Milan-Juventus è stata una partita memorabile. Loro molto più forti, più organizzati, più squadra. Noi poco sopra le sabbie mobili, loro in cima alla classifica. Battuti i gobbi con tanta grinta, fame, intelligenza ma soprattutto utilizzando una delle loro armi preferite: l’errore arbitrale favorevole. Una goduria.
L’importanza del match e la successiva vittoria tuttavia, hanno posto un po’ in secondo piano il ritorno al Meazza di Marco Van Basten. Ed è normale che uno come me, che da circa sei anni si porta appresso un nick in onore di questa divinità calcistica, trovi la cosa inammissibile.
In tribuna c’era il Cigno. Lui, il Cigno di Utrecht, Emmevubi, Marcel, Marco Van Basten. Qual era il nomignolo affibbiatogli da Pellegatti? Ah sì: Guido Cavalcanti, mi pare. Normalmente mi stanno sulle balle i nomignoli di Pellegatti, ma vabbe’, questo si può tollerare.
Marcel è tornato, dunque. L’ha fatto per celebrare il ventennale della magica quadripletta di Champions contro il Goteborg. La più brillante idea partorita dalla società quest’anno dopo il riscatto del Faraone e la fiducia concessa a De Sciglio. L’invito dico. La partita in questione la ricordo come se fosse ora: le grida strozzate del bravissimo Pizzul (“Goollleee!!!”), le facce attonite dei vichinghi irrisi, ubriacati e nel contempo affascinati da questo inimitabile mostro del calcio che evoluiva loro intorno sul campo sfoggiando l’intero, vastissimo repertorio di cui madre natura l’aveva dotato. Fu una notte da sogno.
Ho sempre detto di provare un certo imbarazzo a scrivere di lui. Ed è vero. Ma la ricorrenza mi costringe a vincere i freni inibitori. Quindi ci proverò.
Sentii parlare di questo giocatore per la prima volta da mio cugino, milanista sfegatato all’epoca, più tiepido ora ma sempre fedele. Egli aveva un amico, un italiano che viveva in Olanda, il quale soleva tenerlo informato sul calcio olandese. Silvietto era scatenato sul mercato all’epoca, le voci non erano mai soltanto voci: se circolava un nome, eravamo certi che presto quel nome sarebbe stato messo a libro paga (anche in nero, ma questo l’avremmo scoperto soltanto in seguito).
“Sono due, sono olandesi: uno è Gullit, costa un fottio, l’altro è Van Basten, costa molto meno. Comunque per Silvio non è un problema: li prende entrambi” fece un giorno mio cugino.
“Gullit? Cazzo, Gullit? Mamma mia, l’ho visto, una bestia!”. Non stavo nella pelle.
L’avevo visto davvero Gullit, non ricordo dove. Non certo su YouTube, magari in qualche spezzone mandato in onda durante Sportsera oppure addirittura in una partita di Coppa. Ma l’avevo visto. Una montagna di muscoli, rapido come un fulmine, arrestabile in progressione soltanto con l’ausilio di un fucile per elefanti, forte con entrambi i piedi, micidiale di testa, trombatore instancabile. Sapeva fare praticamente tutto, anche il difensore centrale.
“Sì, ma viene anche Van Basten.”
“Okay, vabbe’, ma ci pensi? Gullit cazzo… ma l’hai visto? Io l’ho visto!!!”
“Ehm, io no, ma guarda che il mio amico dice che quello forte è Van Basten. Tutti in Olanda dicono che quello forte è Van Basten.”
Non lo cagavo. Ero talmente arrapato per Gullit che manco lo stavo ad ascoltare. Oppure, se qualcosa riusciva per puro caso a penetrarmi nelle orecchie, non ci davo peso: “Seee, più forte di quella montagna nera e cappelluta può essere soltanto un marziano.“ Quindi Maradona. Forse. Giunsi alla conclusione che l’amico di mio cugino, in Olanda, doveva fumarsi l’impossibile.
Ma mio cugino insisteva imperterrito: “Credimi, quello forte è Van Basten. In Olanda dicono così.”
Incuriosito, anziché uscire e andare a figa con scarso successo come al solito, assistetti alla finale di Coppa delle Coppe nella quale Marco era impegnato con la sua Ajax contro la Lokomotive di Lipsia. Non ne rimasi impressionato. Il Cigno si nascose per quasi tutta la gara. Okay, il tocco di palla era quello dei campioni, le movenze eleganti erano fuori dal comune, la stazza era notevole, l’agilità la si intravedeva. Ma nessun fuoco d’artificio, non so se mi spiego. Unico lampo, il gol che decise la partita e consegnò la Coppa agli olandesi: la testina del Cigno sbucò improvvisamente da una selva di difensori e buonanotte, partita chiusa. Non è poco dirà qualcuno, e concordo. Ma mio cugino – e indirettamente il suo cazzo di amico – mi avevano fatto una testa così di questo giocatore; un guizzo in novanta minuti non era sufficiente a mettere in secondo piano Ruud Gullit, proprio no. Alla fine, quella sera, avevo cuccato tanto quanto probabilmente avrei cuccato uscendo, cioè zero, quindi i rimpianti non furono eccessivi. Tuttavia i dubbi calcistici mi erano rimasti tutti quanti.
Fatto sta che le operazioni di mercato si fecero. Ruud venne per una dozzina di miliardi, Marcel per uno e mezzo (prendete queste cifre con le molle, la memoria è quella che è). Ruud la prima stagione fu devastante, Marcel fu perseguitato dalla stessa caviglia che di lì a pochi anni ne avrebbe decretato il prematuro, doloroso ritiro. Fece a tempo a rientrare per regalarci uno strepitoso gol contro l’Empoli ed uno a Napoli nella memorabile vittoria per 3 a 2 del San Paolo, entrambi i gol partendo dalla panca poiché i novanta minuti ancora non li aveva nelle gambe. Gol pesanti, che contribuirono enormemente a sfilare lo scudo dalle maglie napoletane (altro che camorra e dietrologie del piffero), ma non sufficienti a farmi cambiare idea: Gullit, per me, restava sempre il numero uno.
“Ha talento, classe, ma fisicamente è fragilino. Gullit è un extraterrestre, è continuo, è indistruttibile.” dissi a mio cugino.
“Quello forte è Van Basten. Gullit è forte, ma molto meno. Lo dicono in Olanda.”
“MOLTO meno?… ma va’ a cagare, te e gli olandesi… “
Una piccola digressione: notare che le discussioni di allora erano incentrate su chi, fra Gullit e Van Basten, fosse quello più forte. Ora si creano interminabili baruffe fra quelli pro e quelli contro Allegri. Fate voi…
Ad ogni modo, tornando a Marcel, diciamo che la stagione successiva, quella della consacrazione, convinse anche me. I guai fisici sembravano uno sgradevole ricordo, mentre Ruud, dal canto suo, cominciò a rivelare al mondo che poi così indistruttibile non era e che i malanni e le debolezze che talvolta colpivano i calciatori terrestri potevano toccare anche a lui.
“Avevi ragione, cugino: per quanto forte sia Ruud è più forte Marco” ammisi finalmente.
“Per forza: lo dicevano in Olanda…”
“Si vabbe’, che due maroni…”
Il resto della storia lo conoscono tutti. Finché durò – e durò comunque sempre troppo poco – Marco Van Basten mise d’accordo tutti, cacciaviti ed avversari. Personalmente ne ero ossessionato. Stesso anno di nascita, identica corporatura (un metro e 88 per un’ottantina di chili), piedi un tantino migliori i suoi, capigliatura infinitamente meno assurda la mia. Insistetti pure per cambiare ruolo nella squadretta amatoriale in cui mi dilettavo a scazzotar palloni assieme gli amici: da ruvido mediano tritagambe che ero, insistetti a più riprese per farmi spostare al centro dell’attacco, ma per fortuna i compagni mi mandarono cordialmente a cagare e mi lasciarono là dietro, a sputare i polmoni. Ero arrivato al punto di tifare quasi più per Van Basten che per il Milan. Un’eresia. Ma a parte queste sciocche, personali ragioni, dovrebbe essere sufficiente il ricordo delle due Champions consecutive vinte da assoluto protagonista per spiegare Van Basten. Impossibile per me, per tutti noi cacciaviti di allora non amarlo alla follia. Ma anche il cacciavite che per motivi anagrafici non avesse mai visto all’opera questo fenomeno non potrebbe non covare dentro di sé la consapevolezza di ciò che è stato lui per noi. Non potrebbe permetterselo, non potremmo permetterglielo.
Bentornato Marcel, ci si rivede sempre con grande piacere. Grazie di essere esistito.
49 commenti su “Quello buono è Marco Van Basten, lo dicono in Olanda”
I commenti sono chiusi.
Se sono qui è perché sono milanista.
Se sono milanista, è perché da bambino molto piccolo dissi “papà, chi è quello?”
E lui rispose: “quello è Marco Van Basten, e gioca nel Milan”.
Grazie Boss per questo articolo che mi ha fatto ringiovanire di 25 anni….
Concordo con i prezzi che hai indicato, anch’io ricordo così, 12 mld. per Gullit e 1,5 per Van Vasten. 1,5 perché era svincolato, se era adesso arrivava gratis.
Di Van Basten lessi per la prima volta sulla rosea però accostato alla Fiorentina e se non sbaglio per la stagione 86/87, per fortuna però l’anno dopo arrivò da noi e due anni dopo arrivò anche Rijakaard, il più forte centrocampista di tutti i tempi secondo il mio modesto parere…
Pensando che in pratica ha smesso a 28 anni mi viene ancora il magone e confesso che mi emozionai come una femminuccia quando ci salutò con quel giubbetto di renna, non mi vergogno a dirlo ma anche ora mentre scrivo mi sento i “peli delle braccia tirare” e qualcosa alla gola…
Darko il tuo aneddoto è un po’ come quello di Abatantuomo che racconta di due foto nel portafogli di Rivera e Padre Pio e a chi gli domanda chi fossero risponde:«Uno fa i miracoli, l’altro è un frate pugliese»… 😉
Tempo fa feci un post su MBC “perché milanista…” fu direi abbastanza apprezzato…
Anche qui c’era un post sul perchè siamo diventati milanisti, forse l’aveva fatto Camisa 😉
buongiorno…
La cifra di MVB è molto vicina a quella che ricordo. Pure io vidi quella partita proprio per capire chi potesse essere.
Ad inizio carriera esordì in Eredivisie entrando al posto di Cruijff e segnò. Un predestinato.
Mio figlio piccolo si chiama Marco…giusto per dire.
Quella sera del Goteborg ero allo stadio. Non credevo ai miei occhi.
Piansi anch’io al suo saluto a San Siro. Come mi si illuminano gli occhi quando lo rivedo.
Non so se avete assistito al siparietto prepartita con Billy che lo intervista e lui che lo percula con una faccia da schiaffi. Immenso.
Credo abbia rappresentato al meglio l’essenza dell’efficace eleganza in campo. Sapeva giocare di fioretto ma anche di spada.
Cigno mica per un cazzo, eh…
Voglio il video/link d MVB che percula Billy!
Fatemi vedere un pezzo di irripetibile storia rossonera ancora insieme!
non so se c’è qualcosa online.
Era nel prepartita, su SKY, con il collegamento esterno dallo stadio.
Se trovo qualcosa, metto… 😉
Io ricordo anche l’imbarazzo quasi di Shevchenko, che era bello che affermato, al cospetto di Van Basten.
Questo per far capire anche la grandezza dell’ucraino, se era Balotelli non lo cagava neanche di striscio.
Vale il mio motto: una persona più è grande, più è intelligente, tanto è umile!
video non ne ho trovati, ma ho fatto una ricostruzione di quanto si sono detti.
certo che vederli rende tutt’altra idea…
Van Basten sulla serata di 20 anni fa: E’ stata una bella serata, da quello che mi ricordo, secondo me ne avevo fatto uno prima che mi hanno annullato e poi ne ho fatti quattro. E’ stata una bellissima serata per noi per il primo anno della Champions League, lo fu soprattutto per me che feci quattro gol, ma come ho detto sempre il merito era di tutti di una squadra che mi metteva sempre nella migliore delle posizione.
Alla domanda di Costacurta se sia solo lui a volersi sedere sulla panchina del Milan risponde divertito, : Io sono un gentiluomo, lascio a te il posto.
poi precisa: Ma non ho mai rifiutato in passato, ho parlato una volta, circa due anni fa, con Braida, ma molto alla larga. Però io avevo ancora il problema alla caviglia e non ero disponibile, però è stata una cosa così, nulla di preciso. E’ stata solo una richiesta d’informazioni. Io non mi sento pronto per il Milan, alleno in Olanda per adesso, credo che sia un lavoro difficile e voglio prepararmi bene. Il lavoro del giocatore è diverso da quello dell’allenatore, perché il giocatore deve giocare e fare le cose bene con il pallone, mentre l’allenatore deve lavorare con le persone e motivarle, è un’altra disciplina ed ho bisogno di tempo per diventare un buon allenatore
Billy lo guarda come un sarto d’élite e gli fa i complimenti sull’abbigliamento: Hai imparato a vestirti.
e lui di rimando: Mi sto preparando per l’Italia, guardate che bel maglione all’italiana che ho portato.
Sul Milan: Ci si poteva aspettare che fosse a meta’ classifica, se vendi due grandi giocatori e poi non reinvesti quanto incassato…
Gli chiedono se parla con il Presidente, facendosi finto serio dice: Certo, passiamo le serate al telefono… con Galliani un po’ di meno, ma sento anche lui.
MarcoVan ❤
(ovviamente parlo del blogger, il calciatore era notoriamente una pippa clamorosa 😈 )
Scherzi a parte, tolto Cruijff, beh, quello bravo se non è stato il miglior olandese di tutti i tempi, ci andiam molto vicino. Classe assoluta per un giocatore monstre.
Una cosa che mi son sempre (oddio, diciamo qualche volta) chiesto è… ma perché Marco?
Ottimo post…
Fantastico Marcovan! Una dichiarazione di amore eterno in pratica!
Oddio, quanti poster di Marco raccolti da Milan Squadra Mia avevo da ragazzino? Un’infinità!
Lui, simbolo delle mie domeniche passate a tirare calci al pallone nella casa in campagna di mio zio con la maglia Mediolanum del Milan sfidando quella bianconera Upim di mio fratello… e con la radio che gracchiava Tutto il Calcio Minuto per Minuto, con il telecronista che interrompeva per annunciare che il Milan si era portato in vantaggio.. gol di Marco Van Basten! Non esisteva il calcio spezzatino, forse neanche il posticipo, i gol li dovevi guardare tutti a 90° Minuto (altrimenti correvi il rischio di non rivederli più), e tutto in generale aveva un altro aspetto.. anche il natale mi coinvolgeva ancora!
Dannato tempo che scorre.. vabbè.. buongiorno dai! 😉
e se ricordo bene, RDV diceva che il più forte restava sempre Gullit.. si vede che non aveva amici olandesi a martellargli i coglioni..
p.s. il suddetto ci ha citato qualche giorno fa 😉
marcovan, post davvero splendido.
vanbasten è stato l’unico calciatore che ho messo, come sentimenti, allo stesso livello del milan.
ricordo anche io, che ero un bambino, che il vero grande acquisto era considerato gullit. e in realtà, chi ha più di 30 anni se lo ricorderà, la prima stagione di vanbasten la giocò tra alti e bassi, causa anche un brutto infortunio. di quell’anno ricordo il terzo gol che chiude la partita a napoli, che ci diede lo scudetto.
poi fece quello che ha fatto. e l’aver smesso a 29 anni, secondo me, ci ha tolto qualche trofeo a livello europeo e mondiale.
beh, se gli è piaciuto il post e ha tratto motivo di divertimento, mi fa piacere.
Ma non è l’unico post dissacrante che abbiamo fatto.
E’ nella nostra dimensione, da sempre, essere irriverenti con noi stessi per primi e poi con gli altri.
Per dirla alla Marione Yepes, non picchiamo i bambini…
cazzo, 1 mld x Van Basten..in proporzione è 100 volte meglio che quei pochi 7 mln spesi x Kakà ai tempi….
bei tempi cmq, quelli delle discussioni su chi era il + forte che compravamo…
anch’io anch’io!!
sarebbe arrivato, senza esagerare troppo, a 32-33 anni, a dare il cambio generazionale al duo bierhoff-shevchenko.altro che gli anni dell’andate a lavorare, tabarez, capello II….
a volte, la vita…va così
Beh, il nostro primo obbiettivo è storicamente quello di ottenere il placet di RDV… ci riusciamo soltanto una volta tanto, purtroppo. Vedremo di migliorare…
a riprova che siamo anche acculturati, cosa dite della bellezza di questo dipinto di John Francis Rigaud ?
Compito in classe:
L’attualizzazione e la contemporaneità dell’opera del ritrattista inglese vista, con giudizio critico, nell’ambientazione emiliana: sensazioni e spunti di riflessione nell’ambito ludico.
Avete due ore di tempo. 😉
Buongiorno,
bello bello bello il post…si legge che è un piacere.
saluti
Ghost il mio foglio lo consegno in bianco…
Rincon avrebbe preferito qualche altra bella figura in mo do da dare qualche alito di vita al suo “cadaverino”…. 😉
identificate i soggetti del dipinto e capirete.
Se non consegni ti boccio, Zullida. L’anno scorso te la sei cavata per un capello 😯 stavolta rischi
La donna rappresenta chiaramente l’amata dal protagonista, da cui è stato tradito e rinnegato dopo che lui gliel’aveva messa nel culo nella notte.
Evidentemente la sodomia alla signorina proprio non piaceva, e quindi approfittando degli esperimenti fetish successivi (come si può notare dai polsi legati al letto) ha deciso di stroncargli la carriera.
Nello sfondo, non è chiara la rappresentazione del vecchiaccio. Si sospetta sia una metafora del tutore putativo della signorina stessa, Angelus Maximus Morattus.
Maestro, quanto ho preso?
Io ero assente quando l’ha spiegato prof!
eeeeee che nostalgia … non hai idea di quanto condivido questo post celebrativo
figura in primo piano: il povero marcel legato e denudato sopra il letto.
figura in secondo piano: il deprecabile marcovan, pronto a chiudere la tenda del baldacchino x fare le peggio cose a “figura in primo piano” (vedi sopra)
ahahahah se ti legge Sgarbi ti sodomizza con ghiaietto di fiume, lavato e vagliato ahahah
Sei promosso, Anima. Attento e puntuale. 😎
Invece Situazione no!
Sei troppo cagionevole. Le tue assenze sono superiori a quelle del Papero. E ho detto tutto !!! 😀
Ricki farai compagnia a Situazione. Ti distrai troppo e fai lavare sempre i piatti agli altri circuendoli con il gioco d’azzardo.
Ah, comunque, in tema di calcio a tutto tondo, su un blog per nerd ultranerd c’è un bellissimo post dissacrante sul pupillo di Roberto Seghinho.
Per chi ha vissuto l’infanzia negli anni ’80, ne vale veramente la pena.
Boss, leggo adesso il tuo splendido post.
Quando si parla di MVB, per me e’ come parlare di una donna meravigliosa.
Poi avendo vissuto le sue gesta in giovane eta’, il mio ricordo e’ ancora piu’ bello.
Perche’ come una donna meravigliosa?
Perche’ mi ha fatto sognare.
Perche’ mi ha fatto godere.
Perche’ faceva rosicare merde e gobbi.
Ci sono tanti perche’ del perche’ Marco e’ stato straordinario.
Un mio amico mi ricorda ancora adesso cosa urlai a S.Siro dopo un suo gran gol: ” Marco se vuoi vado a Casablanca, cambio sesso perche’ da te mi farei anche scopare”.
Feci ridere mezza Curva, che tempi.
Basta parlar di Marco, se no mi scappa anche la lacrimuccia.
eeeh,io purtroppo l’ho mancato di poco…uno dei miei più grandi rimpianti…sarebbe bastato nascere 3-4 anni prima….
comunque se sono milanista è proprio grazie a lui e alle imprese sue e dei suoi compagni,è e resta un idolo inarrivabile per tutti,perchè van basten non è un semplice centravanti,van basten è leggenda.
Ecco perché sono praticamente calvo… tutte le volte che mi sono salvato….
Vabbè mi sforzo….
John Francis Rigaud antenato di Rincon, infatti il vero nome era John Francis Rincòn chiama una innocente fanciulla a se attraendola con la scusa se l’aiuta a pulire i vetri dietro lauto compenso naturalmente.
Una volta in casa, la fanciulla va cercando vetril ed uno straccio e chiede a J.F.R. dove sono… il vecchio maialone le dice: «vieni cara ce l’ho qui sul letto sia lo straccio che vetril». La ragazza si avvicina prende lo straccio ed esclama:« Signore lo straccio va bene, ma il vetril mi sa che basta solo per una finestra…».
no no l’ha indovinata Anima.
Sansone… 😉
Io non sono cagionevole. Quando sono chiamato alla pugna sn sempre presente! 😉
Marco Van Basten……quanti ricordi!! Il mio idolo di sempre! Anch’io, come Marcovan (l’italiano), mi ero fatto impressionare prima dalla potenza devastante di Gullit, ma da quel goal al Napoli in poi è stato un crescendo di adorazione calcistica! Tutt’ora non potete immaginare le incazzature quando me lo paragonano a Ibrahimovic…..svedese fortissimo, un fenomeno, ma Van Basten era un extraterrestre. Quei quattro goal al Göteborg li ricordo come se fosse ieri, così come ricordo le urla lanciate quando si esibì in quella splendida rovesciata dal limite dell’area….
Ho avuto anche la fortuna di vederlo per due volte dal vivo, nonostante le migliaia di chilometri a separarmi da San Siro: Messina-Milan 1-1, coppa Italia, 24/8/1988. (Data indimenticabile per me!) Quel giorno segnò proprio sotto i miei occhi, il mio grande idolo, con un siluro da fuori area, se la memoria non m’inganna! La seconda volta lo vidi a Palermo, mondiali di Italia ’90, partita Olanda-Egitto, anche questa terminata 1-1, ma con una prova del nostro abbastanza incolore. Conservo ancora i biglietti di quella partita….
Per me rimane e rimarrà sempre l’esempio di come deve essere IL centravanti, il paradigma della punta moderna, unico e inarrivabile! Mi viene sempre il magone se ripenso alla serata del suo addio e a quel triste giro di campo, da me immortalato in una videocassetta consumata a forza di rivederlo! Quanto ancora avrebbe potuto dare ai nostri colori!! E con lui in campo, altro che Raducioiu, Melli, Weah, Dugarry e Kluivert….. (con tutto il rispetto per Giorgione, immeritatamente in questa lista. Solo per motivi temporali!)
oh, comunque, non vorrei che da questa discussione ne uscisse ridimensionato ruud gullit.
per intenderci, un mostro assoluto.
Zulli va a cagher, come dicono dalle parti di Marcovan……..
Elby, stai tranquillo che nessuno si dimentica di Gullit.
Almeno il Gullit dei primi 2 anni, poi ha incominciato con un certo tipo di vita (s’e’ trombato mezza Milano)e ha avuto spesso problemi fisici. Certo era una forza della natura, aveva anche classe, ma la classe di MVB era inarrivabile.
Secondo me MVB aveva classe anche quando pisciava.
è vero pizza, ricordo che ruud gioco male le ultime due stagioni a milano. ma non i reali motivi, anche perchè poi, ricorderai, a genova fece di nuovo cose incredibili.
penso ci fossero problemi ambientali…diciamo cosi.
Situazione tu sei chiamato alla piccola pugna… 😀
Di Gullit si parlava di una storia con una giornalista di Repubblica. Di piú ninzó
io ne so molte di peggio ghost, ma poi finisco dritto in galera con il responsabile del sito se le scrivo.
oh, non che mi faccia schifo condividere la cella con marcovan. dipende ogni quanto si lava i piedi.
Scelta della Società il declassamento ma demerito di allenatore e giocatori l’aver perso così tanti punti.
POROPO’
POROPO’
POROPO-PO-PO-PO-PO’!
dipende ogni quanto si lava i piedi.
i piedi? ma quelli sono il male minore, pensa ogni quanto si fa un bidet!
no zio ti prego, vengo qua proprio per tirare qualche boccata d’aria pulita!
il commento precedente era per quello di zio delle 20,57.
ma, a pensarci, va bene anche per quello che ha scritto dopo
Ghost posso dirti una cosa.
A quei tempi ogni tanto la Domenica sera andavo all’ Hollywood e l’ho incontrato spesso.
Ogni volta usciva con una strafiga diversa.
Io invece sempre con la stessa…………mano
Elbo, hai ragione. Ma non credo che Ruud corra il rischio di essere sottovalutato. Stesso discorso per Frankie. Ci mancherebbe altro…
Un po’ come fra Maradona e Careca: si era soliti dire che quello buono era Maradona ed era vero, ma insomma, Careca restava un fenomeno senza se e senza ma.
Ah, bidet o no, come responsabile del sito risulta Darko. Per cui, fate pure…. 😉
Pure io avevo il poster di Van Basten! Era accanto a quello di Baresi.
Però sono troppo fanciullo per ricordarmi del primo. Per il secondo invece ho fatto in tempo.
uahahahah,
campionissimo di casa in questo campo 😉
Mi sembra di essere capitato in un asilo… molti che non ricordano Van Basten…. azzo quanto sono vecchio (e rinco) io mi ricordo Sormani… 😕
Per non parlare di Rincon, che andò a prendere in stazione Kilpin e la leggenda narra che alla famosa frase: “Dobbiamo essere dei diavoli ecc. ecc.” aveva in principio aggiunto anche l’aggettivo “brutti” riferendosi all’incontro avuto in stazione… 😈 😈
Ok ok, vado a cagher un’altra volta….