La mia opinione sugli arbitri è conosciuta: essi fanno parte di quell’aspetto imponderabile del gioco che ne decreta lo stupefacente successo planetario. Gli arbitri sono come lo stelo d’erba che sposta di un millimetro la palla, la quale poi, anziché insaccarsi in rete, si stampa sul palo e schizza fuori. Gli arbitri sono come i calciatori, che possono sbagliare uno stop o un gol già fatto, che possono incappare in una giornata storta per mille ragioni, ad esempio che so, perché la figlia del datore di lavoro prosciuga loro il midollo e rende le gambe e la testa di pastafrolla.
Gli arbitri sono uomini, e come tali fallibili. Ieri sera Tagliavento ha fallito molto. Casualmente a favore del Napoli ma, non essendo in serata, avrebbe potuto benissimo sbagliare a nostro favore. Soltanto la casualità ha voluto che egli non scorgesse un fallo di mano evidente di Cannavaro nella propria area, o si lasciasse sfuggire una fischiata che ha negato il vantaggio ad un Pato che, per una frazione di secondo, avendo chissà come per un attimo scordato la ‘cosina’ di Barbarella, si era svegliato dal torpore e si trovava ormai a tu per tu con De Sanctis. Ma anche in generale, soltanto la casualità ha voluto una conduzione di gara non precisamente sfavorevole al Napoli.
Proprio per questo vorrei che ci si ricordasse di questa partita in futuro, (sia ben chiaro, persa esclusivamente per meriti del Napoli e nostra dabbenaggine). Poiché verrà certamente il giorno in cui, casualmente, il Napoli subirà a sua volta la cattiva giornata del direttore di gara. O di un assistente. O del quarto uomo. O di chi sa Dio. Ed in quel frangente, gradiremmo non essere costretti ad assistere alle pagliacciate di De Laurentiis e Mazzarri, alle loro sceneggiate da maestri del chiagniefotti. Roba vista ampiamente in passato e senza la quale mai mi sarei sognato di scrivere un post come questo, un post riguardante l’arbitraggio durante una nostra o altrui gara.
Ad ogni modo, complimenti al Ciuccio. Bravo presidente, ottimo allenatore, bella squadra.