Dico la mia sul nostro mercato, non foss’altro perché l’avevo promesso e non vorrei essere causa d’isteria collettiva: “Oddio!!! Che diavolo penserà Marcovan di questo mercato??? Ancora non si è espresso perdiana!!! Come faremo!!!”
Cose così…
In verità ho preferito lasciare trascorrere qualche giorno, in modo che le zuffe in rete fra i milanisti CPT (Concessionari di Patenti da Tifoso) e tutti gli altri cessassero, o quanto meno diminuissero d’intensità.
Dunque, il mio discorso è semplice. Mercato accettabile, se si tiene conto che:
la rosa era già buona anche senza le operazioni d’agosto, per cui riuscire a peggiorarla sarebbe stata impresa alquanto complicata;
ci siamo portati a casa, a costo zero ancorché con un robusto ingaggio, il lussuoso panchinaro Mexes;
l’oggetto ancora misterioso Taiwo, catturato sempre a costo zero per la fascia difensiva di sinistra, peggio di Antonini e Zambro non può essere;
la giovane promessa El Shaarawy, alla fine della fiera l’acquisto più costoso della sessione, dà la sensazione di essere veramente forte (l’esclusione dalla lista Champions ad opera di Acciuga non mi è piaciuta, ma suppongo e spero che vi siano state delle buone ragioni);
Aquilani e Nocerino sono due pippe se paragonati ai nomi che qualcuno aveva tentato di darci ad intendere, e ovviamente vengono polverizzati da alcuni illustri predecessori targati Silvietto, quelli che ti facevano vincere in Europa, ossia i Rijkaard, Ancelotti, Albertini, Desailly, Pirlo. Ma Aquilani e Nocerino sono due fenomeni se si pensa ai Giunti, Guly, Dhorasoo, Vogel ed altri, che erano quelli che ti facevano perdere anche nel campetto del quartiere. I due neo acquisti non ci faranno di certo vincere in Europa, ma saranno utilissimi alla causa rossonera 2011/2012, che consiste nel confermarci in Italia e basta.
Giudicare tuttavia accettabile il mercato non significa essere soddisfatti del comportamento di Galliani. Lasciando perdere (per ora) la consueta estemporaneità del nostro mercato, legata alle annose questioni che ben conosciamo, la verità è che quando la si pianterà con slogan e chiacchiere autocelebrative e con le cazzate tipo Mister Ics, Ypsilon e Zeta, sarà sempre troppo tardi. I CPT con queste cose vanno in sollucchero, e mal sopportano le critiche di chi invece – come me – ne ha piene le scatole. Ma io me ne fotto dei CPT, io sono stato in B due volte, non riconosco ‘sti presuntuosetti come tifosi migliori di altri, anzi, penso che tanta cieca fedeltà nell’operato societario non faccia il bene del Milan. Come non si fa il bene del Milan giochicchiando con dichiarazioni sibilline per illudere l’ambiente. Si fa il bene di qualcun altro. Di conseguenza – poiché l’unica cosa che interessa a me del Milan è il Milan stesso, inteso come squadra di calcio che tenta di vincere le partite – finché queste scemenze non cesseranno sarò apertamente critico con la dirigenza e con chiunque altro giustificherà questo modo di fare, a prescindere da scudetti appena vinti o persi e dai movimenti di mercato, per balordi, accettabili o sontuosi che saranno (e che comunque non mancherò di giudicare senza pregiudizi, come peraltro ho fatto nei precedenti paragrafi).
In conclusione: un 7 ad Adrianone perché con poco denaro, con la consueta, inquietante abilità nel tessere trame complicatissime ha rinforzato la squadra, per lo meno contro la concorrenza interna. Ma nel contempo un 3 per gli abituali comportamenti. Calcolate voi la media.