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Nello scenario che vide le sfide tra il Napoli di Maradona ed il Milan degli olandesi a fine anni Ottanta abbiamo invece assistito ieri ad una partita povera di contenuti tecnici e scevra di emozioni in cui solo la scarsa precisione degli avanti partenopei negli ultimi venti metri ed un gol ingiustamente annullato allo slovacco Hamsik ha permesso alla formazione rossonera di uscire imbattuta dal San Paolo con un pari che la premia al di là dei propri meriti. Avevamo già avuto modo di dire addio allo scudetto in colpevole anticipo ed ora anche il secondo posto è diventato una chimera a cui evitare di pensare rivolgendo piuttosto le attenzioni alla minacciosa spinta delle nostre più dirette concorrenti per i posti che valgono l’accesso alla prossima Champions League, ultimo obiettivo assolutamente da raggiungere di una stagione da archiviare al più presto.

La partita è stata tatticamente impostata alla perfezione dal tecnico Donadoni all’esordio casalingo con la sua nuova squadra, infatti il 3-5-2 è un sistema di gioco che i napoletani interpretano con estrema elasticità e compattezza senza mai perdere le distanze tra i reparti. L’esterno sinistro Mannini, in serata di grazia, riesce a percorrere e ripercorrere tutta la fascia costituendo un fondamentale punto di riferimento per lo sbocco della manovra in fase offensiva così come è bravo a scendere sulla linea difensiva in fase di non possesso risultando di fatto un vero uomo-ovunque e uno spauracchio per l’insolitamente distratto ed impreciso Zambrotta. Hamsik e Lavezzi sono sempre in agguato pronti a ripartire grazie o alle spizzate di Zalayeta che spesso viene incontro alla palla oppure sfruttando gli errori banali su passaggi orizzontali dei nostri centrocampisti mentre Blasi e Pazienza attuano un sistematico ed intelligente pressing nella propria metà campo sul nostro giocatore di turno che palla al piede si trovi nella nostra trequarti d’attacco.

Il Milan è come consuetudine lento e macchinoso con pochissimo movimento senza palla ed aggrappato alle solitarie e sporadiche accelerazioni di Pato vista la serata-no di Inzaghi che si intuisce immediatamente dalla facilità con cui la retroguardia napoletana riesce costantemente a metterlo in fuorigioco. Simbolo negativo di questa scialba e sterile supremazia territoriale è certamente Seedorf ,che come nelle sue più impalpabili e ormai sempre più frequenti giornate storte, rallenta la manovra con giochi di palla da fermo ed appoggi all’indietro di alcuna utilità senza mai trovare il passaggio illuminante per gli attaccanti. Quali alternative aveva Ancelotti al suo utilizzo? Per esempio avrebbe potuto lasciare Beckham dietro le punte spostando Jankulovski in mediana con l’inserimento di Antonini terzino. L’inglese anche ieri non ha demeritato pur non eccellendo e le nostre ultime due vittorie erano coincise con il suo utilizzo in quel ruolo mentre il ceco ha mostrato in più occasioni di essere più utile in posizione avanzata dando maggiore dinamicità alla nostra azione con le sue incursioni partendo da mezzo-sinistro.

Il gol regolare di Hamsik ingiustamente annullato nel finale di primo tempo avrebbe probabilmente premiato il Napoli oltre i suoi meriti per quello che si era visto fin lì e cioè poco, molto poco, ma sarebbe stato legittimato nel secondo tempo dove un Milan lungo, sfilacciato e con assai poca densità a metà campo ha rischiato a più riprese di subire il gol della formazione di casa continuando a non produrre pericoli degni di nota per la porta difesa da Navarro. Questa sofferenza nasce dalla ormai consueta incapacità della linea difensiva di accorciare sui centrocampisti quando si attacca lasciando una terra di nessuno di venti metri che in caso di ripartenza avversaria lascia campo aperto ai Mannini, Hamsik e Lavezzi di turno. Trattasi di  un errore costante questo della nostra squadra, i reparti non si muovono all’unisono e non avanzano compatti cosicchè quei pochi giocatori che corrono devono correre il doppio per cercare di recuperare qualche pallone come il povero Flamini che di fatto non ha collocazione trovandosi a rincorrere tutto e tutti. La squadra si muove male e corre a vuoto per questo dà la sensazione di essere sempre sulle gambe.

Il tridente brasiliano si rivede composto nell’ultima mezz’ora e sinceramente malgrado la brutta prova di Inzaghi non mi è sembrata la scelta più corretta quella di cercare di imporsi passando dalle due all’unica punta vista soprattutto la condizione imbarazzante di Ronaldinho che è riuscito nell’ardua impresa di emulare la staticità ed inconsistenza del nostro “adorato” Seedorf. A nove partite dal termine della stagione possiamo tranquillamente dire che è vero ciò che si diceva a Barcelona, non è uno che ama lavorare durante la settimana, si vede.  Kaka è si e no al 50%, non ha cambiato la partita perché oggettivamente non sta in piedi e non ha una corsa fluida e pulita, per questo non dovrebbe andare in Brasile per rispondere alla chiamata della sua nazionale ma nonostante questo uno o due sfondamenti dei suoi ce li ha regalati. Il recupero alla causa di un Kaka almeno a buoni livelli sarà la scriminante fra un finale di stagione di sofferenza ed uno più in relax.

Nota finale dedicata a Dida che anche se in maniera goffa e stilisticamente orribile almeno due conclusioni le ha parate ed una piccola pezza su questo punto d’oro l’ha messa, d’altronde è il minimo che possa fare visto il lauto ingaggio che così generosamente gli è stato accordato.

La giornata degli altri è stata scontata per quanto riguarda la vittoria dell’Inter in casa contro la Reggina( si scatenino i cugini sul nostro pari casalingo contro di loro!) perché si sa che sono queste(e solo queste) le partite in cui Ibrahimovic si esalta mentre stupisce la facilità con cui la Juventus si è sbarazzata di una Roma comunque decimata dagli infortuni e nella quale Mexes ha fatto ricredere i molti suoi estimatori nel mondo-Milan mi auguro, della squadra bianconera è invidiabile la capacità di essere squadra, il carattere e soprattutto il poter sopperire alle assenze attingendo ad un settore giovanile sempre di assoluto valore cosa che a noi manca o che la volta che troviamo quello buono(Paloschi) preferiamo i romantici e vecchi ritorni(Shevchenko), della serie..come farsi male da soli.

 

81 commenti su “L’AREA DEL MILANOSOFO – L’INSOSTENIBILE PESANTEZZA DI UN PARI SENZA LODE

  1. Esatto Enzo. Non l’ho mai nascosto e non ho cambiato idea. Poi c’era il modo di porsi e di trattare il prossimo, su cui è meglio stendere un velo, anzi, un tendone pietoso.

  2. I Have a dream

    MdM writing in Screwdrivers…

    MarcoVan sto facendo della propaganda autorizzata…

    Cmq oggi è morta una mia compagna di classe sto veramente di merda…

  3. Che palle.. uno torna dalle lezioni e dalla palestra e scopre che è finita la bombola per cucinare.. cosa si fa in questi casi Enzù?? 🙂

    Un sacco di commenti oggi.. fighissimo.. la new entry Adamos ha portato un sacco di audience..

  4. ….intanto su TL si sta smerdando ibra.

    pare si siano accorti della sua mediocrità e della sua sbruffonaggine spropositata.

  5. MDM

    cavolo mi spiace….circa un anno e mezzo fa è morto un mio amico ke con me aveva fatto asilo, elementari e superiori quindi mi immagino come ti senti….!!!

  6. Ibra sbruffone anche negli spot….provasse a correre con pato, vediamo chi fa ciaociao a chi…pallone gonfiato.

  7. Buongiorno gentaglia 😉

    letto tutti i commenti, leggo di mercato plausibile, acquisti ragionevoli, scelte razionali, nomi non impossibili ma…ma…

    correggetemi se sbaglio: mi pare di non aver letto il nome del nuovo allenatore.

    vi tenete ancora il vostro carletto?

    ma…

    contenti voi…

  8. Fosse per me sarebbe già fuori dalle balle a calci in culo… nonostante mi stia molto simpatico come persona…

  9. Non oso pensare se ti fosse antipatico in che modo lo cacceresti… 😉

    Carletto è la punta dell’iceberg, le sue colpe sono minime.

  10. non so se allenerà o meno… Mancini credo sia ancora sotto contratto figurati quanto gliene frega di rimanere fermo (e pagato profumatamente) un altro anno. Io lo farei per molto meno.

    posso farvi una domanda secca?

    scusate ma, per vo,i che deve fare l’allenatore del Milan per essere mandato via? portarvi in serie B?

    questo qui non riceve nemmeno la centesima parte di critica degli allenatori dell’Inter (e in parte della Juve).

    Mi pare che Zaccheroni, Terim, Tabarez, furono mandati via per molto meno.

    se le colpe non sono sue sono di chi ha scelto gli atleti? e allora devono andare via loro?

    questo mi ricorda la storia con i ferrovieri.

    quando un treno fa ritardo provate a chiedere i motivi al macchinista, vi risponderà: “non è colpa mia”, provate a chiedere al capotreno, stessa risposta, provate a chiedere al capostazione, idem, provate a chiedere al controllore, medesima risposta, chiedete anche al casellante, vi risponderà:” non è colpa mia”.

    vuoi vedere che la colpa è nostra che prendiamo il treno?

    marcovan, non è che Ancelotti è un tuo parente? 😉

  11. Quanto a Diavolo, beh, è venuto qui soltanto per rispettare il volere di Devil… 😉

    Sinceramente mi ero un po’ stufato delle magliette… ormai di Milan di là non si parlava più.

    Ah, io Gourcuff per 15 milioni lo venderei…

  12. Si saranno resi conto che la colpa non è tutta sua e che mandarlo via ora, non avrebbe senso, perchè le cose non cambierebbero. Credo!

    Quindi, aspettiamo la fine del campionato e si vedrà.

    Intanto, molti giornali, specialmente spagnoli, lo danno come prossimo allenatore del Real…….

  13. Le magliette non ti piacevano, ma gli eroi scemi si!

    Per non parlare dei pronostici che stavano sulle palle a tutti!

  14. No Larssen, ho molti parenti che non sopporto, quindi anche se lo fosse non significherebbe nulla.

    Sono proprio convinto di quello che dico. E poi Carletto fece un gol al Real che ho ancora negli occhi. Io non dimentico…

  15. Carletto al Real… per una rinascita galatica…

    Come minimo si ostinerà a far giocare Raul tutte le partite anche ad una gamba… 🙂

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