I seghini non vanno mai in vacanza e costringono sempre i loro mentori a seguirli. Ovviamente il campionato europeo di calcio che sta per prendere il via domani in Polonia ed Ucraina non fa eccezione. Oltre a vari campioni come Ozil, Ibrahimovic, Balotelli e C.Ronaldo, in queste manifestazioni riescono sempre ad imbucarsi chiaviche colossali, pronte a combinare più danni della grandine, facendo imprecare intere nazioni. In questo senso, il gruppo A si preannuncia una vera e propria fucina di seghini. Infatti, attualmente da squadre come Polonia, Grecia, Repubblica Ceca e Russia, non possono che venire fuori scarpari dai nomi impronunciabili. Ad esempio, la Polonia padrona di casa ha già messo le cose in chiaro; mentre noi in Italia stiamo a discutere per giorni su chi sarà il nome del quinto attaccante, e valutiamo se il CT debba convocarne addirittura un altro, i polacchi tagliano la testa al toro e ne convocano solo 3, ovvero Brozek, Sobiech e Lewandowski. Ammesso che quest’ultimo sia il fenomeno descritto da Camisa nel suo ultimo post, la domanda sorge spontanea. Ma la Polonia, dove cazzo vuole andare? Per contro la Grecia, evidentemente oltre alla crisi economica
attraversa anche una crisi calcistica altrettanto grave, se è vero come è vero che i miei occhi hanno letto nella lista dei convocati quel seghino antropormorfo di Papasthatopoulos, difensore ex Milan, che secondo il nostro informato presidente fu in grado di annullare Messi ai mondiali del 2010. Ovviamente era la solita fregnaccia dovuta all’ignoranza calcistica senza pari della persona giuridica che ci presiede; Papastaminchia (come fu soprannominato ai suoi tempi) non sarebbe in grado di fermare neanche il Tir Tiribocchi in giornata di vena o il Toro di Sora Pasquale Luiso in periodo sì. Anche in Repubblica Ceca non si respira certo aria di fiducia; finiti i bei tempi di Kuka, Nedved e Poborsky (sempre sia lodato) ecco che il selezionatore ceco si trova costretto a convocare ancora una volta uno degli attaccanti più merdosi di sempre, ovvero Milan Baros. Soprannominato Il Maradona di Ostrava ai tempi del Banik (una squadra che farebbe fatica ad aver ragione del San Canzian di Bubu), questa chiavica indegna fu uno degli autori protagonisti della più grande ingiustizia calcistica della storia, conquistando con il Liverpool una Champions League nella stramaledetta finale di Istanbul. Chiude il girone la Russia, ancora alla ricerca del nuovo Igor Shalimov, dopo le illusioni fornite da Salenko nel mondiale del ’94 (questa è una chicca per cultori di questo sport, non vale cercare su google) . Penso non ci sia da aggiungere altro sulla mediocrità di questa squadra che però è riuscita a rifilare 3 pere alla Juventus del fariseo Cesare Prandelli.
Dopo la pochezza del gruppo A, in quello B il destino si è accanito contro le fasce di merito fatte col culo dalla UEFA, punendo la loro superficialità con un girone di ferro che vedrà precocemente eliminata una tra Germania, Portogallo e Olanda, dando per scontata l’eliminazione con ignominia della Danimarca. I danesi infatti, dopo aver perso malamente con il Brasile olimpico hanno il coraggio di presentarsi alla rassegna continentale con gentaglia tipo Kjaer e Poulsen e con l’attaccante più pericoloso identificabile in Bendter. Voi capite che l’Arancia Meccanica, i cinici crucchi e financo i fumosi portoghesi faranno a brandelli i danesi, ormai più noti per la gnagna che riescono a far sbarcare in tribuna, che per i loro atleti. Le altre tre squadre che si scanneranno per i due posti che qualificheranno ai quarti non presentano seghini di particolare rilevanza internazionale, eccenzion fatta per il portoghese Quaresma, ringalluzzito dall’esperienza in Turchia a far rabone e trivele contro scarpari del dopo lavoro ferroviaro di Ankara.
Veniamo al gruppo C, quello della Juventus, della Spagna, dell’Irlanda e della Croazia. La compagine bianconera s
i presenta con popo’ di seghini, tra i quali spiccano senza dubbio Abate, che paradossalmente rischia pure di giocare titolare per sostituire un Maggio ancor più osceno di lui, che ha dato “spettacolo” nell’amichevole contro la Russia a suon di svirgolate e malintesi con i compagni. Da non sottovalutare anche la presenza dell’esentato Bonucci, il mancoperilcazzo intraprendente Montolivo, Thiago Motta (ma perché cazzo, perché convocare Thiago Motta, che meriti ha Thiago Motta??) e il temerario Totò Di Natale, uno che quando c’è da infierire sulle difese del Chievo o della Reggina si accanisce come un leone sulla preda esultando con il muso sporco di sangue; quando però il palcoscenico si fa internazionale Totò tende a cagarsi letteralmente in mano. Memorabile il suo volto terrorizzato agli europei del 2008 prima di tirare il rigore contro la Spagna. Proprio gli iberici hanno ben pensato di portare all’Europeo uno sfigato come Negredo ed il rigorista S.Ramos, in nomination per la seghinata dell’anno fino a pochi giorni fa. L’irlanda del Trap si affida ancora ad alcolizzati come Robbie Keane e a chiaviche sopravvalutate come McGeady, che però se non altro ha un bel cognome che suona bene e con il quale tutti ci vorremmo chiamare. La Croazia invece, anch’essa in grande crisi generazionale, finiti i bei tempi di Boban, Suker, Prosinečki e Jarni, sembra tornata ai tempi di Smoje e Rapajc. In attacco hanno avuto bisogno di naturalizzare un brasiliano sfigato come Eduardo (che nella seleçao non avrebbe giocato neanche nelle partite di beneficenza contro la rappresentativa di Haiti) e ha ben pensato di portare in squadra anche Simic, vecchia gloria rossonera, che Galliani – c’è da scommetterci – guarderà con il luccicone agli occhi, ricordandolo nella finale del 2003 dove, a Manchester, sconfiggemmo l’Italia guidata da Lippi.
Chiude il gruppo D, dove i padroni di casa ucraini sperano nella resurrezione dell’ex giocatore Shevchenko (sospiro di tristezza) e nel risveglio del duttile Voronin (annamo bene). La Svezia di capitan Zlatan invece si permette il lusso di portare (e pagare l’albergo) anche a chiaviche come Granqvist, centrale del Genoa quasi retrocesso, peggior difesa e scherzato da chiunque quest’anno. L’Inghilterra dell’indomito stratega Hodgson presenta un attacco che, escluso Rooney, è quasi inferiore a quello croato, e formato da Welbeck, Carroll e Defoe, roba da ripiangere Fashanu o di non aver naturalizzato gente come Ciccio Tavano. La Francia di Blanc, punta tutto sulla potenza esplosiva dei giovani africani naturalizzati francesi come M’Vila, Ribery e su Benzema. Per il resto è tutto un’incognita, e vedere Mexes ed il blocco dei vari seghini mai esplosi dell’Arsenal, la dice lunga anche sulla crisi generazionale dei cugini d’oltralpe, un tempo capaci di portare gente come Thuram, Desailly e Lizarazu.
E voi? Avete già individuato dei potenziali seghini nascosti tra le rose delle contendenti? Segnalateli e verranno seguiti con attenzione. Ma occhio, perché se poi questi fanno bene, i seghini diventate voi. E’ come un boomerang.
61 commenti su “Euro Seghini – Si parte”
I commenti sono chiusi.
ci provo… ariel ortega, riquelme… continuate voi!
un certo D’Alessandro
saviola
leo messi
(si, dato che in nazionale fa cacare)
A un certo punto girava un certo Galletti (ritenuto all’epoca una sorta di seconda scelta sul mercato rispetto a Riquelme).
Lavezzi
e poi lui…
http://it.wikipedia.org/wiki/Diego_Sinagra
che ignominiosamente porta il nome del padre e il cognome del mio paesino d’origine!!!
e già che ci siamo anche il Kun Aguero, e Miccoli che ha l’orecchino del pibe de oro!
E allora Martin Palermo. Vabbé, prima punta, ma sempre un fenomeno pensavano che fosse. Poi sbaglio quei tre rigori in Coppa America… 🙂
TRAAAAACK! Distorsione e caviglia gonfia un melone giocando a calcetto! Stagione finita!
Notte in bianco in arrivo! Lo sapevo che non dovevo chiamarti nerd siculo! 🙁 🙁 🙁
e che alcuni giornalai danno come osservato rossonero…
fantatiche le foto degli euro seghini!!!
—
io segnalo barzagli..che ancor prima di giocare si è rotto..sarà x evitare figure di merdA?
Inanto auguri al Boss 😉