Partiamo dalla scorsa settimana. Torino – Milan è stata la suprema partita delle seghinate, un rito orgiastico – tribale seghinesco dove i Seghini si sono esibiti in giocate da ufficio inchieste. Seghinate talmente gravi da aver potuto indurre anche i vertici della Sacra Romana Chiesa a condonare o contestualizzare le imprecazioni dei tifosi più incazzati. Ha dato inizio alle danze il nostro Nocerino, che solo a centrocampo decide di alleggerire verso la porta difesa da Amelia con una mollezza degna di un adolescente chiuso in bagno da ore a pasticciarsi. Il risultato è un’apertura illuminante alla Rui Costa per Santana attaccante del Torino, che dopo aver percorso l’autostrada scherza Amelia, risparmiandoci l’umiliazione di abbassarsi i pantaloncini in segno di estremo sfregio prima di depositare la palla in rete.
Poteva mancare la firma di Robinho in un match come questo? Ovviamente no, ed infatti il brasiliano dopo una prestazione abulica che faceva schiumare rabbia ai tifosi rossoneri che ne invocavano la sostituzione (e ove fosse possibile anche la lapidazione) immediata si inventa un gol pazzesco mandando al mare la difesa del Toro e depositando sotto l’incrocio con un tocco di punta stile calcio a 5. Uno a uno. Dopo il parziale riscatto di Nocerino che siglava il gol del pareggio a porta con un facile colpo di testa, ecco unirsi al diabolico sabba dei seghini anche Gillet. Il Gatto di Liegi come veniva chiamato da un mio caro amico super tifoso della Bari, abbranca in presa bassa un pallone arrivato a 2km/h. Forse dopo aver visto un insetto sul pallone se lo lascia insipiegabilmente fuggire, avendo la sfortuna di avere nei paraggi quel satanasso di ElSharawy che ci mette un niente a depositare in rete. 4 a 2 e fine delle velleità di rimonta del Torino. Indovinate poi chi ha segnato l’ultimo gol? Uno dei peggiori giocatori mai acquistati dal Milan, colui che fa rimpiangere persino Dugarry. Sto parlando ovviamente del Pazzo Pazzini che dopo essersi liberato in area con un contrasto che vede rovinare a terra il suo marcatore deposita in rete con una staffilata sul primo palo. Insomma, Torino – Milan non era proprio una partita per buongustai.
Altro festival delle seghinate è stato il 113° compleanno della nostra gloriosa squadra. Per l’occasione infatti a S.Siro è andata in scena Milan – Pescara. Quale migliore occasione per festeggiare un compleanno che fare a pezzi la banda di seghini abruzzesi che gira lo stivale prendendone quasi 3 a partita da chiunque? Nessuna, direte voi. Però ecco, magari festeggiare senza regaloni così imbarazzanti sarebbe stato molto meglio. Un po’ come che un vostro conoscente passi a trovarvi e per l’occasione vi regali una Lamborghini Diablo ed un mega televisore al plasma. Vi metterebbe in imbarazzo, no? Già che ci siete ora, provate a spiegare come 90° il Pescara che aveva segnato 3 reti era sotto 4 a 1. Di questo paradosso i tifosi pescaresi devono ringraziare i punteros subentrati nella ripresa, ovvero Elvis Abbruscato e Jonhatas. Entrambi i seghini infatti sono riusciti ad infilare il proprio portiere di testa sugli sviluppi di due diversi corner assegnati al Milan. Si tratta di stacchi imperiosi da attaccanti veri, solo che nella porta sbagliata. Del resto si sa che questo genere di attaccanti, quelli da 2 gol all’anno, danno il peggio di sé in area avversaria, riuscendo a sbagliare qualunque cosa gli capiti tra i piedi, buttando spesso al cesso alle ortiche punti salvezza per le proprie squadre.Prima di chiudere, un consiglio al povero Perin, portiere dello stesso Pescara. Ma vista la capigliatura, perché non ti sei fatto scritturare per fare l’attore in quelle nuove commedie all’italiana tipo Notte Prima degli Esami, magari impersonando il classico studentello romano de Roma che gira in vespa e che si innamora del fighino di turno? Ma chi te l’ha fatto fare di giocare in porta a Pescara quest’anno? Pensaci…
60 commenti su “I Seghini della Settimana – Il gran sabba dei seghini”
I commenti sono chiusi.
— In Italia fino a quando si facevano i controlli *farlocchi* eravamo i numeri uno nel calcio —
Ehm, non è che invece non siamo più i numeri uno perché gli altri c’hanno più dinero?
Non esiste un solo fattore, ovviamente. Ma alle nostre squadre il dinero e’ venuto a mancare all’inizio solo per Lazio, Fiorentina (2002) e Parma (2003) in periodi in cui ancora noi si comprava Nesta e Rui Costa, ma gia’ vedevo squadre di cani spadroneggiare in Europa – Champions League e UEFA/Europa League.
Marcovan, mi sai dire la carriera dei principali giocatori del Valencia di Cuper, che gioco’ due finali di fila, dopo aver lasciato Valencia?
Mi voglio spiegare meglio. Io metto insieme questi fattori:
– la Spagna e’ un paese dalla legislazione antidoping permissiva se confrontata a Franca e Italia;
– le federazioni sportive spagnole tendono a difendere i propri campioni in casi controversi (vedi caso Contador);
– la Spagna e’ forse la centrale europea, se non mondiale, del doping ai livelli piu’ avanzati (vdi Operacion Puerto);
– nel ciclismo, dove i controlli sono seri, quando vanno fuori non e’ raro che atleti spagnoli facciano figure del cavolo in laboratorio (ma non solo loro, ovviamente);
– lo sport spagnolo ha avuto una grande crescita nell’ultimo decennio, calcio in particolare;
– nel calcio in genere i controlli non sono proprio all’insegna del massimo della severita’;
e dopo tutto questo
– la piu’ forte squadra di CALCIO e’ della SPAGNA e ha atleti che non smettono mai di correre.
E allora due dubbi mi vengono, eh, non dite che e’ una rosicata
Beh Corrado non ha torto… ricordo Mendieta andato a fare schifo alla Lazio, Kily Gonzalez idem all’Inter, per non parlare di Bjorklund al Venezia… l’unico che ha fatto fortuna dopo è Palop ma all’epoca era il secondo di Canizares, e poi si è dimostrato un discreto portiere (segnò anche in europa league se non erro).
Boh, sarà che ho sempre ‘sto brutto vizio di pretendere prove. E le tue, perdonami Corrado, mi paiono più che altro supposizioni. D’altro canto ammetto che il successo spagnolo nello sport in generale negli ultimi anni qualche sospetto possa farlo sorgere.
Però dai, passi il ciclismo – sport su cui ho messo una pietra sopra da tempo -, passi Nadal – sulla cui ipertrofia ho sempre storto il naso-, ma il Barça, suvvia, la tecnica individuale di gran parte dei giocatori… insomma, la puzza di rosicata persiste… 😀
…qualche mese fa era uscita la notizia di quella nuotatrice 14enne che per allenarsi in una sfigatissima squadra di nuoto di parrocchia si dopava col bicarbonato.
non ho altro da aggiungere.
non è politicamente corretta, però questa foto mi fa spisciare…
Il vizio di pretendere prove è in realtà un vizio molto positivo ed è chiaro che le mie sono supposizioni, se ci faccio un libro mi becco, giustamente, una querela. Sarà pure che rosico un po’, però, a mia difesa, c’è il fatto che questa è una convinzione che ho maturato negli anni, già all’inizio degli anni 2000 quando il Barça degli gnomi miracolosi ancora non esisteva, perciò, dal mio singolo punto di vista, il Barça è una conferma di convinzioni preesistenti.
E’ altrettanto chiaro che comunque nel calcio la tecnica conta tanto, e il Barcellona ne ha tanta: se gonfi uno che a calcio è un asino, ottieni Abate al quadrato che ti fa la fascia per novanta minuti senza saper crossare, non un campione. Nel Barça abbiamo campioni, non mi sembra un’obiezione, quindi.
Infine, ripeto, è tutto lo sport spagnolo (quello d’alto livello e popolare) che mi puzza tanto – e con prove, però. Sul ciclismo ho messo una pietra sopra anch’io. Anni fa preferivo restare a casa a guardare il Tour e andare tardi in spiaggia dai miei amici,. Ora, invece, ogni ciclista, anche sano e onesto, si porta dietro grossi sospetti. Una passione uccisa e uno sport andato a puttane, purtroppo.
A proposito del doping col bicarbonato: una volta mi fu detto – ma non so se sia vero – che un modo per doparsi, o comunque di farsi trovare positivi all’antidoping, è mangiare un chilo di cioccolata fondente. In tal caso, sospetto che l’atleta riesca a correre con un tempo da record per raggiungere il bagno più vicino.
Ahahah. La mia faccia ci andava benissimo. Ho rosicato per un’ora. 😳