Well, insignito d’incarichi speciali dai poteri forti di Screwdrivers, eccezionalmente il resoconto su Fiorentina-Milan lo farò io; comunque non preoccupatevi, non essendo un tecnico-tattico à la Adamos, tutto ciò che vi posso garantire è una sintesi "in formato ridotto per venire incontro alle vostre capacità mentali"…
Vabbè, veniamo alla partita: primo tempo solo apparentemente sulla falsariga della trasferta di Bari; i tiri verso la porta dei viola nei primi dieci minuti sarebbero stati, con l’unica eccezione di un tiro di Flamini verso la fine dei primi quarantacinque minuti, anche gli unici di questa parte della gara…
Lentamente, ma inesorabilmente, la squadra si sgonfia, viene pressata senz’appello dai viola, bravissimi non solo a tenere alto il ritmo ma anche a proporsi in avanti con un Gila perfettamente coadiuvato e spalleggiato da Vargas e Jovetic; tutta la Fiorentina si esprime comunque benissimo, chiudendo spazi e non facendo minimamente ragionare i nostri, tanto che risulta d’un imbarazzo disarmante vedere le nostre punte spesso a centrocampo (sic!) spalle alla porta…
Aggiungiamo una prestazione non felicissima di Thiago Silva (che non manda in fuorigioco il Gila in occasione del – fortunatissimo – gol) e l’uscita di Ambrosini (sperando che non si tratti di nulla di grave) ed il più sembrerebbe fatto…
Il Milan sembra molle, svogliato, legnoso, quasi imbarazzato all’idea di dover contenere il gioco di un’altra squadra piuttosto che imporre il proprio, in una parola, ammanettati; al termine del primo tempo, cercando di guardare sempre al bicchiere mezzo pieno, pensavo ad una Fiorentina comunque stanca per l’eccessivo forcing…
Beh, le mie speranze si verificano anche, ma solo parzialmente: i rossoneri guadagnano metri, Pato, opportunamente servito, si dà effettivamente da fare, qualche occasione buona l’abbiamo pure, ma ancora sembrano mancare continuità e cattiveria per arrivare al pareggio; i viola, d’altro canto, hanno più volte l’occasione di chiudere i giochi, sprecando però nel peggiore dei modi le molteplici chances a loro disposizione…
Ma all’improvviso, ecco quello che difficilmente ti aspetteresti: Leo, verso i minuti finali, inserisce Huntelaar, schierando un tridente a tre punte pure con Ronaldinho arretrato e a supporto dei tre, a fronte di una Fiorentina rimasta con una sola punta; l’olandese entra e segna il gol del pareggio…
A questo punto, però, immaginando una Fiorentina abbattuta psicologicamente ed un Milan su di giri, tenuto anche conto di un tridente da parte nostra, sarebbe lecito aspettarsi un assalto a testa bassa fino alla fine; invece, incredibilmente, sono i toscani a farsi sotto pericolosamente…
Il gol finale arriva a recupero quasi scaduto grazie a Pato, un giocatore che a volte può apparire avulso dalla manovra e defilato ma che, all’occorrenza, sa sempre farsi trovare…
Tre punti rubati? Forse, tenuto conto del rigore sacrosanto negato ai viola…
Tre punti immeritati? Sì, tenuto conto di come la Fiorentina ci ha schiacciato per lunghi tratti del match…
Ma tre punti sono sempre tre punti, mai come in questa occasione d’oro…
Pur con tutte le perplessità di questo mondo, siamo tornati secondi assoluti, a soli quattro punti dai cugini; a volte il bel gioco c’è, altre volte non c’è e ci si attacca ai singoli, andiamo avanti e speriamo…
Le vittorie fanno morale, e di morale abbiamo veramente bisogno, tenuto conto delle sfide impegnative che ci aspettano, molte delle quali proprio in trasferta…
Sui singoli: Borriello si è comunque sbattuto, bravo Abbiati in più di un’occasione, Dinho e Pato un po’ in difficoltà, micidiale Huntelaar…
E sull’olandese mi va di spendere qualche parola: a me Huntelaar piace, non può essere un sostituto per Borriello, ma in un tridente come quello che si è visto per me va benissimo; non dimentichiamoci che può vantare uno score di sei centri in sei partite, oltre a darmi l’impressione di sapere centrare con una certa precisione lo specchio della porta, dimostrando secondo me una freddezza che magari le altre nostre punte hanno un po’ meno…
Un problema, quest’anno, è non aver preso un giocatore con le stesse caratteristiche del nostro centravanti partenopeo durante il mercato di gennaio, ragion per cui, augurandoci che il Borry si mantenga sempre in buone condizioni, sarà necessario inventarsi, a seconda delle necessità, un attacco a due punte che possa alternare al meglio Inzaghi, il papero e l’olandese, non scordandoci comunque di Dinho, giocatore comunque con spiccate doti offensive…
Tá bom, questo è tutto, alla prossima e sempre FORZA VECCHIO CUORE ROSSONERO!!!