L’uomo è decisamente anziano. Ma l’andatura sicura, elegante senza essere altezzosa, lascia intendere un non so che di aristocratico. La nebbia è fitta, ma l’anziano signore non sembra curarsene. Il viottolo è deserto, scarsamente illuminato da lampioni d’altri tempi. Il luogo è tetro, grigio, un paesaggio che sembra fatto apposta per un film horror, non certo per un post inserito in un blog calcistico.
L’anziano non sembra infreddolito. Se ne sta lì imperturbabile, con lo sguardo attento, ancorché tranquillo. Pare che stia attendendo qualcuno. O qualcosa. Accavalla le gambe e borbotta qualche parola in una lingua strana, probabilmente nordeuropea. Alza gli occhi al cielo, sbatte due o tre volte le palpebre poi le richiude, restando così, immobile. Ora tace.
Dal fondo del viottolo giungono voci. Sembra si tratti di due persone. Poco dopo ne appaiono le sagome, le cui fisionimie diventano sempre più nitide man mano che si avvicinano. Uno è un tizio anziano, anche se meno rispetto all’uomo della panchina. Abbastanza alto, tarchiato, ha i capelli nerissimi. Brontola qualcosa in un italiano bizzarro, un italiano assai poco italiano, probabilmente un dialetto settentrionale.
Il secondo individuo è molto più giovane, sui quarant’anni, lo sguardo intelligente, vagamente ironico, uno sguardo che tradisce un velo di tristezza, di amarezza; l’aria è quella di uno che ha lasciato diverse questioni incompiute a causa di forza maggiore. Parla in italiano, un ottimo italiano, caratterizzato talvolta da una lieve inflessione milanese. Sembra una brava persona.
Il tizio della panchina apre gli occhi, dona ai nuovi arrivati un cordiale sorriso di benvenuto. Fa loro spazio e con un cenno della mano li invita a sedersi. I due si accomodano ricambiando il sorriso. E’ evidente che il terzetto si conosce da tempo, che vi è una certa familiarità fra i componenti. Quello più giovane, che si era accomodato in mezzo agli altri due, estrae la copia di un giornale che teneva incastrata sotto il braccio. La sfoglia, mostra agli amici le notizie scritte all’interno di essa. Da come lo fa sembra che le parole, specie quelle scritte, siano state il suo mestiere in passato. Il giornale tratta esclusivamente di Milan. D’altronde, a quei tre, non interessa altro. Cose tipo la crisi economica, la guerra, la fame nel mondo li angustia, è ovvio, ma non li riguarda più da tempo. Il Milan invece li riguarderà per sempre.
I tre continuano a sfogliare il giornale, le loro teste quasi si toccano. Ogni tanto a qualcuno sfugge un commento, anche se il più anziano, quello dall’accento nordico, risulta meno loquace rispetto agli altri. Ad un tratto l’attenzione della comitiva si concentra su una foto che occupa un’intera pagina: è il ritratto di un tizio dalla rada capigliatura, dal larghissimo sorriso e dal volto accattivante. I tre osservano la panca su cui sono seduti. Pensano a quando, fra tanto, tantissimo tempo, ineluttabilmente, il tipo dal largo sorriso della foto siederà accanto a loro. E sanno che assieme a lui parleranno di Milan, esattamente come stanno facendo da anni fra loro. Sanno pure che il tizio dal largo sorriso vorrà parlare soltanto lui, soprattutto di se stesso e di quanto ha fatto grande il Milan, ma tant’è, i tre sono preparati, conoscono bene il soggetto e lo lasceranno dire, perché sono dei signori.
“Xè un gran mona, ma in fondo xè simpatico.” dice quello tarchiato. Gli altri scoppiano a ridere. “Io sci ho avuto a che fare, è grandiscimo intenditore di calcio…” prosegue il nordico con un sorriso ironico. “Se non altro di danni quassù non potrà farne, per fortuna qui non conta un cazzo…” aggiunge quello che ha portato il giornale. Le risate si moltiplicano.
I tre si alzano. Pacche sulle spalle, qualche altra battuta sul “mona” della foto, appuntamento per il giorno dopo, un “Forza Milan!” corale, ovviamente a bassa voce. Poi i saluti di commiato. I tre si allontanano, ciascuno in una direzione diversa. Spariscono, inghiottiti dalla nebbia.
34 commenti su “La panchina nella nebbia”
I commenti sono chiusi.
Nils e Nereo, va bene. E il terzo potrebbe essere Beppe, giusto ? Non è mai stato allenatore, ma è stato molto, molto di più, perche ha avuto la fortuna di leggerlo e ascoltarlo. Bel post!
Bellissimo post Marcovan... per noi del “Trio Matusa” specialmente il Paron e Liddas ci fanno sentire molto orgogliosi di essere tifosi del Milan.
Poi anche l’atmosfera, la panchina, la nebbia, bravo bravo bravo!
se Rocco ha visto la gara di ieri a Barcellona si sarà deliziato a vedere come il Chelsea ha superato alla grande i suoi dettami. Hanno giocato con un 9-1-0 e poi con un 9-0-0 semplicemente vergognoso. Però sono passati con merito malgrado i 4 pali,fra andata e ritorno, e il rigore sbagliato ieri dai catalani.
buongiorno…
gran bel post, con atmosfera e personaggi da ricordo e malinconia.
Immagino che alla lettura del post il tizio dalla rada capigliatura, dal larghissimo sorriso e dal volto accattivante si sia scorticato lo scroto… ahahah
Sulla partita di ieri sera nulla da dire.
Il Barcellona ha mostrato i suoi limiti e il Chelsea ha giocato nell’unico modo che poteva e doveva.
Grazie a quell’imbecille di Terry, quindi con un uomo in meno, con una difesa rabberciata e modificata sin dall’inizio con toppe evidenti, ha fatto ciò che anche altri hanno messo in pratica: 6 in linea e 3 davanti a pressare.
Il Barcellona da fuori non tira manco se gli fai un bonifico al momento di calciare e il giochetto è fatto.
Contropiede e ciao a tutti.
La Puerta del Sol.
Un Drogba mostruoso ha consumato la sua vendetta, come è giusto che sia. E un bravo grande come una casa lo merita quel Roberto Di Matteo, chiamato a sostituire il clone impoverito del portoghese del Real, in un momento molto difficile.
Ne è uscito a testa altissima. Un bravo e umile ragazzo. Vincente.
Ha lavorato bene e ora si gioca la Finale a Monaco.
Se poi dovesse vincere anche a danno di chi penso io… ma altrettanto penso, dovesse perdere, che l’imbecille di Abramovich non tenga in conto del miracolo fatto dall’italo svizzero.
Questo fatto che Rocco fosse un catenacciaro allo stremo è una leggenda metropolitana e non fa onore che lo scriva un “tifoso del Milan”.
Il mio “primo Milan” quello dello scudetto del 68 e della successiva coppa campioni, schierava davanti: Hamrin, Sormani, Rivera, Prati. Insistere a denigrare il Paron vuol dire o che non si è milanisti o che non si conosce la storia del Milan.
Il 4-1 all’Ajax nella finale del 1969 è un esempio lampante di come impostava il gioco la squadra rossonera. Certo ci sono state partite dove si è dovuto difendere come a Manchester nella stessa edizione, ma ricordiamoci che a San Siro il Milan aveva vinto 2-0 e al ritorno venne si fuori la “leggenda Cudicini” battezzato per l’occasione “Ragno nero”, ma il Milan passò meritatamente il turno e non solo per l’estrema partita difensiva al ritorno!
zullida
non sono certo io quello che ha definito Rocco un catenacciaro (era lui che urlava ai ragazzi: “se vinciamo tirate la palla in tribuna!”).Lo dicevano tutti e soprattutto un certo Gianni Brera. non è mica un delitto o una vergogna essere catenacciaro,contavano e contano i risultati, anche l’Inter giocava così quando vinceva in Europa. Giocava così persino la nazionale quando doveva difendere una vittoria. Che poi ogni tanto Rocco cambiasse modulo che significa? ci mancherebbe che un allenatore non lo faccia.La gara di ieri ha chiaramente indicato quanto siamo stati polli noi a non saper eliminare un Barça simile.
Applausone Marcovan!
Ma ieri sera?? Clamoroso!! E ora forza Bayern per una finale senza frignoni e marziani!
La gara di ieri ha chiaramente indicato quanto siamo stati polli noi a non saper eliminare un Barça simile.
ma questo ayatollah è quel babbeo di rdv sotto mentite spoglie?
o quel coglione di dna?
quano mancano al calcio “moderno” figure come le loro.
Chi, DNA e RDV? 😉
Dai dai dai.. Forza Milan.. pialliamo questi cessi della parte odiosa di Genova e confidiamo nelle doti di veggente del Camisa.. in caso contrario lo esiliamo tipo il Mago do Nascimiento, che a noi ci serve sempre un capro espiatorio 😉
La differenza con noi è che il rigore l han segnato. Se no col cavolo. Solo cosi avrebbero potuto raddrizzare.
c’è ancora parecchia nebbia anche sulla squadra.
stessa partita di domenica.
ma perchè non gioca maxi con un ibra cosi largo?
genoa altra candidata alla resurrezione dopo le altre beneficiarie.
Mah, che cosa pietosa.
Rigore netto per il Genoa, mi sembra ci fosse anche per il Milan alla fine (Kaladze su Ibrahmovic).
Emanuelson inesistente, ma, d’altra parte, se Coentrao non fa il trequartista al Real, se De Ceglie non fa il trequartista alla Juve, se non lo fanno Nagatomo all’Inter, Dani Alves al Barcellona o Dossena al Napoli, un motivo c’è.
Il centrocampo di mediani fa quello che può, con Nocerino a destra dove notoriamente rende meno, e Muntari che, per quanto scarparo può essere, è comunque uno dei più propositivi. Sui terzini stendiamo un velo pietoso. I due davanti poca roba, Ibra svogliato, ma il Genoa si copre molto.
Un’idea: ma in assenza di un trequartista, fare il 4-4-2 o il 4-3-3 no?
Mah, vediamo la ripresa, ma mi perplimo assai…
Più rigore quello di Sandrone rispetto a quello di Kaladze.
Stiamo facendo cacare, ma contro una squadra così chiusa un centrocampo come il nostro è impotente per forza.
metti a Cassano!!!
Sul secondo giallo di Jankovic, a me è sembrato più mezzo tuffo di Abate, ma forse mi sbaglio.
Stiamo facendo schifo e non vedo l’ora che finisca la stagione.
Toh. Gol del Tamarro.
Gara pietosa. L’unica cosa buona sono i tre punti.
Rimango pessimista, però, se la Juve ha sofferto nel fare risultato a Cesena, non vedo perché non debba soffrire di nuovo a Novara…
Ota pizza, poi il post… 😉
no no, direi che ti sbagli. Fallo da dietro, secondo giallo ed espulsione sacrosanta.
Beh dai, siamo ancora lì. Sono tornati il Boa e Cassano, il primo ha fatto cagare ma ha segnato, il secondo ha acceso una lucetta nel buio totale. E’ dura ma non si sa mai gente, nel calcio non si sa mai.
Un’altra cosa.
Emanuelson messo terzino, e da lui parte l’azione del gol. Per la seconda partita di fila.
eh, spiegalo al caciucco in panchina
Spero che Novara e Lecce sputino sangue se vogliono rimanere in serie A
stiamo sputando sangue, come aveva detto il gobbo della panca.
Non che loro oggi abbiano fatto una passeggiata di salute, comunque.
E qualche goccia del prezioso liquido la dovranno versare anche loro.
Il Cesena ormai in B, con 1 probabilità di salvarsi su 1 trilione, li ha fatti soffrire, figuriamoci.
Hanno sbagliato il calcio di rigore e, guarda caso, giocavano in contemporanea. E anche dopo pochi giorni dall’ultima partita. eheh
Li immagino, al gol del loro tamarro, allo stadio o alla radio, davanti alla tv o a passeggio, godere gioiosamente mimando ombrelli anche con il sole.
Ebbene pochi minuti dopo, il nostro tamarro fin lì pessimo, ha siglato provocando interruzioni di coito devastanti.
Io soffrirò ancora, ma questi voglio vederli con il fazzoletto bianco, ormai rosso sangue, pigiato sul naso.
Mi guardo la semifinale di Champions League, il post arriverà tra un po’… 😉
Ma vieniiii!!!!!!!!!!!!!!
Adesso, leggera preferenza per il Chelsea. Ma non è che m’importi granché.
Io tiferò leggermente per il Bayern, ma solo perché se vince il Chelsea il Newcastle quarto non va in Champions League (ci vivo vicino e spero in un sorteggio col Milan).
Per il resto, sono davvero contento per queste due serate perché sono state la sconfitta di un movimento calcistico di arroganti e presuntuosi.
La Liga si definisce da sola il miglior campionato del mondo mentre affoga nei debiti.
Il Barça se la tira con la retorica della cantera, mes que un club, degli sponsor tradizionali rifiutati, e quella catalanità ostentata che (almeno a chi vede da fuori) sa tanto di nazionalismo.
Il Real Madrid va avanti a paccate di milioni, di marketing, di li-compriamo-tutti, delle mega presentazioni al Bernabeu.
Il tutto in paese, la Spagna, in cui l’antidoping è quello che è.
Che si facciano un bagno di umiltà, si facciano.
Chelsea in Premier, campionato in piena crisi: sesto (almeno per il momento)
Bayern in Bundesliga, campionato di scarsoni: secondo definitivamente
Ma le squadre più forti di tutti i tempi numero uno e numero due dove sono?
Eh ma bisognava pensare al Clàsico.
Già.
che goduria. 🙂
e diciamo anche, almeno da parte mia, blues e tedeschi in finale ci vanno con pieno merito.
S U C A
S P E C I A L C O G L I O N E
ma la regola da quella volta (sob) del liverpool, l’hanno poi cambiata, cioè che anche se vinci ma non arrivi nelle 4 non partecipi l’anno dopo se non con una specie di wild card per le prequalifiche?
Ultrameritatamente…
chapeau ad entrambe…
Che io sappia la regola ora è che i campioni in carica si qualificano, ma scalano una posizione dal paese di appartenenza, quindi i quarti della Premier League se la prendono in quel posto e vanno in Europa League.
Nuovo post…
Potete infierire su Mourinho da me, adesso… 😀
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