152 14 minuti 15 anni

Non so perché un giorno decisi di appendere le scarpette al chiodo e di passare dalla parte del “nemico” ma così accadde. Sarà stata l’intemperanza giovanile che mi portava più al comando che all’essere comandato e l’antipatia stessa per quei cartellini sventolatimi addosso che mi spinse a essere io stesso lo sventolatore in questione. Non che fossi un picchiatore, anzi, per via della velocità ero io la “vittima” in questione, vittima fortemente portata a reagire con avversari e direttore di gara ovvero spinta a farsi giustizia sommaria da sé. Parliamo di ere geologiche fa; le ere in cui anche la prima e unica (ingiusta e mi brucia ancora) insufficienza in italiano scritto provocava nel Vostro reazioni verso l’insegnante non garbatissime per non parlare di un prof di latino e greco troppo poco elastico di menti per i gusti di un eclettico liceale; le ere delle occupazioni, di Kurt, degli Alice in Chains, di Bob, del Che, delle chiacchierate infinite che non portavano a niente, di una ragazza fatta incazzare al punto da aprire la porta dell’aula durante una lezione in modo da smerdarti davanti a tutti, … ma anche i tempi in cui doveva ancora arrivare Elisa dagli occhi blu in una sera di luglio e una non troppo tranquilla trasferta nell’est europeo e soprattutto il 7 dicembre 2005 e tanto altro, più di una decina d’anni son passati da allora ma un po’ di carattere del cazzo è rimasto come vi sarete certamente accorti.

Torniamo alla giacchetta nera. Non cominciò per caso ma con un preciso scopo: dirigere e comandare una partita, beccarsi i soldi dei rimborsi spese e avere la tessera ufficiale dell’Aia così da poter entrare gratis allo stadio per di più in tribuna centrale. Un’altra cosa cui non vedevo l’ora di arrivare era quella di poter arbitrare gli Juniores così da ritrovare vecchi compagni di squadra e acerrimi rivali conosciuti ai tempi degli Allievi. Come vedete i propositi di un non ancora diciassettenne non erano certo dei migliori, bellicosi rancorosi vendicativi e assetati di comando e ripicca, ma tra questo e il campo per la prima partita ufficiale c’era di mezzo un intero corso di circa cinque mesi con annesso esame finale scritto più orale. Fu quel corso che mi cambiò obiettivi e destini. Capita d’incontrare persone nella vita che o ti migliorano o ti peggiorano ancora di più specialmente nell’età in cui è ancora tutto in divenire e in trasformazione, io ebbi la fortuna di trovare un allora promettente arbitro di Can D, campionato nazionale dilettanti, che amava insegnare nei ritagli di tempo l’arte dell’arbitrare ai novizi. Non farò nomi né dirò la sezione per cui ho arbitrato, non è importante ai fini del messaggio che voglio dare né sarebbe corretto verso delle persone che tanto mi hanno dato, detesterebbero essere pubblicizzate. La prima lezione la ricordo come fosse oggi. Ci ordinò di chiudere il libro del regolamento che ognuno doveva avere con sé, ci guardò negli occhi e disse: “La regola più importante e che non dovete mai dimenticare è la regola numero diciotto, la regola del buon senso, la regola non scritta che detta lo spirito di tutte le altre. Non dovete mai dimenticare che voi dovete intervenire nella partita solo se la partita ha bisogno di voi perché i veri protagonisti sono i giocatori non voi. La partita perfetta è quella in cui nessuno si sarà neanche accorto della vostra presenza”. Fu l’inizio di un percorso iniziato con altri tre amici e che ci occupò fruttuosamente due pomeriggi alla settimana nel terzo anno del Liceo Classico. Lo studio di ogni regola e circolare interpretativa era sempre accompagnato dalla visione di filmati di partite di ogni categoria fino alla Serie D, da reti nazionali e pay tv fino alla più piccola televisione locale il materiale visionato era moltissimo e aveva il preciso scopo d’insegnarci anche un calcio diverso da quello per cui ci eravamo innamorati di questo sport, un calcio che peraltro molti avevano già conosciuto venendo da esperienze a livello giovanile per i campetti di periferia dove si respira ancora la passione e il gusto di giocare fine a se stesso. Nulla era lasciato al caso dall’istruttore con grandissima attenzione ai particolari dalla gestione dei rapporti con i giocatori prima, durante e dopo la gara fino alle modalità di compilazione del referto passando per lo stile di corsa e finendo con la cura per il movimento delle braccia a partita in corso nel fischiare i falli e nel lasciar correre un’azione prestando cautela a evitare di gesticolare smodatamente. Più passavano le settimane più le intenzioni di guerra del Vostro lasciavano spazio al senso di responsabilità per il ruolo che stava per andare a ricoprire, due squadre che si allenano un’intera settimana per quei trenta (Giovanissimi), quaranta (Allievi) o quarantacinque minuti (da Juniores in su) di partita e che hanno diritto al miglior arbitraggio possibile per non veder resi vani i loro sforzi e le loro aspirazioni; cresceva la voglia di riuscire in questa nuova avventura per orgoglio e soddisfazione personali ma anche per non deludere le persone che tanto avevano fatto per darmi gli strumenti e gli insegnamenti corretti per rendere al meglio delle mie possibilità. Con il finire del corso e l’avvicinarsi dell’esame avvenne anche il primo incontro con il gruppo di arbitri effettivi della sezione poiché era consigliato iniziare a frequentare la doppia sessione di allenamenti serali settimanali e mi accorsi con mia grande sorpresa che l’ambiente era assolutamente goliardico e alla mano, perfino i futuri colleghi già in carriera a buoni livelli non perdevano l’occasione per prodigarsi nel dare consigli ai prossimi esaminandi. Ricordo una sera passata fino a tardi con uno di loro a imparare sul campo i movimenti da effettuare a seconda dell’andamento del gioco e della posizione del pallone tenendo conto della mancanza di guardalinee almeno fino alle prime categorie regionali, quindi per tutti i primi passi mossi nella carriera arbitrale. Si rivelerà questa la più grande difficoltà: individuare i fuorigioco senza l’aiuto degli assistenti. Un’altra sera fu perfino dedicata alle modalità con cui fischiare così da far venire fuori un fischio pieno e convinto e non una specie di pernacchia. Ovviamente gli allenamenti finivano in partitelle dove i novizi, come me, erano fatti esercitare ad arbitrare ed è da non credere che peperini ci fossero tra gli arbitri-giocatori, proteste a non finire per ogni decisione, naturalmente calcolate per farci entrare in clima-tensione. Quei mesi volarono, venne l’esame, lo passai ed entrai così a tutti gli effetti nell’organico.

L’esordio avvenne in una domenica mattina assolata degli inizi di settembre del 1998 in un paesotto fuori dal centro città dove abitavo e per giunta con la squadra di casa il cui dirigente accompagnatore era il padre di una compagna di classe malauguratamente avvertita da me e presente al match (era figa quindi ci stava di fare lo sborone). Prima c’era stata la consegna della divisa ufficiale, del taccuino con i cartellini, dei fischietti, della borsa della sezione, dei referti da compilare a fine gara e da spedire al giudice sportivo della zona e la raccomandazione di non dimenticare la monetina per il sorteggio iniziale (sembrano cazzate ma anche solo dimenticare la monetina ti manda in mona tutto!) e soprattutto il cronometro, almeno uno per polso per sicurezza, così se uno avesse dovuto bloccarsi ci sarebbe sempre stato l’altro, ammesso che ci si fosse ricordati di farli partire entrambi e simultaneamente. Un sacco di piccole cose che col tempo diventano automatiche come il rito della consegna della busta con la designazione per posta o più facilmente a mano, il venerdì delle riunioni di sezione cui era obbligatorio partecipare (utile anche per conoscere meglio le colleghe). C’era sempre una certa ansia nell’aprirla soprattutto con l’andare del tempo perché ormai si era imparato a conoscere quali erano i campi più fastidiosi-insidiosi e le squadre più rognose da dirigere. Poi nella busta potevi trovarti a sorpresa la promozione di categoria, cosa cui avevi imparato a tenere se non altro per vedere riconosciuti i tuoi sacrifici. L’orario dei Giovanissimi provinciali, categoria da cui si comincia, era per le 10 e 30 e questo implicava un notevole sforzo con annesse rotture da parte di chi si offriva per accompagnarti nei posti più sperduti visto che la patente a quell’epoca ancora non c’era, il sacrificato prescelto fu quasi sempre mio padre. Tenete conto che si deve arrivare almeno un’ora prima dell’inizio viste le formalità da sbrigare nel pre-partita e soprattutto per non dare la sensazione dell’arbitro che è andato in discoteca fino alle cinque del mattino e che si è ricordato all’ultimo di avere la partita da arbitrare, qualche volta mi è riuscito di fare entrambe le cose quando avevo già acquisito una certa padronanza del mestiere ma è sconsigliabile, garantito e testato. Imparai subito a conoscere fin da quel primo incontro una figura che segna i destini nel bene e nel male dei giovani arbitri: l’osservatore arbitrale. Egli si palesa solo a fine gara per non farti sapere se c’è o non c’è in modo da verificare il tuo impegno a prescindere dalla sua presenza, egli ti dà un voto da uno a cinque, egli varia sempre o quasi e le medie dei voti di tutti quelli che ti hanno visionato sanciscono la fine o meno della tua agonia in una determinata categoria (ho vegetato troppo a lungo negli Juniores provinciali!!).

Una delle cose su cui aveva insistito molto l’istruttore del corso era stato fin da subito il rapporto con i giocatori. Questo doveva essere impostato sul reciproco rispetto e sul dialogo fin dal primo momento, fin dall’appello negli spogliatoi prima del match con in mano le distinte firmate e i documenti dei tesserati da verificare uno per uno. Ci disse: “Quando arrivate al capitano, fermatevi, non importa che sia un capitano di una squadra di giovanissimi provinciali o di una squadra di Serie A, lui è il capitano, responsabilizzatelo, lui è il vostro referente, date solo a lui la mano presentandovi al momento dell’appello, così fate capire a tutti gli altri che è lui che ha tutti gli onori e gli oneri che derivano dal ruolo che i compagni e l’allenatore gli hanno assegnato”. Io feci così fin da quella prima partita e devo dire che in linea generale non ho avuto grandi problemi con i giocatori almeno fino agli Juniores compresi. I “grandi” invece…

Potrei raccontarvi molte cose dei miei circa quattro anni da arbitro. Di quella prima partita vinta dalla squadra fuori casa (ahimè!!) a causa di un gol in netto fuorigioco che io non vidi perché mal posizionato e non ancora abituato a leggere bene i movimenti delle difese da solo (gli assistenti sono di parte in queste categorie e segnalano solo quando la palla esce ma io mi sono sempre poco fidato), di come in quell’occasione il padre assai esagitato di un giocatore locale si appese alla rete urlando ogni genere di improperi al momento della convalida del gol decisivo, della volta in cui arbitrai per tutta la partita col colletto tirato su beccandomi un cazziatone senza precedenti da parte di un osservatore arbitrale, dell’esordio negli Juniores con un dirigente che cinque minuti prima dell’inizio mi entrò negli spogliatoi dicendomi che era appena morto il padre di un giocatore e che non sapeva se e come dirglielo prima di un match così importante (!!!), delle partite arbitrate di calcio femminile in terna con annessi ingressi negli spogliatoi dopo due soli e rapidi toc toc alla porta e relativi post-match più interessanti del solito, delle esperienze da assistente arbitrale con qualche vecchietto pieno di ombre incollato alla tua posizione dietro alla rete che ti lancia ogni genere di "consiglio" per tutti i novanta minuti, della volta in cui espulsi un giocatore che poi mi affrontò al momento di salire in macchina a partita abbondantemente terminata, di come quasi tutti gli arbitri all’inizio della carriera abbiano una squadra del cuore proprio come me e di come a mano a mano che vanno avanti debbano per forza dimenticarsela, … Potrei raccontarvi tanto altro ma mi sa che sono stato già più prolisso del solito per cui concludo solo augurandomi che queste mie “poche” righe possano esservi servite ad avere dell’arbitro una visione diversa da quella così in voga, magari ve l’ho reso più simpatico.

152 commenti su “I MILLE VOLTI DI UN DIRETTORE DI GARA

  1. bhe in realtà la svolta a destra è un pò lo specchio della decadenza della sinistra, per come la vedo io: spero di farmi capire meglio usando le parole del padre della mia ragazza che spesso ripete "sono nato comunista ma morirò democristiano", perchè ultimamente le cose più "comuniste" le si legge su famiglia cristiana…diciamo che passando da berlinguer a weltronifranceschini è un bel salto…

    sul post, e mi scuso per la digressione…oltre che per la brevità del mio commento "in topic":

    somma stima per chi arbitra: è per come la vedo io una sorta di vocazione.

  2. Porco due.
    Milanista90 non guardo neanche il tuo pvt.
    Forse ho capito che può essere la mia salvezza….
    Sia ringraziato il cielo….

    Xò con l’ultimo commento mi ha distrutto!
    Migliore dei miei??? chiamo già il medico che domani mi spaccherò il crociato…

    STAI ZITTO MONA!

  3. Mr, aggiungerei che Madre Teresa, faceva soffrire i suoi assistiti, perchè è soffrendo che si guadagna il Regno dei Cieli……….
    Comunque, sei anche tu di quelli che condannano una dittatura per salvarne un’altra. Non mi vorrai dire che sono liberi i cubani? Oppure gli iraniani……..
    La libertà non è solo istruire e curare le persone!
    Io non mi scandalizzo, ma non voglio mitizzare un assassino. Come non mi sono commosso per la morte dei sei militari. Ma non ho neanche gioito come puoi aver fatto tu!

  4. Allora:

    @MdM: Va bene, tra l’altro ho beccato il tuo amico rosso ( di capelli ) dove faccio le vendite; quindi, nel caso, lui sa dove trovarmi.

    @Bruno: Per me è ok trovarci; meglio dopo che prima io sono a lavoro e salgo subito che c’è da stare alle vendite e preparare la coreo….

    @Adamos: Dimenticavo una cosa sul post…. Ero il terrore dei mister, ne avrò buttati fuori una marea ( con uno fatto anche a cazzotti dopo e le ha prese davanti ai suoi bimbi – dopo quella volta ho smesso di arbitrare ), quello che non tolleravo era appunto che si impuntassero su fuorigiochi millimetrici che manco in serie A vedono con 4 uomini a guardarli -.-"

  5. Mi ritocco…casomai che MdM gufi… ^^ ^^
    Ok dai tanto di tempo ce n’è….sperando bene nella coreografia, che come detto sia una di quelle da appendere in camera 😉 alla Milan-Lione

     

  6. E dai lo troviamo un modo per trovarci.
    Visto che siamo ancora io e il mio amico sempre il rosso, magari e se ti va possiamo vedere la partita vicini…
    E sto bimbo peruviano che si è preso il cazziatone da Eric perchè prendeva i foglietti di plastica della coreo?? ahahah… cattivone!

  7. Peruviano? ne ho uno in squadra, è fuori di testa ma veramente…se son tutti così… XDDDD

    MdM l’ultima volta che hai visto la partita con Eric sappiamo tutti come è andata a finire…forse meglio di no eh… XD 

  8. NO sady nn dovrebbe essere ubriaco.
    M90 nn l’abbiamo vista insieme la volta scorsa.
    Tra l’altro il mio personalissimo score nei derby è ancora in attivo

    3 derby visti, 2 vinti 1 perso..
    In casa ho visto un totale di 20 partite 2 sconfitte ( inter e Bologna l’anno scorso) 3 pareggi e 15 vittorie…quindi… 😉

  9. Il mio discorso era diverso Kaiser

    Intendevo dire che in gioventù si sogna un mondo migliore, più giusto, più equo. E’ una cosa di "sinistra".  Poi crescendo prevale il cinismo causato da una più approfondita conoscenza di una parte considerevole dei propri simili.  Da qui incomincia inevitabilmente la famosa virata a "destra".

    Poi c’è chi vira di più, chi di meno.

    Opinione mia ovviamente, mica sono la Bibbia.

  10. L’ultima volta non ha visto la partita con me… ma per i fatti suoi :p

    MdM difficile che venite da me, a quanto ho capito il tuo amico sta in gruppo coi guerrieri….

    Il bambino va istruito all’uso della coreo… se arriva e la sfascia lo randello dopo che c’ho passato un mese a prepararla…. sai com’è….

    Ma peggio il genitore che glielo lascia fare…

  11. L’unica cosa che dico sulla politica è che anche io sono giovane e di destra, ma non certo quella di SB e nemmeno quella estrema nera…

    MdM: speriamo bene… 

  12. Ah ma ci hai anche parlato con pelo rosso?? ( il mio amico rosso di capelli??)
    no cmq fidati se gli dico di venire con me viene…tra…te che settore sei?? 208?

  13. @Eric

    D’accordissimo su alcuni mister (pochissimi per fortuna nella mia esperienza). Se ne stanno grassi ed immobili in panca per poi alzarsi furenti per gridare al fuorigioco presunto avvenuto nella metà campo opposta. E’ già difficile con gli assistenti beccare i fuorigiochi figuriamoci da soli.

  14. A proposito di Mister (anche se c’entra più col post che farà Il Camisa che con quello di Adamos) l’anno scorso Pieris-Esperia, ma anche l’anno prima il mister di loro era un esagitato ad unc erto punto fa ad un suo panchinaro: "Scaldati Testa di cazzo"… oppure gli urlava contro di tutto ai suoi giocatori che lo mandavano a fanculo….siamo rimasti O_o così…

     

  15. @Adamos:

    Più che altro è che ti insultano, ne ho sentiti alcuni gridare ai ragazzini " é un coglione non ascoltatelo " per un fallo fischiato contro….

    Se a 11 anni insegni questo alla mia età lo picchiano l’arbitro -.-" e non ne sanno rispettare la figura…
    Quindi fioccavano i cartellini su sti idioti…
    E loro tornavano a giocare a calcio tranquilli…
    Così come una volta ho interrotto una partita perchè un genitore continuava a urlare dietro al figlio cosa fare… questo piccolino si fermava e guardava il papà in tribuna…
    Sospeso la partita, salgo su e gli faccio:" O te ne stai zitto/ te ne vai, o dò partita persa a tavolino… Chiaro? "

    Dato che sti mentecatti il regolamento nn lo sanno, mi ha preso sul serio e s’è zittito… il bambino ha poi segnato due gol…

    Tra mister e genitori non so chi sia peggio nell’educare i piccoli al calcio….

    @MdM: Ma lo vuoi capire che se chiedi il settore in curva ti pigliano per scemo? XD
    Vieni dove c’è la curva sinistra ( e dagli stasera -.-" ) della curva; dove c’era alternativa…. oppure ti vengo a prendere io.

  16. Dalla parte di Alternatica ci son pure altri che conosco io, il marito di mia cugina e altri miei amici ^^ ^^ 

    Sui genitori son d’accordo con te, mio fratello e mia sorella hanno fatto i pulcini e io andavo a vedere le loro partite o facevo il guardialinee e ne ho sentite di tutti i colori, così come i mister di pulcini/esordienti :s :s perfortuna ho avuto una buona società… 

  17. M90, la lazio scudettata del ’74 era divisa in due clan che s’azzuffavano regolarmente fra loro (nel senso che facevano a botte). Poi in campo davano l’anima l’uno per l’altro.

    andare d’accordo non sempre è fondamentale. Era forte l’Esperia?

  18. @Eric

    Purtroppo ho arbitrato anch’io alcune partite che andavano avanti con un clima tranquillo e rovinate dalle reazioni degli allenatori ma certamente, per la mia esperienza, peggio ancora sono i genitori dei ragazzi. Non è raro trovarne alcuni che urlano appesi alle reti di recinzione ogni genere d’improperi dietro la rete di recinzione oppure invitano al fallo o alla caccia all’uomo. Non è raro neanche che qualcuno ti aspetti all’uscita dello spogliatoio a fine partita.

  19. Eric lo so ma il settore mi serve per capire dove andare…facciamo che mi vieni a prendere te….p.s devo prendere una felpa  x un mio amico…
    Detto questo vado a nanna oggi 32 minuti di fartlek…. nn è il massimo!

    E domani a scuola prova sui 1000 mi sa che li faro corricchiando in 3min e 50 giusto per prendere la sufficienza…

    notte a tutti!

  20. @Adamos:

    Da buona testa calda che sono tutt’ora ero il primo a presentarmi da chi minacciava a fine partita… le hanno prese tutti… ( ovviamente i ragazzini non si permettevano, ma genitori e mister due schiaffi se li sono presi di santa ragione a volte anche rendendomeli ma poi imparavano la lezione e se li reincontravo mantenevano toni pacati )

    e poi essendo molto guidato dall’ istinto di giocatore molte volte subodoravo l’accaduto dai movimenti dopo e devo dire che mi è andata sempre bene con falli e affini…

  21. MdM non servono a nulla 32′ se poi non sai stare in campo :PPPP
    Noi oggi solo 16′ però in mezzo percorso con balzi, skippate e slalom + scatto.

    No marcovan, bassa classifica, io non c’ero ancora nel ’74 😛 ahaha comunque dipende da come lo dici o lo fai…Comunque tornando al post di Adamos i genitori son i peggiori, certe partite andrebbero fatte a porte chiuse (dei pulcini intendo) tanto i piccoletti si divertono lo stesso e forse anche di più 😉 

  22. @Eric

    Ahahahahaah!

    Io me la sono cavata con l’indifferenza se a fine partita mi si paravano innanzi con fare minaccioso, tiravo dritto per la mia strada. Per fortuna si contano sulle dita di una mano le volte in cui mi è successo.

    Fu un grande dispiacere per tutta la sezione quando decisi di lasciare per non togliere tempo all’Università ma io ho sempre pensato che un impegno va portato avanti solo se lo si può fare al meglio ed io non potevo più. Ero bravino sia come arbitro che ancora di più come primo assistente(fatto anche in Eccellenza) ma non ho rimpianti.

    Spero che un mio amico che ha cominciato con me possa arrivare ai massimi livelli (da arbitro) e tutto lascia intendere che così possa essere.

  23. Qui nella sezione di Monfalcone c’è un arbitrA che è veramente brava però non va avanti, resta sempre assistente di eccellenza e promozione, o arbitro da I cat. in giù, l’ho avuta una volta due anni fa e non ha sbagliato nulla, nemmeno il rapporto con i giocatori o altro. Purtroppo ci sono motivi a me sconosciuti (probabilmente è anche una sua scelta x motivi personali) per i quali non sale troppo.

    Riguardo a Eric prima, di arbitre fighe non ne ho avute…quella sopra era troppo avanti x noi, diciamo che è sulla 30ina noi siamo 17-19enni…XD

  24. Io sono arrivato ad arbitrare le finali provinciali degli esordienti ed è stato uno spasso grazie ai guardalinee.

    Poi dopo l’ennesima scazzottata ho capito che non ce la facevo a mantenere la figura calma ed impassibile dell’arbitro e ho smesso…

    Andava contro quello che mi auguravo di insegnare; quindi per non essere in contraddizione con il mio pensiero ho lasciato, molti mi han detto che ero bravo e vedevo cose difficili da notare; avevo un buon dialogo coi giocatori ( mi è capitato anche di arbitrare amichevoli di Juniores, Prima Categoria e Under 21 ).

    Il problema è la zona dove abito, arrivavano tutte squadre da Barona, Corvetto, Lacchiarella, ecc… da là solo idioti sono spuntati -.-" 

  25. Non c’entra nulla col mondo del calcio, comunque a 66 anni si è spento Alberto Castagnetti CT della nazionale di Nuoto… 🙁

     

    R.I.P. 

  26. Mi dispiace molto per la scomparsa di Castagnetti.

    @Eric

    Le partite che mi hanno dato più soddisfazione ed a livello tattico facili da gestire ed interpretare sono state quelle di Allievi regionali. Allenatori maestri di calcio e di disciplina, ragazzi educati e rispettosi. Ovviamente è un’esperienza meramente personale.

  27. Vieni da noi….coi triestini ti divertiresti, provocatori e rissosi…i primi tutte le squadre, calcetti, frasi, offese, proteste per tutta la partita (non solo all’arbitro ma anche agli avversari)  e con molte squadre scatta la rissa, l’anno scorso sfiorata con una, avvenuta con un’altra squadra (ormai abituè…stiamo aspettando la partita contro di loro perchè abbiamo un conto in sospeso, io soprattutto non dimentico i cori contro di me ^^ [conosco uno attraverso un forum…])

    Però è vero ogni zona ha le sue caratteristiche come comportamento delle squadre. Io ti posso fare l’esempio dei triestini come ho detto sopra e di Grado. Poi c’è la zona "interna" la Bisiacaria dove le squadre sono più calme, tranquille. Ci sono le squadre imbottite di meridionali dove la rissa scatta con più facilità (enzuccio senza offesa, ma siete un poco rissosi XD) anche in amichevole, quelle delle minoranze slovene (Kras, Sovodnje, Primorec, Primorje, Zarja Gaja, Breg, Mladost) che hanno altre caratteristiche, una di queste è che loro parlano in sloveno, tu non capisci loro, ma loro capiscono te.

  28. Si c’erano partite che mi sarei messo volentieri in tribuna a guardarle per la spettacolarità….

    @Bruno: 
    La mia gloriosa Juniores ha terminato il mio ultimo anno con 7 partite di fila in rissa 11 contro 11 + panchine e mister + tribune….

    Il presidente ci ha scongiurati di non dare corda a sti cretini ma sul 6-0 per noi è dura se tentano di spezzarti una gamba….
    Che risate quando poi si arrivava al lunedì all’allenamento conciati come dei vecchi XD

    C’è da dire che però le squadre rissose a Milano sono poche, la maggior parte gioca a pallone e anche bene.

    Il conto in sospeso che causò la prima rissa fu il ritorno di una partita persa 2-1 con una società del cazzo ma aiutata dall’arbitro loro… al ritorno tutti con maglietta sotto con scritto " DIO PERDONA, NOI NO " e ad ogni gol sotto la tifoseria e la panchina….

    Va da sè che ce la siamo cercata a quel giro, ma la rabbia per l’andata era troppa…. :p

  29. da destroso io sono diventato apolitico, perchè mi fan tutti cagare.

    non vedo l’ora che silvio si cavi dai maroni, in modo che berlusconisti e anti-berlusconisti sgombrino il campo, e lascino il posto a qualcuno in grado di governare per i cittadini.

    sono stufo di chi governa solo e soltanto per pararsi il culo, e sono stufo di chi si oppone solo e soltanto per fargli il culo ,e quando ne ha l’occasione, manco ne approfitta.

    il governo di un paese non può ruotare attorno al culo di una persona.

    detto questo, tra poco pvt per betis.

    p.s. mito giovanile? freddie mercury. e pure edgar davids.

  30. <b>C’è da dire che però le squadre rissose a Milano sono poche, la maggior parte gioca a pallone e anche bene</b> 

    A Trieste (la maggior parte delle partite sono li…) è il contrario, le squadre sono poche Domio (nostra avversaria sabato), San giovanni (scuola calcio Milan) e Opicina (in orbita triestina). E non ce ne sono poche…
    Il colmo è appunto il Montebello Don Bosco (quelli di cui parlavo prima) in teoria squadra basata sui principi di don bosco e tutte le menate varie che invece è tutto il contrario…(nb i colori sociali sono nerazzurro vorrà dire qualcosa?
    XDDDDDD)

    Sono belle le partite in cui alla fine, ti fai i complimenti con l’avversario anche se hai perso o vinto giocando bene tutte e due, sono anche più belle le vittorie…

    Per quanto riguarda la maglia mi hai dato un’idea…la propongo ai miei compagni che c’erano l’anno scorso e vediamo di attuarla XD

  31. L #89 di Zio riflette il mio pensiero. Cambia forse solo la seconda parola della prima riga. Dico forse, ormai ho una gran confusione in testa sulla questione…

  32. Eeeh,  De Andrè… ma anche Gaber…

    Credo proprio che seguirò il tuo consiglio per quanto riguarda Camus.

  33. Dopo una giornata lunga ed estenuante tra banche, Carte d’identità, Codici fiscali e allenamento vado a letto….

    Notte a tutti e grazie per la serata 😉

    ps: Grazie a Eric per l’idea della maglietta, vedremo se andrà in porto, tanto abbiamo tempo fino al 12/12 😛 

  34. Lo so che non si può fare a meno di dominare o di essere serviti. Ognuno ha bisogno di schiavi come di aria pura. Comandare è respirare, anche lei la pensa così? Persino i più diseredati riescono a respirare. L’ultimo nella scala sociale ha ancora il coniuge o il figlio. E se è celibe, un cane. L’essenziale, insomma, è di poter andare in collera senza che l’altro abbia il diritto di rispondere.. "Non si risponde al proprio padre", lei conosce la formula? In certo senso è singolare. A chi si risponderebbe in questo modo se non a chi si ama? Per altro verso, è convincente. Bisogna pure che qualcuno parli per ultimo. Altrimenti a ogni ragione se ne può opporre un’altra: non si finirebbe più. Invece, il potere tronca tutto. Ci abbiamo impiegato un po’ di tempo, ma finalmente l’abbiamo capita. Per esempio, avrà notato, la nostra cara e vecchia Europa filosofa finalmente nel modo giusto. Non diciamo più come gli ingenui di un tempo: "Io la penso così. Quali sono le vostre obiezioni?". Siamo diventati lucidi. Al dialogo abbiamo sostituito il comunicato. ‘Questa e la verità. Potete sempre discuterla, la cosa non ci interessa, ma fra qualche anno sarà la polizia a dimostrarvi che ho ragione io’"….

    Camus: La Caduta

    Mi fermo che sto andando troppo fuori-tema qui sulla questione "poteri buoni".

    Buona notte a tutti!

  35. @Adamos:

    Ecco io il Camus Filosofo so giusto che esiste… Lo sai che noi Ultras siamo IGNORANTI E VIOLENTI :p
    Per me esiste solo il cavaliere di Acquario 🙂

    @Bruno:

    Se ti serve altro per scritte, cori, striscioni  chiedi pure XD 

  36. "…ormai ho una gran confusione in testa sulla questione…"

    ma sai che anch’io?

    cioè, secondo me sta roba che uno è di destra in base a xyz e uno è di sinistra in base a xyz è un lavaggio del cervello che ci hanno propinato per anni.

    xyz  spesso e volentieri non sono valori o ideologie che distinguono destra e sinistra, ma dovrebbero essere cose basilari per entrambi.

    a volte ho come l’impressione che le sboldre che ci governano ci facciano litigare apposta su temi che anzichè  dividerci, dovrebbero unirci.

    il mio sogno è che un giorno, mentre me ne sto seduto sul divano a guardare studio sport, le trasmissioni vengano interrotte e appaia <A HREF=http://www.youtube.com/watch?v=5uEtrTM5Mk4&feature=fvw TARGET="_new">V*</A>.

    ahh…magari.

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