Alcune volte giochi pur sapendo di perdere e vinci, altre giochi con la sufficienza di chi si crede invicibile e subisci le sconfitte più dolorose.
Certe notti giochi solo ed unicamente perchè DEVI giocare, altre notti invece giochi per la sopravvivenza, per tutto quello che ti è caro e per qualcosa di più che magari prima era solo ed unicamente un sogno utopistico.
Ci sono sogni che muoiono con il tempo; QUESTO no!
24 Gennaio 2010. Stadio San Siro in Milano. Il mondo si ferma per 90 minuti.
90 minuti per capire chi si è e dove si va.
90 minuti per cambiare in meglio o in peggio una stagione.
90 minuti avvolti nel profumo delle cioccolate calde e delle caldarroste, che negli anni passati volevano dire girone d’andata, ma che quest’anno voglion dire ritorno, quasi un ultimo appello per non farsi scappare quel treno che solo qualche mese fa sembrava irraggiungibile e che adesso ti passa con le porte aperte a pochi centrimetri.
Sta aspettando solo te e la tua salita, ma per un gioco perverso non ti aspetterà per molto. E una volta partito non saprai se ti si riprospetterà un altra occasione per salirci.
Così in un San Siro prevalentemente interista Inter e Milan si danno battaglia per l’oro di Milano. Un oro che non si nasconde in qualche angolo impervio della Terra, ma dietro le porte di San Siro.
Un tesoro che apparentemente vale tre punti ma che, almeno per il Milan, vale molto di più: una stagione e la voglia unita alla possibilità di continuare a coltivare quel sogno tricolore, che solo a pensarci ad Ottobre…
Andate prodi cavalieri. Solcate quel limite di gesso bianco su erba verde che separa il mondo dei comuni dal campo di battaglia di un’epica battaglia. Chi uscirà vincitore avrà onore e gloria, chi perderà se lo farà con onore e con tutte le sue forze non verrà disonorato sicuramente.
Interisti/Milanisti, fate una ricca colazione e mangiate molto, perché questa notte ceneremo nell’Ade!
Sperando che…