La strepitosa doppietta di Mario Balotelli in semifinale contro la Germania che ha fatto impazzire di gioia l’Italia intera, perfino quella parte juventina che sino a pochi mesi prima dubitava dell’esistenza di un negro italiano (sic) e che si augurava la sua morte con strani riti pagani dei saltelli. Non solo, impazzivano di gioia anche i romanisti che anni fa organizzarono il Totti Day a sostegno del loro mentore nella vergognosa scarpata rifilata a Mario in un Roma Inter di Coppa Italia. Ad ogni modo, quella contro i tedeschi è stata sicuramente la miglior partita della compagine azzurra, ovviamente favorita dal solito difensore centrale seghino che rovina le serate di tifo contro del sottoscritto. Ad esempio, uno di questi è sicuramente Holger Badstuber, difensore del Bayern Monaco, abituè di questo fenomeno già dai tempi della Champions, quando si dilettava in prestazioni da stupro contro il Napoli a suon di autoreti e svarioni difensivi da tornei estivi dei bar.
Si penserà che i quattro sonori schiaffoni ricevuti domenica nella finale abbiano riportato i tifosi azzurri sulla terra, ed invece non è proprio così. Le tante analisi lette sul web, facevano quasi tutte riferimento ai cambi sciagurati di Prandelli ed alla formazione iniziale mandata in campo dal CT, imbottita di giocatori sciancati e/o bolliti dalle troppe partite ravvicinate. In pochi hanno messo in risalto come avrebbe meritato la superiorità netta, stracciante e quasi umiliante degli spagnoli che ci hanno scherzato come seghini degli allievi provinciali del San Giuseppe Vesuviano. Paradossalmente si è arrivati a dare tutte le colpe al CT per la mancata vittoria di un titolo europeo che ormai tutti davano per scontato; a poco valevano le prestazioni obbrobriose contro Croazia ed Irlanda, oppure l’incapacità cronica di segnare contro una manica di seghini come gli inglesi. Due partite decenti valevano l’intero torneo. Per contro la Spagna, che quasi sempre gioca come nella finale di domenica scorsa, veniva data per vittima sacrificale del ringalluzzito orgoglio del bel paese. Ancora oggi tocca leggere (a volte tra le righe, a volte in maniera esplicita), sospetti di doping delle furie rosse di Del Bosque, conditi da riferimenti al dottor Fuentes che consentirebbe agli spagnoli di correre anche a luglio attraverso misteriose ed impunite sostanze dopanti. Posto anche che sia vero, sfido qualunque medico a iniettare qualcosa su scarpari come Abate, Bonucci e Chiellini e vederne i miglioramenti; le sostanze aumentano la corsa, il talento o ce l’hai o non ce l’hai. Sia quel sia, quei quattro sonori schiaffoni sono la miglior risposta alla coda di paglia italica, che unita gridava al biscotto prima del match Croazia Spagna che avrebbe buttato fuori gli azzurri, fino a quel momento incapaci di vincere una sola partita.
Passando al lato tecnico della faccenda, i peggiori in campo sono stati quelli del blocco juventino della tanto decantata migliore difesa d’Italia, sempre esentati dal temibile codice etico. Primo con infamia Leonardo Bonucci, che dopo aver salvato la pelle e mascherato i suoi palesi limiti tecnico tattici con le discrete prestazioni della squadra, è stato protagonista di tutti i gol spagnoli. Il maestro supremo del centrocampo spagnolo, Xavi Hernandez infilava sempre i suoi taglienti assist verticali dalle parti del bianconero, come si fa a beach volley quando si capisce che nella compagine avversaria c’è un seghino, battendo tutte le palle su di lui. E vogliamo parlare di Giorgione Chiellini? Schierato titolare nonostante l’infortunio che ne aveva pregiudicato gli allenamenti nelle settimane precedenti, il difensore livornese si dichiarava presuntuosamente pronto per la causa azzurra. I risultati sono stati quelli che avete visto, birillato da chiunque, aggirato da Fabregas in occasione del primo goal spagnolo e sostituito per un nuovo infortunio dopo una ventina di minuti con il ben più frizzante Balzaretti. Impossibile non menzionare Barzagli, rimasto a Coverciano nonostante un brutto infortunio e scherzato da chiunque passasse dalle sue parti; gli ultimi minuti, con l’Italia in 10 a causa dell’infortunio del neoentrato T.Motta
(altro gran bel pezzo di seghino), sono stati un’agonia per l’ex Wolfsburg che ormai vomitava copiosamente ogni volta che la palla arrivava sui piedi di Torres o Iniesta. Menzione speciale per Pirlo, candidato al pallone d’oro (candidato dalla nostra stampa, sia chiaro), il pianista domenica sembrava suonasse una tastiera per bambini della Fisher Price. Evidentemente il pressing di un centrocampo serio, che non gli consentisse di ricevere palla come e dove volesse, spesso con tanto di cioccolatino omaggio, ha mostrato la realtà nuda e cruda, quella che noi milanisti ci siamo sgolati di ripetere per un anno. Xavi, Busquets, Xavi Alonso ed Iniesta gli sono sfrecciati accanto per tutta la partita, sverniciandolo mentre lui ciondolante tentava di trotterellare con quello stramaledetto pallone, senza poi accennare un minimo di pressing, lasciando i basiti i più stolti che mi esclamavano di lato: “eh, però Pirlo è fermo, non sta pressando niente oggi!”. Oggi?? Ascolta, ma vai a cagare era il tenore della mia risposta più gentile. Passiamo a casa nostra: Ignazietto Abate si dilettava nell’unica cosa che riesce a fare bene, la diagonale difensiva; i piedi buoni però, nel gioco del calcio alla lunga possono servire, ed era facile osservarlo mentre sbagliava stop facilissimi con la palla che scorreva inesorabilmente fuori o vederlo sventagliare a cazzo quando non sapeva che fare di quello strano oggetto sferico che si ritrovava sotto i piedi. Tra i cambi stupro di Prandelli, rientra anche quello dell’ingresso di Di Natale, detto anche Freezer, l’uom0 di ghiaccio. La migliore occasione per riaprire la partita capita su suoi piedi, solo davanti a Casillas, non ha neanche il coraggio di alzare la testa, tira dritto per dritto sopra quest’ultimo in uscita, facendo imprecare milioni di italiani davanti alla televisione. Finisce così, con il portiere spagnolo che ci umilia chiedendo la fine della partita per rispetto, manco fosse una partita tra i fuori classifica degli allievi nazionali del Cagliari e quelli provinciali del San Sperate.
In chiusura, onore ai veri paladini della patria che l’hanno onorata sostenendola in questa finale anche dopo il quarto schiaffone spagnolo. Onore anche a chi si è vergognato di chi non tifava Italia. Onore ai giornalisti che mi hanno ammorbato con giorni di fuoco di retorica patriottica, sulla gioia da regalare agli italiani all’estero, sugli italiani che si uniscono nei momenti di difficoltà e su Pirlo pallone d’oro. Non immaginate neanche quanto sia stato bello e godurioso vedere le vostre facce patriottiche dopo il triplice fischio.
41 commenti su “Euro Seghini – Dov’è la vittoria? Le porga la chioma..”
I commenti sono chiusi.
Per la prima volta sento parlare di un Santo, diventato Santo, in anticipo. S.Agostino ha ricevuto l’aureola perché si sapeva che un giorno doveva assistere alle gesta di Bonucci.
Se Abete si vergogna di chi non ha tifato gli azzurri, io mi vergogno che un personaggio del genere debba prendere un barca di quattrini, al massimo poteva aspirare a fare l’imitatore di Luciano Rispoli, la vita invece gli ha riservato altro…. per cui stia zitto!
Su tutto rimane la solita filosofia di vita
FORZA MILAN JUBE MERDA
Pure io cadevo dalle nuvole quando sentivo e leggevo opinioni che vedevano l’Italia già campione d’Europa. Secondo me lo stesso infondato ottimismo ce l’avevano i calciatori, e tra le altre anche questa è una causa della peggior sconfitta di una squadra in una finale mondiale ed europea.
Se si fosse giocato con umiltà, sapendo che già essere lì significava aver saputo superare i propri limiti, forse si sarebbe avuta una sconfitta onorevole. Comunque è vero che Prandelli ha sbagliato almeno i cambi, se non anche la formazione iniziale. Non c’ha capito niente, così come non c’aveva capito nulla durante la partita contro l’Inghilterra, ma lì la buona prestazione e la vittoria avevano fatto andare tutto in cavalleria.
Casillas mi era sfuggito. Ancora più umiliante del 4-0.
Quand’è che gioca la nazionale della Sardegna, Betis? Eh?
Sono d’accordo con quasi tutto il post…
mi lascia tuttavia profondamente perplesso il finale: che minchia c’entra il patriottismo col tifare una squadra DI CALCIO non riesco proprio a comprenderlo (fermo restando che non c’è nulla di male ad amare la propria patria, a meno che questo non porti agli estremismi che la Storia ci ha tristemente mostrato); ripeto quanto già detto in precedenza: secondo me ciascuno è libero di non tifare la squadra del proprio Paese. Però è anche libero di farlo senza dover subire critiche o sberleffi.
Ti do subito una dimostrazione:
Vedi? Non si può.. è proprio un’associazione mentale, un logaritmo mandato in loop ed eseguito dal cervello: ITALIANO = TIFA ITALIA..!
Ad ogni modo non so quando giochi la nazionale della Sardegna caro Corrado, ma non è detto che la debba tifare per forza… 😈
La chiosa finale comunque era rivolta alla chiosa finale nel post di Alex lunedì quando si parlava dei paladini alla Travaglio che non tifavano Italia.
notizia di mercato, occhio di lince sembra si sia fatto fottere il nuovo Pirlo dagli sceicchi…
CUCU, E VERATTI NON C’E’ PIU’
vabbuo’, attendiamo allora la chiosa finale in risposta alla chiosa finale della chiosa finale… 😀
ti deve essere sfuggito un mio commento al post di lunedi…..fermo restando che sei libero di tifare chi vuoi, che ne pensi del tifo anti, ma solo eprchè palesemente radical chic e trendy?
Ma per forza è un’associazione mentale, stiamo parlando di squadre NAZIONALI e di campionati europei per NAZIONI. Qual è il punto che ti è poco chiaro?
E’ come il Palio di Siena, si tifa il proprio quartiere, poi sei anche libero di non farlo o di tifare per un altro, ma normalmente – inteso come di solito – è così.
Poi i ragionamenti per tifare contro l’Italia li ho trovati quasi tutti astrusi: da quello moralistico alla Travaglio (tra l’altro basato su un falso storico, cioé il 2006 quando non ci fu alcuna amnistia), a quello “è gente che mi sta sul cazzo”, come se ognuno trovasse simpatici tutti i 25/30 giocatori della propria squadra di club. L’unico un po’ fondato è quello per cui non si riesce a tifare per una squadra composta in gran parte da calciatori – juventini – che si detestano durante il resto dell’anno. Ma questo è a) un argomento per la neutralità, non per gufare e b) è un dettaglio accidentale: e se domani ci fosse un blocco Juve in un’altra squadra europea? E se il blocco della nazionale fosse dell’Inter, della Roma, del Manchester City, del Rapid Vienna? Molti gufatori rimarrebbero lo stesso tali, imho, semplicemente perché infarciscono il gioco del calcio di considerazioni moralistiche che non c’entrano niente.
Proprio come fanno gli interisti.
Bel pezzo, anche se su Prandelli avrei calcato di più la mano,non tanto per il lato tecnico vista la materia prima che aveva a disposizione, ma soprattutto dal lato umano…diciamolo UN UOMO DI MERDA
Nell’ordine:
1- baluardo indiscusso e portatore sano di meritocrazia ma ingaggia il figlio come uno dei tre fisiopterapisti della nazionale ( eh sicuramente è un fenomeno, il terzo miglior fisioterapista sportivio d’italia).
2- Lascia a casa criscito e porta bonucci non si sa per quale ragione, non dice una parola su Buffon ( chi di voi oggigiorno non affida milioni a tabaccai di provincia per fare delle operazioni immobiliari??) prova a gisutificarsi ma è riuscito solo a lesionarmi i timpani per lo stridere degli specchi a cui si aggrappava.
3- dichiara infine di aver cambiato il modo di giocare della nazionale !!!
Hai cambiato il modo di giocare della nazionale? tu ?? Ma perchè le nazionali di Bearzot e di Vicini e Sacchi giocavano in difesa???? praticamente visto che l’italia ha un gioco mediocre ,degli interpreti mediocri ed un allenatore perdente tenta di alleggeriire la sua posizione con un revisionismo storico-calcistico aberrante, caro Prandelli , ma te le sei viste un pò di partite di Italia 90 almeno?? Chiedi scusa a Vicini e a chi ha veramente giocato i mondiali all’attacco…E tutti a scrivere “si si è un ‘innovatore”…che paese di pecore.
Anche la ricca chioma, in questo caso: 😈 😈 😈
http://www.youtube.com/watch?v=yaiH2lGIvVw
Alex,
Radical chic io? Proprio per niente. Anzi.. quella categoria mi urta ! Quanto a Travaglio, idolo dei radical chic: sapessi come si incazzano quando dice di essere di destra e di non aver mai votato a sinistra.. è terribile.. perdono la bussola, poveretti!
Trendy? Non credo, eravamo pur sempre una minoranza esigua a tifare contro. Casomai quindi trendy era tifare Italia.
Corrado,
l’unico punto che mi è poco chiaro è il perché quattro confini politici mi debbano imporre il tifo della nazionale in cui in cui sono nato. E perché tu non tifi l’Inter, il Napoli, la Roma, la Juve quando giocano in Champions o in Europa League!?!? L’amor patrio non vale in quelle occasioni?
Il blocco juve mi nausea. Questo allenatore ed il suo codice etico mi nauseano. Buffon che passa per eroe mi fa cacciare anche i succhi gastrici. Non riesco a farci niente.. è più forte di me.
Tifare questa nazionale per me sarebbe stato come stare con una ragazza che non amavo, pur di non stare single..
Betis, quello che su Facebook scriveva PERFETTO della gufata di Travaglio su Facebook eri tu.
Detto questo, ti riscrivo ancora che è un campionato per NAZIONI. E’ fatto così. Amen. Poi ci sono i tornei per CLUB, che sono un’altra cosa. Davvero è così difficile distinguere le due cose? Se ce l’hai coi confini geopolitici aboliamoli sti tornei, e aboliamo pure le differenze nazionali. Facciamo così, dai, anche se si parla SOLAMENTE di calcio, e chissenefrega se i concetti di NAZIONE e CONFINE POLITICO sono diversi. Qua in UK hanno quattro nazionali, chissà perché. A Bolzano tifano Germania o Austria, chissà perché.
Così come, a un’analisi serena del fenomeno del tifo calcistico, noteresti che questo ha come oggetto NON i giocatori, NON le persone, NON le qualità morali o le virtù civiche, NEMMENO la città o il luogo, ma semplicemente la MAGLIA e un certo senso di APPARTENENZA. Punto. Motivo per cui tifi una squadra che ha per presidente SILVIO BERLUSCONI, motivo per cui è ragionevolissimo tifare la nazionale e allo stesso tempo prendersela coi vari Bonucci, Buffon, Prandelli.
Libero di tifare chi ti pare, di essere neutrale, ma le gufate mostrano una certa incoerenza ed infondatezza – anche perché, pure le gufate si basano sui confini politici, o questi contano solo per chi ti sta sul cazzo?
allora… io mica ti do del radical chic, mi scuso se è sembrato questo.
Travaglio invece si, lui lo è. A mio parere eh! e si può esserlo anche essendo di destra, come lui lo è, per mio conto.
Trendy poi nel senso che fa figo: per semplificare, la Mini è una vettura trendy, eppure mica ce l’ha la maggioranza…. degli italiani 🙂
Che poi Travaglio in altri ambiti dica cose giuste non lo metto in discussione, mica voglio essere tacciato di reato di lesa maestà.
Però se anche lui dice puttanate ogni tanto sono anch’io libero di farlo notare.
Ah, fare il radical-chic provando disprezzo per i radical-chic, è l’apice del radical-chicchismo. LOL. 😈 😈 😈 😈
mi permetto, visto che sono uno di quelli che di certo non stava davanti alla tv con pizza birra e maglia della nazionale addosso, di fare un piccolo commento a margine della vostra polemica.
Alla base per me c’èil discorso su ciò che rappresenta la nazionale,;Corrado dire che la nazionale fa parete SOLO della sfera calcistica, per me è una grandissima stronzata ( uso questo termine perchè siamo in amicizia ovviamente ), la Nazionale è e sempre sarà vista come l’emblema dalla nostro paese anche dal punto di vista sociale.Basta ascoltare i discorsi dei vari presidenti della repubblica, consiglio , per non parlare di come si riempiono dla bocca di valori etici e morali i burocrati dello sport dopo qualche vittoria…
proprio per questo chi non si sente rappresentato da una massa di indagati, truffatori, scommettitori, nepotisti e baroni ha il sacrosanto diritto di tifare contro e/o tifare altrove.
Così come ha lo stesso diritto di tifare Italia chi è disposto per amor di patria a non vedere certe nefandezze.
buongiorno…
Tifare contro l’Italia non riesco, anche se stavolta sono stato molto soft nel tifo, all’Europeo.
Sul mio essere molto moderato, lo ammetto, hanno inciso tanti elementi ma, principalmente, l’antipatia verso “questi” gobbi (dal gol di Muntari a Conte, dalle vicende delle scommesse alle iperboli di Buffon, da Agnelli…ecc.). Non posso farci niente.
Ho cercato di essere obiettivo nelle critiche e nei meriti. In fondo, per adesso, mi va bene anche così.
Nel 1982 ho tifato altri gobbi vestiti di azzurro e mi sono sentito orgoglioso di quella vittoria. E non solo per un senso di rivalsa sportiva verso le altre squadre.
Erano un’altra generazione di gobbi: sapevano entusiasmarti, fino a farti dimenticare che giocavano in quel club. E li applaudivi eccome.
Ma pure queste cose sono sciocchezze. Il mio punto è questo: basare il tifo calcistico su motivazioni razionali e/o morali è una boiata, perché il tifo non è un fenomeno né razionale né morale. Questo vale sia per i club sia per le nazionali. Poi per le nazionali c’è un punto su cui Betis ha parzialmente ragione, cioè l’appartenenza nazionale, che però non è affatto geopolitica come dice lui, ma essenzialmente linguistica, storica e culturale, e lui, come me e tutti noi, è madrelingua italiana, circondato da cose italiane e influenzato da un passato fatto da altri italiani che a loro volta eccetera.
Sono italiano (cioè parlo italiano, mi piace la pasta, conosco la storia italiana ecc.) QUINDI sic et simpliciter tifo la nazionale di CALCIO. Ma non è che sono italiano QUINDI sono mafioso. Cerchiamo, cioè, di mettere la discussione nei giusti termini e su un livello adeguato, cioè quelli del calcio e del pallone che rotola.
Poi, come dici tu, è un emblema, c’è chi dice simbolo, io mi limiterei a dire rappresentativa, cioè una selezione del movimento calcistico di un paese.
In altre parole, gufare Italia perché in nazionale ci sono un paio di chiacchierati (perché siamo a questo livello, beninteso, non stiamo parlando degli sterminatori di Srebrenica) o che non ci piacciono (come fa Betis) o mettere in mezzo categorie sociali e morali (come fanno Grillo e Travaglio) per me implica lo stesso ragionamento che una volta portò un tipo a dirmi, non appena saputo che fossi italiano, che lui aveva visto tutta la trilogia del Padrino e che gli era piaciuta un sacco. Una boiata pazzesca.
La neutralità ha più senso, ma non è quello di cui stiamo parlando perché Betis è ormai chiaramente un GATTACCIO NERO ROGNOSO da sopprimere. 😈
Ah, e Casillas meriterebbe di finire matato come il toro nell’Arena.
Ma il tempo è galantuomo…..
Eddaje.. qua non se ne esce. Ho lanciato un flame pazzesco.
è esattamente questo che contesto. A parte che il fatto di essere italiani non vuol dire amare la pasta (a me piace, sia chiaro). Anche parlare l’italiano non è una prerogativa per tifare la nazionale, anche perché c’è gente che non sa coniugare il verbo essere ed avere al presente.. cosa facciamo? Conoscere la storia.. mmm.. quanti di quelli che erano in piazza la conoscevano? Se l’avessero conosciuta probabilmente la storia dell’unità d’Italia sarebbero stati a casa.
Lo hai detto benissimo poco fa…
. Verissimo.. E neanche culturale aggiungerei. Semplicemente, il calcio, trascende ogni confine, che appunto questo sia razionale, morale e culturale. Non posso tifare Italia perché mi piace la pasta, la pizza, il mandolino. E a scanso di equivoci preciso che ci sono molte cose dell’Italia che adoro. E soprattutto lungi da me darti del mafioso o dell’imbroglione.
Precisiamo poi un’altra cosa… quella di Travaglio non era una gufata. Lui scriveva:
E su quello che ho sentito io in giro in piazza contro la Merkel, gli spagnoli, i tedeschi e tutto il resto, durante abbracci tricolori e caroselli impazziti, stendo un velo pietoso (ma basta pensare anche ai titoloni del Giornale o di LIbero). Non è che li fa solo Travaglio gli sconfinamenti oltre il calcio. Li fa, spesso la stampa, così come li fanno spesso i politici e la gente. LI fa pure Prandelli che dice che in un paese vecchio, loro hanno provato ad innovare… ! 😯 😯 😯
Discorso Casillas…
Mi ha fatto morire.. parte in inglese e finisce in spagnolo.. ahahah! Io comunque sono dell’opinione che, nel calcio, è molto più dignitoso continuare ad infierire che avere pietà. Molto meglio farne 10 che fermarsi dopo la sesta per giocare a tacchetti o fare melina… poi, de gustibus..
Ma che tifosi ingrati che ci sono qua dentro, direbbe Fester……..
Perche’ ?
Ma come……….siamo ancora il club piu’ TITOLATO AL MONDO !!!!
E quella cazzo di scritta non sparira’ dalle maglie, almeno per un po’.
Betis, è proprio perché non ci sono confini che tifare=gufare. Se sei neutrale ok, ma nel momento in cui gufi concettualmente stai tifando (contro) in base ai limiti geopolitici che contesti.
E se il motivo è invece la presenza del blocco Juve che sta tanto sul cazzo a tutti (e qui devo ammettere che tifosi bianconeri e stampa NON hanno dato una mano), allora dico che se domani ci sarà un blocco Juve in un’altra nazionale e/o un blocco di un’altra squadra nell’Italia, prevedo che comunque un bel po’ di gufatori rimarrà comunque tale.
Sul resto sono d’accordo. Preferisco perdere 10 a 0 che vedere l’avversario chiedere di finire prima la partita.
Viva la culona forever.
Anche io sono dell’idea che il rispetto per l’avversario (e soprattutto per il pubblico pagante) lo si dimostra segnandogli tutte le reti che si merita. Quella di fermarsi è una delle puttanate tipiche del calcio italiano che non sopporto. Come non sopporto il vizio di buttare fuori la palla quando c’è un giocatore a terra, specie quando è in atto un contropiede (anche perché ho notato che, nel 90% dei casi, se la palla viene riconquistata immediatamente dalla sua squadra, il moribondo resuscita miracolosamente).
Purtroppo il Boca ha perso: i berlusconidi gioiscono perché possono sfoggiare ancora le fanfaronate di casamadre.
La puttanata di fermare il gioco a ogni scarpa slacciata purtroppo sta prendendo piede. Tipico esempio di fair play al contrario. E se non si ferma il gioco i compari di squadra si incazzano pure.
Ecco, qua ci vorrebbe un bel regolamento ad hoc, nel momento in cui si ferma il gioco il presunto moribondo dovrebbe allora uscire e stare fuori diciamo 3′.
se devo dirla fuori dai denti, il “gesto nobile” di Casillas mi sa tanto di premeditato.
La sensazione che ho avuto è che sapesse di essere ripreso, o comunque registrato, e ha voluto fare lo sportivo.
Infatti dopo pochissimi secondi la partita è terminata, ma perché il tempo del recupero era scaduto.
Quindi si inculi lui, la sportività, la Carbonero, Mourinho, la diversa fiscalità e pure lo stadio di proprietà.
E le sceneggiate in genere aumentano sempre verso la fine della partita, dove una innocente scoreggia è in grado di provocare danni più del gas nervino e lo spostamento d’aria nei paraggi della testa provoca crolli e svenimenti.
Nemmeno quando da ragazzino le prendevo sul serio da mia mamma facevo le sceneggiate di quei babbei, perché lei sapeva che fingevo e si incazzava. Quindi mi saccagnava di più. 😀
No no.. il gioco non si dovrebbe fermare proprio oppure dovrebbero essere i compagni della propria squadra a buttar fuori il pallone.
Tutto questo a meno che ci sia una zuccata e qualcuno rimanga a terra per un colpo in testa. Il presunto moribondo verrà soccorso in seguito, quando l’azione sarà terminata naturalmente.. che tanto se si è rotto il crociato, soccorrerlo 2 minuti prima o due minuti dopo non cambia niente.. ! Ed in ogni caso, il 90% dei casi sono simulazioni palesi!
su Casillas la penso come ghost. ma un gionro farà la fine che merita.
Io ho sempre tifato la nazionale dai mondiali del 1970 a quelli del 2010 Europei compresi, questa volta non me la sono sentita per i motivi abbondantemente esposti in altri post, ma non per questo voglio essere tacciato di “non essere italiano” o altre cavolate sentite in questo o altri blog. Nell’82 come Ghost ho tifato, goduto ed ero fiero ed orgoglioso della vittoria al Mundial spagnolo anche se era piena di gobbi, così come i mondiali del 78, forse il miglior mondiale giocato che io ricordo, anche se finimmo alla fine quarti…
Stiamo parlando alla fine sempre di una squadra di calcio, non siamo in guerra oppressi dal nemico e quindi tutti uniti e compatti… siamo seri!
Questa e’ dedicata a te, Sulley:
http://www.sportmediaset.mediaset.it/calcio/calcio/articoli/85576/la-tecnologia-entra-nel-calcio.shtml
Oh, comunque mi dovete dire chi su questo blog ha tacciato chi non tifa la nazionale di non essere italiano. Ditemi chi e in quale post. Io no di sicuro, e non mi risulta che altri l’abbiano fatto.
E che cavolo, basta storpiare le opinioni altrui.
straquoto Corrado.
E’ vero Corrado, ho notato anch’io che ognuno aveva preso la sua posizione riguardo alla Nazionale e che nessuno e’ stato giudicato per quello.
D’altronde Zullida e’ da capire, col caldo il tasso di rimbambimento aumenta………….
Non ho voglia di andare a spulciare i post precedenti. A volte non c’è neanche bisogno di scriverlo.. si capisce! Siamo stati dileggiati ed insultati, oggetto di pena! Ma non è un problema! Abbiamo le spalle larghe! 😈 😈
Flame chiuso!
anzi no, ultima cosa.
quattroazerooooooooooooooooooooooooooooo 🙂 🙂 🙂
oooooh, che palle che siete,siete peggio di un dibattito di porta a porta,dateci un taglio!
chiaro che per me chi è italiano dovrebbe tifare italia o al massimo essere neutrale,il tifo contro faccio fatica a concepirlo, ma vabbè,quando ho detto che gli anti-italiani mi facevano pena mica intendevo scatenare una jihad cazzo.
vai pure a spulciare Betis, poi mi dici DOVE è stato detto che non saresti/e italiano.
io sono un tipo paziente.
Bel post, Betis. Sono d’accordo su tutto e ….. quattroazerooooooooooooooooooo!
Betis, Sadyq, cordialmente…
SUCATEMELO.
😈 😈 😈
E mo basta che sta nazionale ha rotto. Daje Milan daje, c’è l’Inter che rivoluziona, la Juve che compra le riserve per tutta la squadra tranne per quell’infame che a novembre sarà scoppiato, l’Udinese che smantella as usual, il Napoli che è ancora fermo immobile e la Roma che manco riesce a tenersi Heinze e Gago.
Anche se siamo sempre più “appostocosì”.
non andremo mica a pigliare Julio Cesar eh, visto che sarà un parametro zero?
Mah, è indubbiamente più forte sia si Abbiati sia di Amelia, e anche più giovane del primo (Abbiati ’77, JC ’79, Amelia ’82). Però se la politica è riduzione degli ingaggi per tenere quelli forti (leggi Thiago Silva), beh, non so quanto sia conveniente prenderlo con l’ingaggio che ha per poi vendere Thiago Silva l’anno prossimo (stando a quello che dice la società, secondo me Thiagone lo vendiamo tra un mese e mezzo al Barça).
Stando al solo livello tecnico, io a Julio Cesar non direi di no.
appunto, ci fosse un filo logico non imbarcheremmo un altro ingaggio pesante per giunta di un ultratrentenne.
e quindi ho la sensazione che lo porteremo a casa nostra.