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La sceneggiata del trio Cellino-Galliani-Allegri è servita, secondo me, a prendere tempo. Essendo ormai noto che la proprietà non caccerà un euro da qui alla cessione del pacchetto di maggioranza, la dirigenza ha messo in scena la solita commedia per poter lavorare in pace, senza lo stressante bombardamento di tifosi impazienti o di media curiosi. Che poi vabbé, ormai si stenta a comprendere questo strano gusto per la commedia, anche perché – questo va detto –  rispetto ad altre realtà non è che tifosi e stampa siano mai stati troppo pressanti nei confronti del Milan. Boh?, sarà la forza dell'abitudine. Ad ogni modo, Cellino, da buon ed interessato amico, si è prestato volentieri. Avrà avuto senz'altro le sue ragioni.

Prendere tempo per lavorare in pace dicevo. Lavorare a cosa?

La strategia è ben delineata, ed è stata rivelata più volte da Zio Fester, anche se ormai ciò che dice lui ci entra da un orecchio ed esce a velocità supersonica dall'altro.  Talvolta però, dalla sua bocca, per sbaglio, non ci crederete ma accade che esca qualcosa di vero.

Ossia: un giocatore parte, uno arriva.

In genere attendo l'ufficialità ma in questo caso bando alla cautela, ormai la cosa è data da tutti per certa: partirà Storari, arriverà Amelia, che non è la fattucchiera ossessionata dal nichelino portafortuna di Zio Paperone bensì un portiere. Un portiere ventottenne che in gioventù prometteva molto, che non ha mantenuto pienamente le aspettative ma che tutto sommato è un portiere non male. Non sono al corrente dei termini economici dell'operazione "via-Storari-dentro-Amelia", ma se, come pare, ci abbiamo anche guadagnato tanto meglio (a me non viene in tasca niente ma, visto che l'uomo più ricco e potente d'Italia,  quando gli ricordano il Milan puntualmente piange miseria, mi preoccupo pure io…).


Dunque: via Favalli dentro Yepes, via Storari dentro Amelia. Poi? Io dico: via Rino dentro… non so. Ma via Rino.