Ragazzi buongiorno! Questa rubrica che inauguro oggi vuole essere uno spunto di riflessione su fatti o personaggi della settimana appena conclusa e, come suggerisce il titolo, alterna brevemente tre argomenti che la mia ispirazione mi sforna, tra critica e applauso. Questi i temi odierni:
Encomiabile e condivisibile lo scopo della riforma Platini nella Champions League, dare più spazio alle squadre campioni dei campionati “minori e dell’est europa”, ma all’atto pratico si sta rivelando un fallimento: Otelul Galati, Dinamo Zagabria, Genk, BATE Borisov e Viktoria Plzen hanno raggranellato insieme la miseria di 8 punti e collezionato ben 59 reti al passivo, suggellando la più noiosa fase a gironi della storia, che nonostante gli sbadigli trasmessi da queste schiappe conclamate può tuttavia avere un riscatto in caso di eliminazioni eclatanti nell’ultima giornata.
“Il più grande spettacolo è Boateng”, potremmo cantare insieme prendendo spunto dalla hit di Lorenzo Jovanotti. Il gol realizzato mercoledi mi ha fatto schizzare dalla poltrona: certo il ragazzo è ancora un po’ grezzo ma il talento comincia a farsi largo da quella corazza di tamarro galattico che lo riveste. E francamente credo non valga la pena di chiedergli di diventare meno istintivo, vorrebbe dire snaturarlo. E a noi Boa ci piace così!
Leggo dal vocabolario “De Agostini” che ho sottomano, alla voce offerto: dare, donare, elargire. La lingua italiana è molto ricca di termini, e ognuno vuol dire cose ben precise: ebbene, sono anni che mi sta sul gozzo sta roba e ora colgo l’occasione. Cari signori di SKY, l’Uefa Champions League che guardo sulle vostre reti è offerta esclusivamente dal mio portafoglio!!! E non da birre o auto o carte di credito. Gradirei che venisse corretto il vostro ingannevole spot (che poi mi dovreste anche spiegare cosa vuol dire “super-spot”, altra vostra genialata) che mi tocca sorbire ogni pregara: le parole sono importanti, hanno un loro significato. Altrimenti quando leggo la scritta “liberi di” associo …prendervi in giro. Vabbè che coi chiari di luna odierni non siete certo gli unici.