Ci sono molti modi per vedere una partita di calcio. E ci sono molti stati d’animo. E ci sono anche le diverse compagnie con cui ti può capitare di guardarla. Ma una cosa che in genere non mi manca mai e che rimane sempre ferma è credere o sperare che si potrà fare una bella figura, ho detto bella figura e non vincere. Ebbene io mi sono avvicinato a questo match e l’ho guardato convinto che avremmo fatto una figura di merda, ben più ancora di quanto – rimanendo a questa “esaltante” stagione impreziosita da un bilancio quasi in pari e da un’agognata Coppa Italia primavera – non ne fossi convinto contro lo United al ritorno. Non che reputi il Palermo superiore agli inglesi, ovviamente, semplicemente reputo ora la differenza tra il Milan attuale ed il Palermo superiore alla differenza tra i Red Devils e noi, allora. Il concetto di “rosa mobile” è un paradigma che ho spesso utilizzato per contrastare gli idioti sragionamenti di quelli che “il Milan è superiore a tutte le squadre tranne due o tre quindi se non vince andata e ritorno contro tutte le altre è colpa del Mister e il cav. On. Dott. Presidente Silvio Berlusconi fa bene a esonerarlo”. In tempi non sospetti, o forse sì, dissi che stavamo andando più forte di quanto il nostro motore ci consentisse, ebbene il motore s’è fuso prima del traguardo perché dopo aver spinto oltre il consentito s’è pure accorto che comunque non bastava per sorpassare gli altri e si sa, ingranaggi e psicologia motivazionale spesso vanno a braccetto, così la partita con la Fiorentina assumerà un significato che fino a qualche settimana fa poteva considerarsi impensabile.
Ma c’è da parlare della partita. Vi dirò che secondo me, per quelli che siamo, proprio una figura di merda come temevo non l’abbiamo fatta. Due gol di scarto ora come ora ci stanno tutti fra le due squadre ma tra la partita dell’andata e questa qui forse abbiamo fatto meno peggio oggi. Difficile però da valutare quanto abbia spinto il Palermo che – per chi non lo sapesse ha vinto facile per tre reti a uno – e che dopo venti minuti si trovava già avanti di due pere, l’una per follia di Thiago Silva che mollava Bovo su corner andando a sbattere su Oddo, l’altra per insipienza dello stesso numero 44 che in veste di “variabile impazzita” riusciva a trasformare un rinvio in assist per Hernandez a tu per tu con Dida. Il Palermo si è messo, giustamente, a fare ripartenze veloci aspettando dietro la linea della palla la ragnateleggiante pappetta rossonera.
Da qui in poi, infatti, tanto possesso palla sterile, squadra lunga e disordinata tatticamente, zero pressing che permette giochini a palla scoperta con filtranti che ti inculano la linea difensiva come nei giovanissimi o giù di lì, solo cross dalla trequarti. Poi tanto Pirlo bruciato da chiunque, tanto Gattuso falloso e nervoso, tanto Huntelaar stile “sbaglio facile anche da sei metri”, tantissimo Dida ma in senso positivo (oh, poche balle, senza di lui ne prendevano tre in più come senza Sirigu magari uno in più lo facevamo, lo so che è una stronzata ma concedetemela), poco Zambrotta perché lui è nella fase di carriera “c’è ma non si vede”e “ha esperienza”, poco Antonini che ha deciso di lasciare campo libero al funambolicissimissimo Jankulovski vero percussionista tambureggiante della mezzaleria sinistra (ma non credo che esista mezzaleria comunque il neologismo mi garba), poco Seedorf che segna per far capire ovviamente che avendo lui non c’è bisogno di uno Sneijder (l’ha motivato Galliani, che brillanti i nostri dirigenti vero?) ma allo stesso tempo riesce a farmi credere che forse in un bocciofilo over 90 viaggino a ritmi più sostenuti.
Ho dimenticato qualcheduno? Ah Inzaghi, quello del patto-Champions con il geom. Galliani, quello che “se tu sbagli da sei metri io lo faccio da tre, tiè” e in più “io sto sempre in fuorigioco perché tu ti permetti di stare in gioco invece”? Della serie: “Borriello è proprio proprio poco importante in questo Milan”. Poi vabbé De Vito manco so chi cazzo è e di quell’altro là ho già detto che non parlo. Morale della commedia: Zamparini batte Berlusconi 3 a 1, Quello che amministra-dirige il Palermo (impossibile dirlo perché lì c’è l’apoteosi del contratto a tempo determinato) batte Galliani 3 a 1, Delio Rossi batte Leonardo 3 a 1, Miccoli batte Ronaldinho, che il Gaucho dopo il no di Dunghetto al Mondiale mi pare si sia vagamente allentato. Conclusione: qui mi sa che qualcuno si sia sbagliato quando ha scelto di cambiare Ancelotti per mettere Leonardo con l'intento di dimostrare che cambiando il condottiero la squadra avrebbe ritrovato i trofei, dico bene?