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Il Milan è una squadra che viaggia tra il terzo, quarto o addirittura quinto posto in Serie A da più di qualche stagione tanto che ci facciamo prendere dall’entusiasmo perché consideriamo un secondo posto a quattro punti dall’Inter come qualcosa di grandioso ed inaspettato. E’ una squadra la cui proprietà non è più interessata ad investire e che quindi si sta indebolendo inesorabilmente anno dopo anno. E’ una squadra che piano piano, umiliazione dopo umiliazione, viene lasciata a rovinare la sua immagine. In Europa come in Italia. E se non sei competitivo a casa tua non puoi certo trasformarti in fenomeno fuori dai confini. Tutto questo infatti, questo declino vergognoso, accade in un campionato sempre meno competitivo destinato ad essere superato dalla Bundesliga degli stadi belli e pieni. Il Manchester United è campione d’Inghilterra in carica, finalista di Champions League lo scorso anno e da poco tornato capolista in quello che è il campionato più competitivo al Mondo. La logica conseguenza di tutto questo è che semplicemente non c’è partita, non ci poteva essere, non c’era stata all’andata quando ci avevano lasciato sfoghicchiare per una mezzoretta per poi matarci senza difficoltà, non c’è stata stasera quando ci hanno colpiti quando e come hanno voluto con il solito uomo, quel fuoriclasse di nome Rooney. Non ci poteva essere partita perché giocatori che sui nostri campi ci sembrano accettabili come Abate o Borriello sono mediocri se messi a confronto con i campioni di altri campionati. Noi che fuoriclasse avevamo in campo? Quanti giocatori in grado di fare la differenza aveva il Milan odierno? La risposta sta nella prima eliminazione subita nella nostra storia ad opera del Manchester United. Di questa umiliazione ringraziamo la proprietà del “non abbiamo rivali” e la dirigenza del “siamo a posto così”. I nodi, prima o poi, vengono sempre al pettine. E stasera il re è nudo più che mai.

Che dire di questo United? E’ uno spettacolo di squadra corta e compatta. La cui prestazione perfetta vede nel simbolo Neville la sua faccia più bella, trentacinque primavere e non sentirle. Fantastico in come umilia uno Jankulovski timido e arruffone, intelligente nell’accentrarsi quando il fondocampo è occupato, magistrale nel cross che porterà al gol di Rooney, il gol che darà inizio alle danze. Park è indemoniato tanto in fase di non possesso quanto nelle ripartenze, un vero uomo ovunque pronto a punirci ad ogni minima disattenzione in fase di costruzione della manovra, annulla Pirlo e fa impazzire Ambrosini che sbaglia tutto quello che si può sbagliare. Fletcher ha il dinamismo del Gattuso dei bei tempi ma dei piedi più che buoni, anche nelle conclusioni da lontano. Scholes giostra il centrocampo con l’imperturbabile flemma di chi è sempre al posto giusto nel momento giusto, un senso della posizione che gli permette di correre meno ma sempre utilmente. Nani e Valencia sono gli uomini che riescono ad andare e tornare nel tempo che i nostri due terzini ci impiegano per raggiungere a fatica la metà campo. Ferdinand e Vidic sono due colossi implacabili che respingono tutto quello che c’è da respingere sia sulle palle alte che in quelle basse, intuiscono i pochi movimenti dei nostri in profondità anticipandoli inesorabilmente, quando c’è da tappare le falle in fascia lo fanno con una scelta di tempo impeccabile. Evra si sovrappone cosa che né Abate né Jankulovski conoscono o sanno fare. Van der Saar non deve praticamente mai intervenire perché i nostri due attaccanti sono dei buoni mestieranti che vanno bene per le partite con le medio-piccole di A al massimo. Però a questi livelli non esistono proprio, a maggior ragione se non c’è nessuno che accorci su di loro tranne Seedorf nel secondo tempo a partita già chiusa, se non c’è nessuno che li serva dal fondo, e se quelle volte che arrivano le palle giuste accade che Huntelaar lisci in maniera clamorosa il controllo e che lo stesso colpisca di testa in maniera goffa e dilettantesca una palla facile facile, capite bene quanto il Milan esista in attacco solo se è presente Pato. E non so per quanto egli accetterà di giocare in una squadra del genere. La squadra su cui lo United ha passeggiato cancellando la semifinale di tre anni fa dai loro e dai nostri ricordi. Ora avremo la faccia di questo disonorevole spettacolo.

A chi devo dare la colpa? A Leonardo che s’inventa Ambrosini centrale di difesa o che all’andata aveva scelto Dida titolare? Che però è lo stesso che ci ha portato a questi Ottavi con vittorie a Madrid e Marsiglia. E' lo stesso che ci sta facendo fare un campionato ben al di sopra delle nostre aspettative. Ai giocatori? Ai giocatori che hanno davvero dato tutto quello che potevano dare ma più di così non possono fare? Mi fanno quasi pena mista a pietà perché molti di loro un tempo erano fuoriclasse che in questo stesso stadio erano usciti o vincitori o sconfitti con onore. No, la colpa non è della squadra né dell’allenatore. La colpa è di una sola persona. Quella per cui abbiamo ventinove campioni ineguagliabili e che quasi certamente scaricherà sul tecnico questa disfatta. Ah, se solo Leo li avesse fatti giocare bene stasera.

115 commenti su “SE SOLO LEONARDO LI AVESSE FATTI GIOCARE BENE

  1. bel post adamos quoto tutto… che delusione e come dice qualcuno sono stato illuso di poter passare.. peccato… 🙁

  2. Beh Enzuccio, non so se c'è l'istituto della ricusazione in diritto sportivo, si potrebbe sempre provare qualche, per esempio, grave inimicizia del Banti verso il Napoli! 😉

    Fabregas, grazie.
    Io, ti dico sinceramente, non credevo all'impresa ma ovviamente l'ho sognata fino al gol di Rooney che ha confermato che non c'era speranza. Apprezzo lo spirito di chi ci ha creduto fino alla fine, senza spegnere il televisore sul due a zero, e non ho nulla da rimproverare nè al tecnico nè alla squadra. Il tecnico si è comportato come uno che la voleva portare a casa la qualificazione, per questo non si è giocato un cambio difensore per difensore, ha ragionato da grande Milan, ha ragionato da vincente. I giocatori hanno dato quello che potevano, questi sono, con i loro difetti e le loro insicurezze, con la loro vecchiaia e i loro limiti.
    Forza Leo, Forza Milan.


  3. "Ogni volta state a piangervi addosso ancora prima di giocarcela…"

    già..poveri stronzi noi acciecati dall'incompetenza figlia del realismo…
    credici tu che fai bene…
    "l'amore non è bello se nn è litigarello"
    ma almeno una sfuriata adesso gliela fate o no….ridicolous


    LOVE MILAN
    HATE BERLSUCONI

    dobbiamo fargliela capire a quel nano schifoso!
    come quelli dello united, che hanno cominciato a insultare gli americani dopo 3 giorni, e continuano tuttora.
    sostengono la squadra, riempiendo san siro, ma coi colori dell united storico, altro ceh i soldi (ormai debiti) degli americani…

  4. Tra l'altro aveva già detto la stessa cosa qualche settimana fa.
    E pensare che, ho letto, il suo patrimonio personale è arrivato a 9 miliardi di dollari con un aumento di 2,5 miliardi nel 2009, quello della "crisi" per intenderci.
    Insomma, un morto di fame.

  5. ROMA, 11 marzo 2010 – Martedì aveva detto alla Gazzetta che ci "avrebbe pensato Ronaldinho". Le cose a Manchester non sono andate come se le aspettava Silvio Berlusconi, che oggi è chiaramente deluso dopo il mortificante 4-0 dell'Old Trafford.

    ci mette il grano — Intervenendo ad una manifestazione elettorale in sostegno della candidata del centrodestra alla presidenza della Regione Lazio, Renata Polverini, ha riferito di aver parlato con un tifoso del Milan che gli ha detto "Io piango…". E Berlusconi gli ha risposto: "Piango anche io per il Milan, ma ci metto pure il grano…". In precedenza altra digressione calcistica: "Ieri ho usato un paragone calcistico per spiegare quello che fa la sinistra, un paragone che sarebbe meglio non usare per me in questo momento…".

    Dove lo metti il grano?? Lo stai spendendo tutto in bagascie e in corruzioni di giudici e testimoni, sporco parassita annidato a Palazzo Chigi. Vai via dal Milan, disinfettaci.. infame..

  6. OT per i nostalgici (e non) di Ricky Kakà..

    "Ma tornando all’incipit del tacchetto di oggi, quel che più mi ha impressionata è la reazione di Caroline Celico alla sostituzione di Kakà al Bernabeu.

    Caroline chiiiii? Ma dai, Caroline, la dolce metà del brasiliano, che non ha affatto gradito il trattamento riservato da Manuel Pellegrini al suo maritino e che, estraendo gli artigli come solo una donna con gli attributi sa fare, si è scagliata contro il tecnico merengue definendolo 'codardo e pagliaccio'. E' il minuto numero 77 quando l'ex fantasista del Milan lascia, non senza nascondere una smorfia di disapprovazione, il terreno di gioco per cedere il passo a Raul. Ed ecco che in tribuna d’onore, presidiata da Diego Kotscho, agente del brasiliano, e da Caroline, si inizia a scorgere un certo movimento.

    Movimento sussultorio per lo più… sfociato in un pesante post pubblicato da entrambi su Twitter: 'Un tecnico cordardo sostituisce sempre un giocatore per cercare di mascherare la propria incompetenza'."

  7. ahahah.. tra l'altro il frame che rimane in sovraimpressione rappresenta il pensiero di molti tifosi qua dentro… giuro che non l'ho fatto apposta.. :))

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