Non è un periodo facile. Non ho il tempo necessario per dedicarmi appieno al blog e ai post. Me ne dispiaccio, ma in questo momento non ho alternative. Palazzi e molte altre idee dovranno per qualche mese andare in soffitta. Di certo, però, non lascio. Dovrete solo accettare (e non credo sarà difficile!) di leggermi in forma ridotta.
Milan – Parma. Potenzialmente dovrebbe essere un incontro facile da presentare. Una squadra discreta, che ha oggi in Giovinco l’elemento di classe, non può impensierire il Milan. Eppure l’approcio complessivo di questo inizio stagione è allarmante. Non è un problema di gambe, come non lo è di modulo. E’ essenzialmente un fatto mentale. Raramente nello sport mi è capitato di vedere una metamorfosi psicologica come quella di domenica a Lecce. E’ indubbio che Boateng ha fatto il 95% del lavoro, ma è altresì vero che nel secondo tempo hanno iniziato a giocare bene anche uomini che nella prima frazione non riuscivano nemmeno a stoppare il pallone. Stasera la squadra dovrà dare delle risposte, poichè il campionato, da qui alla prossima sosta, inizierà a spaccarsi. Chi merita davanti, gli altri dietro a rincorrere.
Allegri. Un allenatore nominato tra i 5 migliori della passata stagione (in Europa!), gode in questo momento di poca fama e poco apprezzamento tra i tifosi rossoneri. La verità, come sempre, sta nel mezzo. Evito qualunque dissertazione in merito ad “Allegriani” e “non Allegriani”. Preciso solo che a Lecce il Milan può e deve vincere anche con Boateng e Aquilani in panchina. Boateng e Aquilani, non Pelè e Maradona. Dove, quindi, realmente è il problema?