Dicamolo francamente, in queste nuove e "compromettenti" intercettazioni non c'è un tubo o quasi. Finora. Per cui ne scrivo oggi perché l'hanno fatto un pò tutti, e per informare, chi avesse la pazienza di leggermi, su come la penso in merito. Poi ci tornerò quando e se ne varrà la pena.
A me pare che un branco di predatori famelici se ne stia lì, in attesa di qualcosa che ancora non c'è. Mi pare che si voglia forzatamente individuare, fra le pieghe dei discorsi di Moratti e Facchetti, una condotta fraudolenta tipo quelle che abbiamo letto fino alla nausea quattro anni or sono.
Okay, al massimo ci si potrà incuriosire sull'insistenza di Facchetti di pretendere un arbitro anziché un altro facendo a meno del sorteggio (o aggirarlo), ma ad ogni modo il discorso non è chiarissimo. Come tuttavia non sono mai stati chiarissimi i discorsi di Meani (poco eleganti e per niente corretti) che portarono a sanzioni nei nostri confronti. Per tacere del danno d'immagine che ne derivò.
Insomma, forse sono limitato io, ma continuo a non capire dove vogliano arrivare i legali di Moggi. O meglio, lo capisco, ma ritengo, nella più profonda ignoranza in materia, così, basandomi sul semplice buon senso, che le quattro puttanate fra dirigenti appena pubblicate siano poca cosa. Ripeto: finora.
Sembra infatti che il 13 aprile, al processo napoletano, i legali di Big Luciano scateneranno l'inferno impugnando conversazioni veramente compromettenti. Sarà. Credevo di essere più interessato a questa vicenda, invece m'assale la consueta nausea.
C'è da dire che i cugini sono sempre divertenti: nei loro blog più famosi ostentano sicurezza, tuttavia pubblicano un post al giorno sull'argomento, a volte anche due, avvitandosi in strane giustificazioni e nei soliti sottili distinguo. Un comportamento non proprio di chi è pienemante consapevole della totale pulizia della propria coscienza. Sì perchè diciamolo: finora non c'è niente di che, tuttavia pare evidente che l'Inter, alla sua maniera, faccia parte di quello stesso sistema da cui invece – ipocritamente – afferma ad ogni piè sospinto di essere estranea. D'altra parte, pur essendo stati condannati per la falsificazione di un passaporto, ed essere stati costretti alla restituzione di un trofeo giovanile per aver falsificato la carta d'identità di due ragazzini, i cugini hanno tuttavia trascorso gli ultimi quattro anni ad insegnare al prossimo a comportarsi a modo. Che vuoi farci? Sono fatti così.
I gobbi non son da meno ma, come sempre, sono meno divertenti: strillano assurde richieste di scudetti da restituire ed altre sciocchezze, come se un' eventuale condanna dell'Inter potesse cancellare le colpe della Juve di allora. Sia chiaro: nulla potrà cancellare quanto emerso nel 2006, né sulla Juve, nè su di noi.
Attendiamo il 13 aprile. Se, come credo, le conversazioni pubblicate saranno simili alle ultime, all'Inter non accadrà nulla, potremo mettere finalmente una pietra sopra a queste vicende e torneremo a parlare esclusivamente di sport. In caso contrario qualcosa accadrà, vedremo cosa e in tal caso fioccheranno anche i nostri post.
Direte: e che palle Marcovan, tu e la tua cautela. E' vero, ma sono fatto così.
Ed ora, pensiamo alla formalità-Catania.