Allegri ce l’ha fatta un’altra volta. La situazione economica del Milan è la sua forza (o la sua sfiga). Acciuga è ormai un ex, ma è costretto a non esserlo. Dato erroneamente per esonerato almeno in una decina di occasioni da inizio stagione, il livornese è uscito indenne anche dall’ ultimo incontro notturno fra Adrianone ed un Silvietto di ritorno dal Kenya, pimpante e abbronzato come e più di Obama (almeno credo, tutti tornano abbronzati dal Kenya)(pimpante invece non so, a dire il vero). Un Silvietto che come al solito si guarda bene dallo spiaccicare pubblicamente una mezza parola sulla situazione della squadra, ma d’altronde perché dovrebbe? Nessuno di noi ama discorrere di argomenti che non trova appassionanti, e Silvietto non fa eccezione.
Dicevo: dal summit berlusco-gallianesco non è partita la mannaia. Acciuga resta dov’è. Per alcuni a compiere disastri, per altri a subire una situazione di cui non è minimamente responsabile. La verità secondo me sta nel mezzo, come spesso accade: la condotta societaria è stata da voltastomaco – e continua ad esserlo -, ma l’allenatore si è lasciato avvolgere troppo presto da una coltre di sconforto e rassegnazione che lo ha portato a prendere decisioni di cui neppure lui e la squadra erano granché convinti. Un grande allenatore avrebbe forse reagito diversamente alle deliranti decisioni societarie di fine stagione scorsa. Ma Acciuga grande non è. E’ soltanto buono. Nella migliore delle ipotesi.
Come ho già “confessato” nei commenti, non ho assistito al disastro messo in mostra contro la Viola. Mi fido di ciò che ho letto. E degli highlights. A parte gli obbrobri difensivi (ci siamo evoluti, ora non prendiamo più gol da calcio piazzato ma da rimessa laterale; prossimo step, da calcio d’inizio), mi ha particolarmente colpito il rigore sparato alle stelle da Pato. Mi è tornato in mente quello che calciò Roby Baggio ai mondiali USA del 1994, in finale contro il Brasile. Come dinamica intendo, poiché fra le due situazioni c’è una differenza abissale – importanza dei due eventi a parte – : quel Baggio era ancora un gran calciatore e quella cagata fu soltanto un incidente di percorso, questo Pato invece si è ritirato dal calcio professionistico da un anno e mezzo, da quando il suo cervello ed altre parti anatomiche risiedono stabilmente fra le cosce di Barbarella. Non si dovrebbe permettere ad un ex calciatore di far parte della rosa del Milan, figuriamoci di tirare un rigore di una certa importanza. Pato è un raccomandato, un ex calciatore inconsapevole di esserlo, un uomo spaventato dalla propria muscolatura di carta velina, ed interessato al calcio come io lo sarei di un calendario di Nichi Vendola.
12 commenti su “I due ex”
I commenti sono chiusi.
Bellissima…..
Bando agli scherzi, la squadra non segue più Allegri da tempo.
Non si può sempre regalare un tempo alla squadra avversaria, e non
è una novità ricordatevi l’anno scorso..
E dalla panchina grida solo: Dai dai, vai vai! Ma si può?
Ma cosa fanno tutta la settimana? Torelli infiniti.
Cosa dicono nella riunione tecnica se la fanno?
Allegri va da via al c**o!
Sulla dirigenza non mi esprimo ma è uguale
al giudizio su Allegri elevato alla ventesima potenza..
manco sapevo del rigore di pato, fino a che ho visto la icona animata di darko nella pagina fb..
miseria, ma perchè non li tira chi sa??
allegri si è salvato, ci sono le solite dichiarazioni che la squadra è con lui etcetc…la verità qual è?
la evrità è che non lo seguono più ricki, e andrebbe esonerato.
solo che poi se cacci e lui e si continua a perdere, a chi si danno le colpe?
pato è il più grande sperpero di talento che io abbia mai visto,anche più di adriano.
nel frattempo,pare che all’inter piacciano willian e fernandinho.se li prendono,mi impicco.
Mi spiacerebbe per zioalduccio, vuol dire che come sottotitolo del blog aggiungeremo “quelli che hanno apprezzato zioalduccio”.
Post perfetto, semplice e chiaro come i post del boss. Anche se io fino a domenica speravo che Marcovan si sbagliasse sul conto di Pato.
Io credo che è stata fatta la scelta giusta nel fargli battere il rigore, era un’occasione unica per farlo tornare nel mondo del calcio, ora penso che neanche una seduta spiritica sia sufficiente e sarà sempre più un “papero” depresso… Il problema è che ci andiamo come al solito, di mezzo noi tifosi che ci toccherà sorbirci Pazzini con la mitica maglia N. 11 che fu di Ibra… 🙁 🙁
Abbiate fede (non Emilio) che venerdi arrivera’ a Milanello sua maesta’ mister Gerovital a caricare i giocatori.
Cosa fara’ e dira’ per caricarli?
Portera’ li qualche troione o fara’ fare lo spogliarello attizzacazzi a Barbarella?
Venerdi sapremo……………………….
Siamo una squadra allo sbando e siamo espressione della nostra “testa”.
Lo dissi ad inizio anno, accontentiamoci di una salvezza tranquilla… Se possibile.
Parole sante Camisa, parole sante……….
dopo la partita di domenica, torna in voga questa perla…
camisa, il tuo discorso lo condividiamo in tanti ormai. 40 punti è l’obiettivo di quest’anno, e non ci vedo nulla di male.
purtroppo, ad agosto, dopo l’arrivo di un medianaccio come ce ne sono decine qualche testa di rapa ha riempito il cervello di qualcuno facendo credere che eravamo da scudetto.
il risultato è che ora questi ragazzi che scendono in campo, allenatore compreso, non riesce a entrare nella dimensione-salvezza
Pato aggredito da alcuni tifosi, la società prontamente smentisce.
Bisogna vedere che cosa s’intende con “aggredito”; se verbalmente vabbe’, Pato, come tutti i raccomandati viziati un po’ se lo merita, e poi datemi il suo stipendio e potete correre a casa mia ad insultarmi un giorno sì e uno no (tutti i giorni meglio di no, resto pur sempre un tipo suscettibile). Se l’aggressione invece è stata fisica allora le cose cambiano e quei tifosi andrebbero presi a calci nei maroni.
Comunque la società ha gia smentito, e la società Milan non dice le bugie…
marcovan, se mi dai lo stipendio di pato vado in giro per un anno intero con un cartello con scritto “berlusconi a me attizza”.
e ti assicuro che non è il mio tipo.