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Kakà. Diciamo la verità: l'ultimo Kakà pari al proprio valore l'abbiamo visto nella trionfale e contraddittoria stagione 2007, quando praticamente mettendosi in proprio per tre o quattro gare ci trascinò alla conquista della Champions. L'anno successivo il brasiliano viaggiò a corrente alternata, mentre quest'anno, lo scrivo senza timore di peccare di lesa maestà, è stato un mezzo disastro. Si discute se la squadra lo metta in condizioni di rendere al meglio, oppure se il dualismo con Dinho sia stato la causa di questa sua involuzione. Tutto può essere, inoltre le condizioni fisiche di certo hanno avuto un peso determinante. Ma da un pò di tempo, da prima dell'infortunio, sto notando cose: Ricardo non salta più l'uomo. Nessun uomo, neppure quelli che un tempo gabbava con una finta di sopracciglio. D'accordo, al di là del suo enorme valore, conosciamo i limiti del giocatore: non è è in possesso di un dribbling ubriacante, non è dotato di una visione di gioco eccezionale, non è un mostro di testa. Questi limiti li ha sempre avuti, e col tempo e l'esperienza non ha voluto o potuto migliorarsi, come invece ha fatto il suo ex rivale europeo Cristiano Ronaldo (ex perchè attualmente non c'è storia fra i due). Però il problema è che le caratteristiche migliori di Ricardo, ossia la capacità di piantare chiunque sul posto o lanciare missili precisissimi da fuori area, sono svanite nel nulla. Un pò come nel film Space Jam, in cui gli extraterrestri rubano il talento ai migliori giocatori di basket NBA e questi non sanno più manco palleggiare.
Le partite di Napoli e Siena  non sono probanti, il nostro eroe è pieno d'attenuanti, e a Napoli la squadra in generale ha deluso. Ma una cosa è certa: questo Kakà, che può comunque sempre vincerti una partita da solo con un' unica fiammata ma che non ha i mezzi tecnici per ovviare agli evidenti problemi strutturali della squadra, costa 18 milioni di euro l'anno e lo Sceicco spendaccione se lo sarebbe preso pagandocene 100 e rotti. Abbiamo fatto e faremmo bene a tenercelo? Secondo me sì, perchè è ancora giovane e l'anno prossimo, in una situazione migliore, potrebbe tornare ad essere devastante.

Seedorf. Non nascondo che il giocatore mi piace e mi è sempre piaciuto, sin dall'anno in cui, assieme ai suoi giovanissimi compagni dell'Ajax, ci fece un mazzo così in Champions League sia nei gironi eliminatori (andata e ritorno) che in finale. Però le sue caratteristiche sono note a tutti: pretende la palla nei piedi, piuttosto che rincorrerla preferirebbe un calcio in mezzo alle gambe (dicono che comunque, chiunque osasse sferrargliene uno lì ne uscirebbe con un piede rotto); rallenta il gioco perchè trattiene la palla e, sebbene sia quasi impossibile sottrargliela, raramente crea superiorità numerica saltando l'uomo. Diventa molto pericoloso se gli si concede la possibilità di guardare la porta e pensare, poichè è in grado di colpire dalla lunga distanza o di trovare un compagno smarcato che possa concludere, o col quale si possa effettuare un micidiale triangolo. Ma gli anni passano, Clarence non può certo migliorare, inoltre è uno che accetta malvolentieri la panchina, sulla quale secondo me siederebbe in pianta stabile a far compagnia all'allenatore (entrando in campo comunque spesso) se questi non fosse Carletto. Sarebbe giusto cederlo? Secondo me sì.

Pirlo. Imprescindibile quando sta bene e quando la palla ce l'ha lui. Se invece ce l'hanno gli altri, che stia male o bene, diventa dannoso, a meno che in campo non ci sia Gattuso al cento per cento della condizione. Andrea contrasta soltanto se l'avversario gli piomba a mezzo metro, altrimenti, avendo la reattività di un bradipo, si limita ad osservarlo mentre questi si scaglia contro la nostra atterrita linea difensiva. Pirlo sarebbe ancora fortissimo secondo me, ma in un altro contesto, in una squadra strutturata in maniera diversa. Sarebbe giusto cederlo? Se il nostro assetto cambierà nel modo a lui più congeniale no, altrimenti sì, perchè così serve a poco o niente e ha ancora un buon mercato. 
 

116 commenti su “I TRE MOSCHETTIERI

  1. Diavolo, io adoro il basket, dà un’occhiata ai link dei preferiti. Ma i play-offs nel calcio non ce li vedo. Sarà che l’età porta a tendere alla conservazione… 😉

  2. SNIS, Facchetti e oriali andavano a cena dai designatori, così non dovevano spendere neanche un euro in telefonate. I favori li chiedevano direttamente. Pairetto conferma. Ti ripeto che agli atti processuali il Milan come società risulta essere stata penalizzata e non favorita. Meani, (ancora di lui si deve parlare???) dopo la scandalosa partita di Siena ha solo chiesto maggiore attenzione quando in campo c’è il Milan che si gioca lo scudetto perchè alla fine le sviste a favore della Juve erano fin troppo grossolane. Non ha fatto bere caffè dopati nè regalato elettrodomestici agli arbitri come Moratti senjor per vincere le due coppe campioni negli anni sessanta. Vai a leggerti il libro di Ferruccio mazzola, che allora giocava nell’Inter. Altro che “squadra degli onesti”…

    (Se mi ci tirano per i capelli, e ne ho tanti, non mi tiro indietro).

  3. i playoff con il calcio non c’entrano nulla, è troppo alta la percentuale di partite decisa da episodi che si possono chiamare errori arbitrali, fortuna o porta stregata.

    vi immaginate una partita dei playoff decisa da un fuorigioco di 5 cm?

  4. Sgrigna sai qual’è il bello dei play-off? Che sono fatti su più partite proprio per evitare queste cose 😉

    Una partita può essere decisa da un fuorigioco. Una serie no.

  5. Diavolo, una serie di due partite andata e ritorno può essere comunque condizionata da un episodio. Dovrebbero progettare una formula a serie più lunghe. Troppo complesso e impraticabile, secondo me.

  6. “Scambiereste Gourcuff, Thiago Silva, Paloschi, Pato con Santon, Bolzoni, Acquafresca e Balotelli?”

    gourcuff ha già fallito a milano.

    thiago silva è a oggi un mistero.

    paloschi sembra bravo.

    pato è un fenomeno.

    santon è un fenomeno.

    bolzoni se non ha ancora giocato vuol dire che gli manca qualcosa

    acquafresca ha già fatto diversi gol in serie A

    balotelli è già stato decisivo lo scorso campionato e lo è pure per questo da quando è tornato titolare.

    li scambiereste?

    NO GRAZIE

  7. Diavolo fai conto che ai playoff si fronteggiassero milan e inter al meglio delle 3 gare.

    le 2 squadre si equivalgono e vincono una partita a testa. la terza partita decisiva finisce 1-0.

    a) gol di adriano (testa-mano-gol)

    b) gol di ronaldinho (con kakà che parte in fuorigioco)

    ti pare che l’italia sia pronta per accettare comunque il verdetto del campo?

    ti pare che tu saresti pronto ad accettarlo?

  8. No no. Meglio la classifica a punteggio, senza dubbio. E poi a me piace. Quest’idea dei play-offs in genere parte sempre dai tifosi delle squadre che stanno dietro.

  9. @sgrigna

    Infatti io non sono per l’andata e ritorno ma per una serie con 4 o 5 gare…

    Oddio poi su “Santon è un fenomeno…” mi fermo qui… ed esprimo la mia solidarietà a Maxwell…

  10. Siete meravigliosamente attivi!

    Questione Campionato – Coppa dei Campioni o Champions League che dir si voglia

    Io ritengo prima di tutto che in Coppa dei Campioni dovrebbe andarci solo la vincitrice del proprio campionato e so benissimo che con questo sistema noi non avremmo partecipato e vinto nel 2002/2003 e nel 2006/2007 ma io amo le vecchie coppe europee..quelle in cui andava la vincitrice del campionato ed al massimo la vincitrice dell’edizione precedente della coppa per difendere il titolo. Io penso che cercare di capire cosa sia meglio dal lato del tifoso sia come cercare il sesso degli angeli..io seguo il Milan assiduamente dal primo campionato vinto dell’era Berlusconi e cioè dal 1987/1988 quando avevo intorno ai 7 anni..devo dire che le prime emozioni mi sono arrivate da quel famoso Napoli-Milan 2 3..mi emozionò moltissimo quel primo scudetto da tifoso vissuto un po’ alla radio e un po’ aspettando il 90esimo minuto..poi mi esaltai moltissimo per le notti di coppa del 1989 e del 1990 con serate pazzesche come Milan-Real 5 0 o il 4 a 0 allo Steaua così come la soffertissima partita contro il Benfica di Eriksson risolta da un gol di Rijkaard ma allo stesso modo passavo domeniche incazzuose a vedere gli scudetti di Inter e Napoli. Cosa voglio dire? Che è difficile stabilire gradi d’importanza tra la gioia di passare domeniche felici a guardare tutti dall’alto come negli anni del primo Capello e tra i mercoledì di coppa passati davanti alla tv con Sacchi, con Capello e con Ancelotti..da una parte una gioia più dilungata ed assaporata dall’altra un’emozione più imprevista, estemporanea con più suspence se vogliamo..forse lo scudetto di Zaccheroni è riuscito ad immedesimare entrambe le emozioni..per cui per me tifoso sono due importantissimi successi, questo dal lato del tifoso. E’ da aggiungere però che quando ho viaggiato e quando ho conosciuto coetanei di altri paesi europei ho sempre percepito la superiore importanza e risalto che avevano avuto i nostri successi europei rispetto a quelli in casa nostra..primo fra tutti un mio amico inglese tifoso di arsenal e milan che fin da subito mi ha detto che per lui il Milan era il più grande team dell’era moderna(curiosamente Ferguson ha recentemente detto la stessa cosa)..ma queste sono ovviamente esperienze personali che non possono assumere il carattere di verità.

    Conclusione mia: per me chi vince il campionato è sempre la squadra più forte del lotto, avrà episodi favorevoli ed altri sfavorevoli ma alla fine la classifica ha sempre ragione. In champions league nei gironi eliminatori quasi sempre passano le squadre più forti ma nelle sfide ad eliminazione diretta può succedere qualsiasi cosa come nella singola partita di Serie A l’Atalanta può battere l’Inter 3 a 1..noi abbiamo vinto la Champions nel 2003 e nel 2007 quando eravamo meno forti del 2004 e del 2005.

  11. Adamos, più o meno è come la penso io. La mia nostalgia per le vecchie coppe è soprattutto quella per le partite secche andata e ritorno, che mi piacerebbe rivedere sin dal primo turno. So benissimo che per questione di soldi questo è impossibile. Ribadisco che tra la vittoria in europa e quella in campionato io scelgo il campionato, ma solo per una questione di gusti. Poi come ha detto Sarasa anche secondo me la gioia per la vittoria rimane sempre la stessa. Quando la tua squadra vince ti da sempre una grande emozione, anche se si tratta di una supercoppa. Per dire, quest’anno allo stadio, ho visto gente piangere dopo il rigore realizzato da Zanetti, come ne ho viste altre a Siena fare la stessa cosa. Champions o campionato, la soddisfazione per aver raggiunto il traguardo non cambia.

  12. @Snis

    >Quando la tua squadra vince ti da sempre una grande emozione, anche se si tratta di una supercoppa.

    Assolutamente sì Snis.

  13. pensa un po’ te, adamos, io sarei per ridurre il campionato nazionale a 16 squadre, abolire coppa italia e uefa e fare un’unica coppa europea con 8 gironi da 8 fino a dicembre, e poi sedicesimi etc.etc. in primavera.

    Con le Nazionali a beccarsi un mese e mezzo ma di seguito, a campionato e coppe finiti.

    Mettere d’accordo tutti è praticamente impossibile 😀

  14. @MrSarasa

    Eheheh..sono fiducioso che prima o poi su qualcosa ci troveremo d’accordo..è già capitato più di una volta sia con Larssen che con Snis quindi non vedo perchè non dovrebbe capitare anche fra noi..;)

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