Un ciclo decisivo – Martedì è iniziato un ciclo di partite che ci dirà finalmente che stagione può essere per il Milan: se in primavera sarà ancora tra le grandi d’Europa oppure no e quale sarà il piazzamento per cui lotteremo in campionato, cioè un posto nelle prossime competizioni continentali, una mediocre metà classifica o qualcosa di peggio – che si possa lottare per lo scudetto non è nell’ordine delle cose ragionevoli, a meno che questa squadra non ci dia quattro vittorie consecutive a partire da domani a San Siro con la Fiorentina. Contro i toscani è l’inizio di un mese di fuoco che poi continua a Napoli, in casa contro i ladri e poi nell’insidiosissima trasferta siciliana di Catania. Un paio di vittorie lascerebbe la stagione del Milan nella dimensione di un susseguirsi di ripidi saliscendi, ma allo stesso tempo una posizione in classifica ancora recuperabile. Qualche punto in più, soprattutto contro le due pretendenti allo scudetto, ci farebbe recuperare quei malus che abbiamo accumulato all’inizio della stagione contro squadre di bassa caratura. Farne qualcuno in meno, ecco, vorrebbe dire crisi conclamata, con scenari apertissimi prima di Natale, a partire dall’eterna questione del panettone da mangiare. La mia previsione è tra i due e i quattro punti contro viola e rossazzurri, nelle altre due partite siamo spacciati salvo colpacci da provinciale – mai dire mai!
Gli avversari – Vincenzo Montella, dopo un infelice esordio da traghettatore in quel di Trigoria, si sta costruendo una reputazione di allenatore con la testa a posto e capace di mettere in piedi squadre che danno fastidio a tutti e che portano a casa i risultati, inoltre pare che piaccia anche al nostro presidente – ma qualcuno l’ha informato che i viola giocano a tre dietro? Il reparto difensivo è di matrice argentina, il cui leader è Gonzalo Rodriguez, uno di coloro che hanno fatto parte della diaspora dal Villarreal dell’ultima estate e che dispone di esperienza di livello internazionale. L’altro sudamericano è Facundo Roncaglia, un po’ più giovane, stopper roccioso com’è nella tradizione dei suoi connazionali, tosto ma superabile. Il centrocampo è un reparto di alto livello per la Serie A, uno dei motivi per cui stravedo per questa squadra da inizio agosto: Cuadrado sulla sua fascia sta confermando con maggiore continuità le cose già buone che aveva fatto vedere a Lecce, l’ex Inter e Roma David Pizarro è un po’ lento, ma in quanto a ordine e geometrie è secondo a pochi in Italia e non solo, mentre il fragile Aquilani, che già conosciamo, potrà trovare in campo il posto da ex avvelenato. L’attacco è il reparto debole della squadra: assente il gioiello Jovetic per problemi muscolari, davanti ci saranno due tra Luca Toni, che sembra aver trovato nuova lucidità in quel di Firenze, l’acchiappasberle Ljajic e l’oggetto misterioso El Hamdaoui. Un bomber vero in sede di mercato sarebbe stata la classica ciliegina sulla torta di una rosa di qualità che la Fiorentina non aveva dai tempi di Prandelli.
Gli altri – Delle squadre vicino a noi, il compito più facile sembra averlo l’Udinese in trasferta a Verona contro un Chievo partito male (ma ancora fuori dalla zona B, comunque, anche grazie a penalizzazioni e disastri altrui). Cagliari-Catania è uno scontro tra due squadre in forma: gli etnei, soprattutto, senza alcune decisioni arbitrali sfavorevoli contro le grandi, avrebbero potuto addirittura occupare posizioni nobili in campionato; domani perà si presenteranno senza la loro punta titolare, dando spazio in avanti o all’inconsistente Morimoto o al giovane e sconosciuto Doukara.
Da seguire – Lazio-Roma, ovviamente, non solo per il suo contorno di pubblico ma anche per la qualità dei giocatori che mette in campo: Klose, Hernanes, De Rossi, Totti, Lamela, Osvaldo sono nomi che per la loro storia e/o per quello che mostrano in campo in questo momento danno oggettivamente lustro al nostro torneo, ormai un po’ appannato. Quelli che se scansano giocheranno col loro solito 4-5-1, con un centrocampo di piedi buoni dedito alla copertura e pronto a ripartire e a servire per il bomber tedesco, mentre quella di Zeman deve cercare di non essere la solita banda del buco (speranza vana, a mio parere) e pensare a metterne uno in più degli avversari. Tra i giallorossi segnalo (ma ce n’è bisogno?) Francesco Totti: se non ve ne siete ancora accorti, in questa stagione, a 35 anni suonati, sta regalando momenti di calcio davvero fantastici.
Da evitare – Pescara-Juventus. Solo tre parole: sarà un massacro. E poi lo stadio sarà pieno di gente che oggi si finge pescarese ma in realtà è bianconera fino al midollo (ad essere onesti, lo stesso fenomeno, che difficilmente capirò mai, probabilmente avrà luogo anche contro Milan ed Inter).
IL PROGRAMMA DELLA 12a GIORNATA
10 novembre 2012
– ore 18:00: Cagliari-Catania
– ore 20:45: Pescara-Juventus
11 novembre 2012
– ore 12:30: Palermo-Sampdoria
– ore 15:00: Chievo-Udinese
– ore 15:00: Genoa-Napoli
– ore 15:00: Lazio-Roma
– ore 15:00: Milan-Fiorentina
– ore 15:00: Parma-Siena
– ore 15:00: Torino-Bologna
– ore 20:45: Atalanta-Inter
19 commenti su “Serie A 2012/2013 – 12a giornata”
I commenti sono chiusi.
Buongiorno e buon campionato!!!!
Dopo aver salvato il record, ma soprattutto dopo aver realizzato ben 5 reti in una sola partita, domani sapremo qualcosina in più sul nostro effettivo valore e se possiamo aspirare a qualcosa di più che la “salvezza”… Fare 6 punti in queste 4 partite io ci metterei una doppia firma, già pensare di farne 4 sembra, sulla carta, proibitivo. Poi il calcio è strano e magari facciamo un filotto che faranno schiattare i detrattori di Allegri… 😉
Buongiorno Zulli!
Ah, ringraziate il mio coinquilino per questo post, perché ieri sera dopo cena mi ero appisolato e se non era per una sua telefonata alle 2 e mezza di notte forse non mi sarei mai svegliato in tempo per scriverlo. 😳 😳 😳
E ci saremmo persi una delle maggiori opere letterarie del secolo in corso… 😛
Intanto investiamo sui cessi (e non è una battuta :cool:):
http://marcobellinazzo.blog.ilsole24ore.com/calcio-business/2012/11/il-milan-guida-la-rivoluzione-del-calcio-italiano-puntando-su-servizi-igienici-e-non-%C3%A8-una-battuta-e.html
La Viola è veramente una squadra ostica che gioca un bel calcio; e Montella è ormai chiaro che sia un buonissimo allenatore. E’ vero, Adrianone ha detto che Silvietto lo ammira, ma io sono convinto che il riferimento fosse per il Montella calciatore; figurati se Silvio è al corrente che Montella si è ritirato.
Quanto al Milan, continuo a credere nel quinto/sesto posto.
buongiorno…
inizia un ciclo duro, vero.
Non che quello precedente sia stato una passeggiata di salute. Guardando i risultati, intendo. Qualche segnale di risveglio c’è comunque stato.
La storia dei cessi mi pare la naturale conseguenza di una squadra ad effetto lassativo.
Guarderemo le partite su appositi e confortevoli water, almeno non sporcheremo in giro.
Montella mi pare uno scugnizzo bello sveglio. Serio e preparato. La Fiorentina è ostica, ma devo non sperare in un risultato positivo ? Manco morto…
Sul derby capitolino non ho particolari simpatie. Un bel pari e tutti contenti.
Corrado, devi dire al tuo coinquilino che apprezzo quanto ha fatto per te. E dovresti farlo anche tu.
Sgocciolare di questi tempi nella mia cantina non è igienico…
Insomma, non ho preso piu’ sonno! Sono uno zombie piegato sui libri ora.
Comunque grazie per la magnanimita’ nell’evitarmi lo sgocciolamento. 😛
Sempre per la Roma. Gli oh nooo schiattino. Contro i viola un bel colpo di culo e pareggiamo 🙂
Mi stanno un po’ sulle palle entrambe le squadre “capitoline”, ma sicuramente i laziali di più, anzi quei fascistoni dei laziali!!!!! Eppoi ha ragione Piscinin, gli oh noooo schiattino!!!!
El Shaarawy ha un problemino al tendine… e probabilmente niente Fiorentina…
Perfetto, ora finirà in mano agli esimi dottoroni del Milan e lo rivedremo a primavera inoltrata…
El Shaarawy potrebbe giocare ma anche no.
Boateng potrebbe giocare perché – dice Allegri – sta migliorando la forma
Bojan potrebbe non giocare perché è affaticato, ma sta facendo bene.
Robinho è pronto a entrare.
Probabile Pato davanti, ma anche Pazzini ha una possibilità.
Non si capisce una mazza di chi gioca domani là davanti.
è un fenomeno diffuso anche sull’isola per quanto riguarda la squadra locale.. misteri della vita! Non capirò mai i doppiofedisti..
Ma secondo me è diffuso anche altrove, ovunque ci sia una squadra che capita ogni morte di Papa in A. Unica eccezione secondo me la fa il Chievo, che ha sempre quei quattro gatti da squadra di C a tifare.
Io fossi sceicco comprerei il Chievo, mi farei lo stadiolo ultramoderno da 20mila posti, e aspetterei le nuove generazioni di veronesi venire a me.
Il ravennate appassionato di calcio è perlopiù gobbo. Ma anche gli interisti sono numerosi. I cacciaviti non so, ma ad occhio e croce siamo la terza forza (mi sa che con berlusca siamo calati parecchio: si sa, la città è rossissima). Di bello abbiamo che i doppiofedisti son pochissimi: i ravennati che sostengono il Ravenna come si deve sono quattro gatti, e tifano soltanto Ravenna; gli altri, ossia noi gobbo-prescritto-cacciaviti, del Ravenna conosciamo a malapena il risultato, ed era così persino negli anni d’oro della B.
Corrado versione Veltroni….
Che poi, a pensarci bene, sta cosa dei sardi è bizzarra: in fondo, il Cagliari è una presenza quasi fissa in Serie A dagli anni ’60 e ha nel passato uno scudetto e Gigi Riva, cose per cui conservare un certo campanilismo anche con Rossettini e Nené in campo. Sono curioso di sapere da Betis se è una cosa che riguada tutta l’isola (e allora sarebbe un fenomeno più simile a quello di altre realtà) o Cagliari città ne è esclusa.
Dalle mie parti invece c’è forse un episodio contrario (non ne sono sicuro, è una mia sensazione): la Sambenedettese allo stadio riesce comunque ad avere un certo consistente seguito, almeno allo stadio – che è un impianto di 15mila posti in una città di 50mila con una squadra oggi in D (anche se magari in A o in B sarebbe costantemente seguita e sostenuta da gente che oggi normalmente si limita a seguire le grandi di A e manco sa che ha fatto la squadra della città).
NO! Perché? Che ho fatto di male? Uolter no!
Sono curioso di sapere da Betis se è una cosa che riguada tutta l’isola (e allora sarebbe un fenomeno più simile a quello di altre realtà) o Cagliari città ne è esclusa.
l’ha già spiegato secoli fa: quando gioca il cagliari tutti tifano cagliari, ma se c’è la juve, i sardi tifano juve,i cagliaritani tifano cagliari.
…se mi ricordo pene.
Ricordi peni tu. 😀 😀 😀 😀
Visto che si parlava di cessi: in Corea esiste un parco a tema dedicato a loro. 😎 😎 😎 😎
Corrado so di averti ferito, neanch’io vorrei mai essere paragonato a Uolter, ma con il tuo commento me lo hai ricordato molto…. 😛 😛
Per il discorso “campanilistico” io non l’ho mai nascosto, ma le volte che ha giocato Pescara-Milan (o Torino-Milan in quanto per i granata ho sempre avuto un debole) ho sempre tifato Milan con lo stesso spirito come se stesse giocando il derby o con i gobbi, è poi chiaro che tifo Pescara (o Torino) quando giocano contro le altre.
A me non scandalizza una cosa del genere appunto perché ho “chiara la situazione”, che poi ci sono delle persone che dicono: no assolutamente prima la squadra di casa, ma poi nel loro intimo al gol della loro “vera” squadra del cuore esultano come se avesse segnato in una finale di champions, cavoli loro…