamo – com’è anche giusto che sia – tenere d’occhio il lato del business. A questo punto, si potrebbero bloccare gli investimenti bloccabili e spostare il tutto verso il sociale. Si eviterebbe l’aumento del costo della vita direttamente legato all’evento. Mi dispiace per i cari amici brasiliani, ma la vedo così: stando così le cose, la FIFA dovrebbe, nei limiti dei contratti in vigore ed evitando dichiarazioni infelici come quelle di Sepp Blatter (o come quelle di Ronaldo e quelle, poi ritirate, di Pelé), iniziare a pensare di spostare i mondiali. Notizie del genere ieri sono rimbalzate sui media dal Brasile, poi sono state smentite.
C’è già un precedente: il torneo del 1986 fu assegnato alla Colombia, ma poi si rivelò economicante insostenibile e quindi fu giocato in Messico.
Ci sono i paesi che sono pronti già ora ad ospitare l’evento: un anno fa in Inghilterra ci sono state le Olimpiadi (e gli stadi sono tutti adeguatissimi) e in Polonia ed Ucraina e gli Europei (certo, lì partecipavano 16 squadre piuttosto che 32, ma utilizzando gli stadi di riserva e magari qualche extra all’estero, tipo Praga, forse si potrebbe fare), inoltre paesi come Stati Uniti o Germania non dovrebbero avere grandi problemi – tant’è vero che la Germania era già pronta a subentrare al Sudafrica tre anni fa.
Non vedo perché, con tutta la solidarietà possibile nei confronti di chi protesta (presumendo che abbia ragione) si debba tenere un torneo in una situazione simile, insomma. Ospitare un mondiale non è una prescrizione medica. Spendere in istruzione e sanità è cosa che piace a tutti. Infine, per tornare al calcio, il nostro divertimento potrebbe tranquillamente continuare anche qualora gli venisse risparmiata la logica del circo equestre in giro per il mondo a tutti i costi.
19 commenti su “Ciao Brasile, ciao”
I commenti sono chiusi.
buongiorno…
purtroppo i fatti che accadono attorno a questa ConfCup non sono affatto tranquillizzanti.
Non conoscendo bene le questioni, ho trovato in rete questo articolo che spiega alcune cose alle quali hai già dato forma nel tuo post.
Corruzione, evasione fiscale e cattiva gestione del denaro pubblico. Solo questi gli ingredienti principali ? Non penso.
Ricordiamoci che la politica brasiliana è anche quella che ha offerto latitanza e protezione politica ai vari Battisti & C.
Analogo discorso per i francesi. Loro hanno anche l’aggravante di Carla Bruni e di sua madre.
I Brasiliani evidentemente sono maturati, una volta bastava anestetizzare
tutti i problemi parlandogli di calcio.
Ora con un mondiale alle porte dimostrano che il calcio non basta piu’
a distoglierli dai problemi reali e scendono in piazza incazzati.
Ghost specifica che Battisti e’ l’ex terrorista, perche’ se legge Zullida pensa che sia il povero GRANDE Lucio :rotfl:
Spostare i mondiali mi sembra una soluzione troppo drastica, ormai quello che doveva essere costruito e speso è stato fatto. E poi cosa faremmo delle olimpiadi, spostiamo anche quelle?
Il Brasile oggi è il centro del mondo.. Non può farsi scappare questa opportunità. Mondiali e Olimpiadi nel giro di due anni portano infiniti capitali nel paese…
beh, per restare in tema il governo brasiliano ha schierato l’esercito per garantire la partita di stasera. Non ho buone sensazioni. Per niente.
Miccoli, se è vero quanto riportano i media, stavolta l’ha combinata grossa. Ora comincio a intuire perchè Zamparini lo aveva escluso per parecchio. Non ho ancora elementi per poterlo insultare.
Oggi dovrebbe finire anche la Crociera dell’Ammmmmoooreeee… marcovan sarà frastornato ! E’ appena tornato…
Scusa, e perché no? A che scopo tenere un grande evento in un luogo in cui, per motivi di sicurezza, in molti potrebbero rifiutare di andare? Stasera si gioca in uno stadio circondato dall’esercito, per dire.
Considerazioni a caldissimo.
– Difesa imbarazzante
– Buffon ha sulla coscienza il terzo e quarto goal. Pareva Marco ”io i palloni li guardo, mica li paro” Amelia, soprattutto sul terzo.
– Quel povero cristo Balotelli una volta o l’altra sbroccherà a furia di pigliar botte ogni partita e non avere mai uno straccio di pallone giocabile.
– Il Faraone non è stato cercato manco una volta. Cosa sta succedendo?
– Continua la favola di Giaccherini. Almeno ci siamo risparmiati Giovinco con la 10.
Ho scritto male. Effetto Marco Amelia sul SECONDO goal del brasile. la punizione di Neymar.
el boarawy alla fine della confederations varrà si e no 7 mln.
toccherà vendere de sciglio.
Sono tornato, felice, soddisfatto ma a pezzi ragazzi. Perdonami Corrado se non commento il pezzo (che leggerò più attentamente, prometto) ma non ce la posso fare adesso come adesso. Posso solo dire che sono riuscito a votare Marcel e Sheva (avrebbero meritato sia Giorgione sia Ruud e il Maestro – così mi aggrego alla schiera dei coglioni – ma il primo era contrapposto ad un marziano, i secondi a un tipo completissimo che ha avuto una continuità di rendimento straordinaria).
Ciao a tutti. 😉
In difesa abbiamo un problema grosso, ragazzi. O si torna a tre (come secondo me è più appropriato) o si spera che esca fuori un fenomeno nei prossimo mesi. Otto gol subiti in tre partite è oggettivamente un disastro.
Con la Spagna, a differenza di quello che speravo con le altre partite, mi piacerebbe un bel centrocampo folto, con Balotelli davanti a prendere botte as usual. Ali: Giaccherini e addirittura l’evanescente El Shaarawy di questa sera.
per Balotelli, che piglia botte, lancia di tacco Giaccherini, e se l’arbitro non pasticciava sul secondo gol s’era pure preso il rigore (e forse ce n’era un altro, che pure si poteva dare).
per Giaccherini, che se lo merita. Corre, ogni tanto inventa pure qualcosa di buono, bel gol. Non dico impeccabile perché sarebbe troppo, ma quasi
per De Sciglio, che a tratti ridicolizzava Dani Alves ma allo stesso tempo (come in altre occasioni) ha commesso qualche leggerezza. Più concentrato, Mattia, più concentrato.
per Buffon, due dei quattro gol non sono tutta colpa sua, ma un pezzo sì. Comunque uno più forte da mettere al posto suo non lo vedo ancora. Non ditemi Marchetti che io vi dico Slovacchia.
per Diamanti. Come tutti quelli che hanno giocato trequartista questo mese, inutile.
per Aquilani, cribbio che nervi.
Mezzo bidone pure a Montolivo, che è uscito troppo presto per meritarsene uno intero. Aveva iniziato molto male, comunque.
Oh, vedi che commentate adesso? Uno scrive un pippone e lo ignorate!
Settimana prossima parlo di figa asiatica, voglio almeno 150 commenti e una ventina di like su Facebook.
Settimana prossima parlo di figa asiatica
che schifo.
Marchetti non è più quello della Slovacchia.
E’ quello di quest’anno alla Lazio, ovvero il miglior portiere italiano della stagione.
… a me, invece, è un periodo che la patonza a mandorla mi attizza …
Male, Zio, male male…
Premesso che non me ne frega niente dalla squadra di calcio della nazionale italiana e tifo apertamente Spagna anche in questa Confederations Cup, e non è trollaggio, già di là mi attirai le mire di alcuni!
Ciò detto se questo doveva essere un test pre-mondiale il Brasile non l’ha superato, c’è molto da pensare prima di giocare i prossimi mondiali davvero lì in Brasile.
:rotfl:
a proposito di fica asiatica ho un aneddoto, allora ero a Madrid sono quasi certo fosse sabato 16 marzo, non controllo, insomma ero in una nota discoteca della Calle de Atocha, all’ultimo piano, e venivo da una somma di birre non decifrabili, quando nel parlare con un londinese pieno non solo di birra, mi punta una orientale, ok faccio io e si siede sul divanetto, la tipa piuttosto allegra dice di avere 24 anni e di fare ingegneria del terrorismo a Madrid, ciò in spagnolo, a me sta cosa dell’ingegneria del terrorismo me l’ha ammosciato, però magari non ho capito bene, fatto sta che la serata è finita a rimorchiare al piano terra in pista