Frammenti di Cacchiomercato. Sul Corriere Dello Sport di oggi, a pag 10, campeggia il seguente titolo: "Via Pato, rivoluzione Milan." Il sottotitolo è il seguente: "Il brasiliano al Chelsea o al Real per 55 milioni. In arrivo Ivanovic, Benzema o Torres (clicca qui per la versione on line).
Poi il delirio (non per l'eventuale partenza, quella è possibile, bensì per gli eventuali arrivi) prosegue con un articolo in cui il cronista si tuffa nei meandri di complicatissimi affari e scambi nei quali sinceramente mi sono perso un pò. Rimane la sensazione che la prossima estate ci vedrà protagonisti con girandole di nomi, taluni sconosciuti, taluni famosi, solenni incazzature da parte nostra e la semicertezza che nessuno arriverà.
Ciononostante mi sento ottimista. La conquista della Coppa Italia Primavera mi ha messo di buon umore. Sì dirà, o per lo meno lo diranno quei cagacazzi dei cugini, che mi sto buttando sui tornei giovanili perché la prima squadra fa cagare. A parte il fatto che non è vero che la prima squadra faccia cagare, le cose stanno diversamente.
La mia è coerenza. Richiedo sempre a gran voce l'inizio di un progetto e, nel momento in cui la cura del settore giovanile, il miglior progetto possibile in assenza di un mecenate disposto ad investire, comincia a dare i suoi frutti che faccio? Snobbo? Nient'affatto, non posso far altro che esprimere soddisfazione e gioire. E tutto In meno di un anno, ossia da quando si è parlato per la prima volta di maggior attenzione nei riguardi dei giovani. Non ci hanno preso per il culo al cento per cento, dopotutto.
E poi mi sembra di essere ritornato indietro nel tempo, all''epoca in cui il mio vicino di casa – milanista sfegatato e all'epoca informatissimo di cose milaniste -, con aria equivoca, guardandosi due o tre volte intorno come se stesse tentando di vendermi eroina, mi regalava chicche del tipo: "Ohé, preparati, nelle giovanili ci sono due tipetti da urlo. Uno è un fenomeno, l'altro è un gran difensore. Segnati i nomi: Paolo Maldini, il figlio di Cesare, e Alessandro Costacurta."
Questi gli "eroi" in erba: Perucchini; Ghirighelli, Romagnoli, Albertazzi, De Vito; Novinic, Strasser; Scampini, Verdi, Schenetti; Zigoni. Una boccata di ossigeno puro, distante da costi di gestione ed ingaggi esorbitanti, dal lerciume di Calciopoli e da tutte le stucchevoli discussioni che ne conseguono.
Infine un saluto ad un amico del calcio e dello sport, uno che sentivo anche amico mio, un artista che allietava con la sua intelligente simpatia i sabati sera della mia infanzia.
Ciao Raimondo.