Un Milan osceno ed al limite dell’accettabile strappa il massimo che si potesse sperare: una qualificazione al secondo posto del girone dietro al Real Madrid della campagna acquisti supersonica. Ringraziamo la sportività e la sete di successo degli spagnoli altrimenti ora saremmo a casa. La partita con lo Zurigo rientra di diritto nella black list delle partite più brutte viste in Europa dal Milan, non tanto per il pari quanto per lo spirito ed il non-gioco messo in campo. Il tutto dà l’esatta dimensione del valore della Serie A, se asfalti la Samp tre giorni prima e poi soffri le pene dell’inferno con una squadraccia del campionato svizzero vuol dire che siamo davvero messi male, la batosta della Juve contro il Bayern ne è la conferma ulteriore (cazzo, va bene che volevo le quattro italiane avanti ma i gobbi fuori non è che mi dispiacciano, dedicato a quelli di "Felipe Melo è meglio di Pirlo", per conferme chiedere ai venticinquemila gobbi che sonoramente l’han fischiato all’uscita dal campo), non parliamo poi delle sofferenze della più forte squadra italiana che in un anno ha battuto solo al fotofinish la Dinamo Kiev e domani si giocherà tutto contro i campioni di Russia, avessi detto lo United o anche “solo” un Bordeaux. Io spero che l’Inter sia la terza squadra italiana ad andare agli Ottavi, con tutta sincerità me lo auguro, certo che pensare che è stata sconfitta da una Juve che perde quattro a uno in casa con il Bayern non è che faccia ben sperare, ma ogni partita fa storia a sé. Ok, lo so, molti s’incazzeranno e indigneranno per questo mio discorso ma non me ne frega un cazzo, il Rubin è più pericoloso dell’Inter in Europa come avversario, preferisco semmai rivivere i derby del 2003 e del 2005 in Champions League.
Abbiamo subito quella sorta di 4-2-3-1 svizzero del primo tempo. Abbiamo sofferto gente sconosciuta come Nikci che partiva da destra, Alphonse che scattava alle spalle del neo-entrato Kaladze, Gajic che s’inseriva in mezzo e poi ha uccellato Dida su punizione, Djuric che faceva stare basso Abate. Eravamo fermi, statici, immobili ed inermi. Pirlo, che ha giocato male (non sono come i genii che gli danno due a prescindere ogni partita, vedo partita per partita senza pregiudizi), non sapeva chi servire poichè i terzini erano costretti alla difensiva e gli attaccanti esterni non si muovevano senza palla, in più ha fatto cazzate di suo. Ronaldinho provava a dare il famoso quid in più ma con scarsi risultati, Borriello si applicava nel consueto esercizio di movimenti ma trovava aiuto solo in Antonini quando questi riusciva a trovare il fondo mostrando però la sua poca dimestichezza con il fondamentale del cross, soprattutto sul primo palo. Insomma abbiamo fatto cagare nel primo e nel secondo tempo, pure in superiorità numerica, ma lì si sapeva già del Madrid che aveva fatto il suo dovere, la do come giustificazione parziale, dài, concedetemela.
Abbiamo preso un punto su sei allo Zurigo, quattro su sei sia al Real che al Marsiglia, la maggior parte dei punti in trasferta. Questo significa che noi nelle sfide ad eliminazione diretta potremo giocarcela con tutte ma prendere anche delle batoste micidiali, dipenderà da quanto i "ventinove campioni ineguagliabili che tutto il mondo c’invidia" saranno in forma e/o avranno voglia di sputare sangue in campo. Dipenderà da Leo, che abbiamo capito trovi sicurezze solo nel 4-2-1-3 ma che dovrebbe tornare anche ad altri sistemi di gioco in alcuni casi, che dovrebbe mettere in campo i giocatori solo se in forma al 100% e non l’Ambrosini odierno debilitato dai problemi gastrointestinali. Abbiamo raggiunto ciò che volevamo ma possiamo crescere se ci evolviamo, per questo intendo l’adattarsi alle più varie situazioni nel limite di quello che Berlusconi ha consegnato permette. A questo punto voglio il Chelsea per far vedere ad Ancelotti che Ronaldinho si allena come è solito fare da circa un anno e mezzo.