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Qualche volta era un autentico macellaio. Ad esempio, ho ancora nelle orecchie il sinistro schiocco e il successivo urlo di dolore di Michael Laudrup  che echeggiarono in quel del Meazza in occasione di un Milan-Juventus di oltre vent'anni or sono. Il giocatore danese aveva osato saltare in velocità il grande Franco, e aveva cominciato a puntare minacciosamente la porta di Terraneo. Soltanto cominciato però, poi il botto. Per fortuna finì tutto con un'ammonizione (allora le regole erano diverse) e un pò d'indolenzimento per Laudrup.  Molto più spesso tuttavia, Franco Baresi ha dimostrato di essere un difensore centrale come nella storia del calcio se ne sono visti pochissimi. Inferiore soltanto a Franz Beckenbauer, alla pari di Gaetano Scirea, Rudy Krol e dei pochi altri che hanno fatto la storia del ruolo per il loro valore assoluto.

Frutto del settore giovanile milanista dopo essere stato scartato da quello interista, Franz esordì a diciassette anni in prima squadra, e si presentò rimproverando il Capitano Gianni Rivera che nell'occasione stava innamorandosi troppo della palla con un perentorio: "Ohé, la passi o no?". Ovviamente Rivera gliela passò prontamente, colpito da quel bambino che fuori dal campo gli dava del lei e arrossiva qualora il  leggendario Capitano gli rivolgesse la parola, mentre sul terreno verde si trasformava e osava apostrofarlo in quel modo.

Franco era odiato dai tifosi avversari. Questo lo ha costretto ad essere bersaglio,  in carriera, in molti stadi d'Italia, di cori d'insulti ed insinuazioni riguardanti la sfera privata. Era così odiato sebbene non fosse mai stato un personaggio ingombrante ed egocentrico, ma è comprensibile, era forte, molto forte e grintoso. Il fortissimo Capitano di un Milan dominante. E poi aveva l'abitudine di alzare sistematicamente il braccio durante l'esecuzione della tattica del fuorigioco, spesso – a detta dei detrattori piangina e gobbi, talvolta a ragione – influenzando il guardalinee a proprio favore.

Vabbé, non mi dilungo oltre, non c'è spazio per tutto ciò che potrei scrivere su questo pezzo fondamentale della nostra storia. Di solito evito gli auguri di compleanno ai giocatori, non la finiremmo più e diventerebbe noioso. Ma il mezzo secolo è un traguardo importante. E poi Franco è Franco, colui che scese nell'inferno della B insieme a noi nel pieno della carriera. Difficile dimenticare.

Auguri, Capitano.