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Resoconto della partita. Un Livorno umile, accorto, attento, tatticamente ineccepibile, furbo, esperto, concreto, letale ed encomiabile strappa un meritato pareggio al San Siro di Milano contro l’amatissimo Milan di Silvio Berlusconi. Oddio, forse meritavamo qualcosa di più ma su Trefoloni che inaugura il suo match con la mancata ammonizione al primo minuto per fallaccio di Knezevic su Seedorf sorvolo, non sono un complottista e accetto. A me poi la curva del Livorno sta simpatica, Cosmi pure ma questo pareggio mi rode da morire e sono incazzato dentro. Comunque il Livorno prende un punto e lo fa con un 5-3-2 intelligente dove i terzini non fanno altro che aspettare gli attaccanti esterni rossoneri per aggredirli non appena hanno palla sfruttando il fatto che sono giocatori ormai innocui se non gli dai campo. Né Beckham né Ronaldinho fanno la differenza se non gli lasci il tempo della giocata. Mi piacerebbe sapere a proposito cosa ne pensano quelli che “Pato non serve”, “Pato può restare fuori”, “Pato è un’arma in più e null’altro”,… stronzate. Senza Pato il Milan perde l’unico giocatore in grado di saltare l’uomo anche da pressato, quando gli gira ovviamente, ma è imprescindibile, lui può girarsi e partire, Ronaldinho se si gira gliela mettono in fallo laterale, almeno che non si chiamino Rosi. Se ne può fare a meno di Pato per una, due o tre partite ma alla lunga è l’assenza più pesante che si possa avere. A questa aggiungeteci Nesta, poi guardate Favalli nel derby e Favalli sul rinvio cannato alla cazzo del pari di Lucarelli odierno, tutto nasce da lui, sia nell’individuale baggianata, sia nell’incapacità di tenere la linea difensiva lontana da Abbiati con una zavorra come lui. Ma non è colpa sua, ha firmato un contratto, vantaggioso anche per lui per carità, proposto da chi non aveva altro modo per puntellare la rosa dei centrali a disposizione. Non prendetevela neanche con Galliani, se una volta poteva trattare Nesta ed ora deve cercare gli Onyewu e sperare che Favalli viva una terza giovinezza è colpa di chi lo mette nelle condizioni di non poter fare altrimenti. E se anche fossero suoi errori è colpa di chi non vi pone rimedio sostituendolo. Berlusconi mi riferisco a te, a te per cui noi siamo la rosa che non ha pari in Italia e dai ventinove campioni ineguagliabili.

Hai visto la partita Berlusconi? Te la spiego io. Abate ed Antonini sono terzini tecnicamente appena discreti. Questo vuol dire che se non hanno lo spazio per essere serviti sulla corsa e prendere in controtempo la linea difensiva avversaria sono inesistenti o quasi. Non possono partire palla al piede e creare la superiorità numerica coma faceva il miglior Serginho, non danno quello spunto sui lati tale da poter permettere a Leonardo di mettere in pratica il suo modulo alla Brasile ’82, se gli altri si coprono fanno fatica. Ci tieni no che il "tuo" Leo sia accontentato? Vero? Tu mi dirai, caro Silvio, che la nostra rosa è superiore a quella del Livorno, sono d’accordo. Ma in base a questo ragionamento il Milan dovrebbe vincere andata e ritorno contro tutte le squadre di A tranne Inter e forse Juventus, il calcio non è così. Alle volte ci vogliono quella qualità in più, quelle soluzioni in più, quelle armi e opzioni in più che ti ribaltano un match in cui il tecnico avversario ti ha capito e bloccato, queste cose Leonardo non le ha a disposizione. Se perdiamo un Pirlo ormai sul viale del tramonto non abbiamo nessuno che faccia ripartire la manovra con un minimo di piede e soffriamo il pressing di un Pulzetti o Filippini qualunque. Dobbiamo sperare in un centrale come Thiago Silva, bravissimo e che è stato preso però nell’anno in cui si sono venduti Kakà e Gourcuff (il minimo che potessi fare!), ma che è pur sempre un centrale e non un regista e che se parte palla al piede lascia la difesa a Favalli in assenza di Nesta, non so se mi spiego.  Hai presente una linea difensiva slegata con quattro uomini assettati su posizioni diverse? Ecco, oggi l’hai vista, nel secondo tempo. Ronaldinho? Il tuo vice-presidente vicario ti ha affibbiato prima del derby meriti anche oltre, ben oltre, a quelli che eventualmente potresti rivendicare, altrimenti Laporta dovrebbe essere definito il più grande giocatore del decennio scorso invece che il Gaucho. Te lo spiego io il Gaucho. Ha qualità che non hanno pari nella rosa del Milan ma ha perso il fondo atletico. Non riesce ad incidere se aspettato e pressato perché gli manca la brillantezza e lo spunto per girarsi e partire, è devastante solo se ha spazio, solo se lo aspettano a distanza di metri, e noi abbiamo vinto l’ultimo Scudetto con un Kakà che era due volte meglio di questo Ronaldinho, che dico, tre o quattro volte meglio. Ci vuole uno così, ci vuole un terzino alla Serginho dei bei tempi, ci vuole un Albertini, ci vuole un altro centrale, ci vuole uno Shevchenko stile 1999-2006, ci vuole che tu t’interessi di nuovo veramente a noi. Capisci? Noi abbiamo capito cosa vuoi capire tu e cosa vuoi far capire a noi. E’ tutta colpa della fiscalità spagnola!

Chi salvo di oggi? Io salvo Abbiati che non ha colpe sulla rete. Io salvo Thiago Silva nonostante sia Lucarelli a sfuggirgli nel movimento del pari, ma l’avete visto chi ci ha tenuti su? Io salvo Ambrosini che nonostante le trenta e passa primavere ha lottato come un leone anche se questo gli è costato abbandonare Antonini al suo destino visto che Ronaldinho non ripiega mai. Io salvo Flamini che ha mostrato reattività sulle palle vaganti davanti all’area di rigore avversaria ed ha conquistato svariati calci di punizione dal limite che noi battiamo sempre o quasi di merda. Io salvo Borriello cazzo. Vergogna a chi lo critica. Ha fatto quello che poteva battendosi contro tre centrali e non limitandosi ai tagli sul primo o sul secondo palo bensì applicandosi nei tagli ad allargare ed a ricevere, facendo da ponte agli inserimenti dei centrocampisti e del trequartista, creando spazi. Beckham solo in parte, l’età avanza per tutti, il pass che Berlusconi gli ha concesso per i Mondiali non basta ad impedire il quinto scudetto consecutivo avversario, da almanacco. Salvo Leonardo, mi sembra sia chiaro il perché.