Come in altre occasioni, il mio post cade nel giorno di un incontro rossonero. Mi s’impone quindi il dovere di parlarne.
Champions League E’ una competizione strana, complessa e difficile da interpretare. Una competizione in cui ad emergere sono aspetti differenti da quelli di un normale campionato. Contano esperienza, classe e condizione fisico/mentale ottimale al momento del singolo incontro decisivo. Alcuni parlano di "mentalità europea". Non saprei dire se effettivamente così è. Resta il fatto che ci sono squadre, anche forti e vincenti, che giocano in Europa sopraffatte dall’ansia e dalla paura. Squadre che ormai si sono abituate a perdere e a soccombere, anche se infarcite di grandissimi campioni. Le squadre che non fanno paura, perdono sistematicamente con squadre che non hanno paura.
Milan-Marsiglia Pochi sono gli approfondimenti in merito. Oggi conta solo per vincere, per ragioni talmente evidenti che non vale la pena ricordare. Il nostro modo di giocare potrebbe non adattarsi ad una squadra fisica e da corsa come quella marsigliese. All’andata vincemmo grazie ad un’inattesa grinta, ma in una partita che giocammo complessivamente in affanno. Il Milan di oggi è un Milan nuovo, più veloce, più dinamico, ma meno cattivo e "violento". Temo molto l’incontro di stasera. Serve una squadra umile, una squadra capace di aiutarsi. Non possiamo permetterci novanta minuti di carenze difensive da parte dei 4 davanti. Dobbiamo badare un po’ meno allo spettacolo, più alla sostanza, senza però snaturarci. Facile a dirsi, meno a farsi. La squadra sarà la stessa delle ultime uscite, ma con Inzaghi (forse!?!). Un Flamini in più non guasterebbe, un Pirlo in meno nemmeno.
Gattuso Mi spiace leggere rumors che lo vogliono arrabbiato e partente. Non so cosa stia accadendo a Milanello e soprattutto nella sua testa. L’infortunio e la follia di partecipare alla Confederations lo hanno segnato fisicamente. Grazie Marcello. Grazie Rino. Temo che negli ultimi anni abbia perso umiltà. Tutti sono importanti, nessuno indispensabile, salvo rare eccezioni. Gattuso non è un eccezione. Accetti la panchina, anche più volte se necessario. Un precario Ambrosini, nei rari momenti di salute delle passate stagioni, di panchina ne faceva tanta, ma quando giocava era sempre uno dei migliori. I tempi cambiano. Ora gioca Ambro, Rino non rompere i maroni. Sei o non sei un cuore rossonero?
Gioco Siete pronti?
Indizio n. 1: Fuori dagli abituali confini