Ibra è un grande giocatore, nonchè grande leccaculo. Appena approdato all'Inter dichiarò la propria fede incrollabile nei colori neroazzurri, risalente addirittura, parole sue, ai tempi dell'infanzia. In seguito, Mancini, secondo lo svedese, se non era il miglior tecnico del mondo poco ci mancava. Adesso risulta che il tecnico marchigiano, in due anni, non gli abbia insegnato neppure ad andare a far pipì da solo, mentre Mourinho, che conosce a livello professionale dall' estate scorsa, pare che almeno quella cosa lì gliel'abbia insegnata.
Attendiamo con ansia che si unisca al coro del resto della rosa neroazzurra e dichiari che Moratti è per lui come un padre. Non mi sembra che l'abbia ancora fatto, e questo ritardo è preoccupante.
Quasi dimenticavo: come ogni anno, in questo periodo, Moratti e stampa amica s'affannano a candidarlo per il Pallone d' Oro, nonostante il fatto oggettivo che durante la scorsa stagione almeno una decina di giocatori abbiano fatto meglio di lui. Siccome il premio, come tutti sanno, viene assegnato da una giuria composta da giornalisti, non mi stupirei se il furbone prima o poi se ne uscisse con questa dichiarazione: "Quando ero piccolo, dicevo che da grande avrei voluto fare il giornalista". Sportivo, ovviamente.